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Bce, Trichet: “Crescita debole per l’Eurozona nel secondo semestre”

Quanto all’inflazione, scenderà sotto il 2% nel 2012 – Il presidente dell’Eurotower ribadisce poi, ma a titolo personale, la proposta per una creazione di un ministro delle Finanze Ue – Quanto alla lettera inviata all’Italia, “non è stato un negoziato, solo un messaggio”.

Bce, Trichet: “Crescita debole per l’Eurozona nel secondo semestre”

La Banca centrale europea “prevede un tasso di crescita molto moderato per l’Eurozona nel secondo semestre”. A lanciare l’allarme è stato Jean Claude Trichet, numero uno uscente dell’Eurotower, che da Bruxelles ha sottolineato come la crescita deludente sia dovuta “al rallentamento globale, ai ribassi di Borsa e della fiducia delle imprese e alle continue tensioni sul debito sovrano europeo e in alcuni segmenti del mercato finanziario, in particolare sul segmento dei titoli di Stato”. Secondo il banchiere francese, i rischi per la crescita, che in precedenza erano equilibrati, “sono diventati prevalenti”. Quanto all’inflazione, è previsto un tasso sopra il 2% anche nei prossimi mesi, ma nel corso del 2012 tornerà a calare sotto questa soglia.

Durante la sua ultima audizione presso la commissione Affari economici e monetari del parlamento europeo, Trichet ha rilanciato l’idea di creare un ministero delle Finanze europeo. Il compito della nuova istituzione sarebbe di vigilare sulla disciplina di bilancio, sul coordinamento della governance economica e sulla rappresentanza all’esterno dell’Unione monetaria. Posto che – ha precisato il presidente della Bce – “un simile rafforzamento dell’esecutivo europeo non sarebbe possibile senza un prerequisito indispensabile: la legittimazione democratica”.

Ma su questo punto Trichet ha specificato di parlare a titolo personale, non a nome dell’intero Consiglio direttivo della Bce. “Dal mio punto di vista – ha proseguito – l’Europa avrà bisogno di fare progressi significativi verso una maggiore unità politica, con un ramo esecutivo e con un Parlamento, entrambi con maggiori responsabilità come in ogni democrazia. Parte di questo Esecutivo sarebbe un ministero delle Finanze europeo che, non per forza con un ampio bilancio federale, sarebbe certamente responsabile per una vigilanza e una governance forti, nelle politiche sul settore della finanza e sulla rappresentanza verso l’estero”.

Infine, il francese è tornato sull’ormai noto episodio della lettera inviata due mesi fa al Governo italiano. Non c’è stato “nessun negoziato – ha spiegato – si è trattato di un messaggio. Ogni mese all’Eurogruppo io e i miei colleghi siamo chiamati a dare messaggi ai governi. Di tanto in tanto alcuni messaggi sono piuttosto chiari…”.

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