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Bce, altra delusione Tltro: assegnati solo 129,8 miliardi

Risultato inferiore alle attese anche per la seconda asta – L’ insuccesso che riaccende le speranze del mercato di vedere già a gennaio il quantitative easing.

Bce, altra delusione Tltro: assegnati solo 129,8 miliardi

Nuova delusione per le aste Tltro della Banca centrale europea. La seconda operazione, andata in scena questa mattina, si è conclusa con richieste di prestiti per 129,8 miliardi di euro da parte di 306 banche dell’Eurozona. Il risultato è inferiore alle stime massime degli economisti (170 miliardi), ma anche ai livelli medi delle previsioni (135-140 miliardi). I prestiti scadono nel 2018 e hanno un tasso d’interesse dello 0,15%.

COSA SONO LE TLTRO 

Le “Targeted longer-term refinancing operations” sono crediti quadriennali a bassissimo costo che le banche ottengono dalla Bce solo se accettano di utilizzare la liquidità per finanziare l’economia reale. Le aste saranno complessivamente otto (due quest’anno e sei fra 2015 e 2016) e l’istituto centrale punta a distribuire in tutto mille miliardi.

BILANCIO DOPO LE PRIME DUE ASTE

Il risultato sembra però assai difficile da raggiungere. A settembre, infatti, nel corso della prima asta Tltro, erano stati richiesti prestiti per 82,6 miliardi: ciò significa che in tutto, con le prime due operazioni, sono stati assegnati 212,4 miliardi, contro i 400 messi a disposizione dalla Bce. 

L’ATTESA PER IL QUANTITATIVE EASING

Un insuccesso che riaccende le speranze del mercato di vedere già a gennaio il quantitative easing, ovvero il programma per l’acquisto generalizzato di titoli privati e pubblici da parte della Bce, che dopo l’ultima riunione del board di Francoforte sembrava destinato a vedere la luce non prima di marzo.

OBIETTIVI ED EFFICACIA DELLE TLTRO

Con le Tltro, l’Eurotwer intende allentare la stretta creditizia e aumentare la massa monetaria più ancora di quanto non le sia riuscito tagliando i tassi d’interesse, così da riaccendere la corsa dei prezzi e allontanare il pericolo della deflazione. 

A ottobre, tuttavia, la stessa Eurotower aveva condotto un sondaggio fra 137 istituti dell’area valutaria, e il risultato non era stato incoraggiante: a quanto pare, le banche non intendono utilizzare quel denaro per aumentare il numero dei prestiti a cittadini e imprese, ma al massimo per migliorare le condizioni di erogazione del credito.

Potranno quindi essere allentati parametri come gli interessi sul prestito, il suo ammontare massimo, le commissioni o le garanzie richieste, ma non saranno rivisti i cosiddetti “credit standards”, ovvero i criteri in base ai quali un istituto decide se concedere o meno un finanziamento.

Dei 26 miliardi di euro che le banche italiane hanno preso in prestito dalla Bce a settembre, inoltre, due terzi sono stati investiti per l’acquisto di Btp (il cui rendimento è assai superiore a quello che gli istituti dovranno pagare alla Banca centrale).  

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