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Bar e ristoranti, si riparte ma solo con take away e food delivery

Bar, ristoranti, caffè e pizzerie saranno gli ultimi a riaprire ma sperano di avviare da maggio una parziale Fase 2 con la possibilità di servire i clienti con il take away e con il food delivery

Bar e ristoranti, si riparte ma solo con take away e food delivery

Qualcosa si muove anche per ristoranti, pizzerie e bar, anche se saranno gli ultimi a riaprire per gli evidenti pericoli di contagio da Coronavirus. A maggio la Fase 2 potrebbe portare qualche novità sulla scorta delle esperienze dei principali Paesi europei di questi tempi.

La Fipe, l’organizzazione di categoria della Confcommercio che associa i pubblici esercizi, ha presentato un dossier al Governo per poter avviare la formula del take away, da affiancare al food delivery che a Pasqua è andato molto bene, secondo i primi dati disponibili.

“L’asporto e il food delivery – ha dichiarato il vertice di Fipe-confcommercio al Sole 24 Ore – consentiranno di integrare gli incassi (di bar e ristoranti), perché dopo la riapertura ci si attende un significativo calo dei fatturati a causa dei mutati comportamenti dei consumatori che probabilmente vorranno sì cambiare menù ma anche consumare le pietanze a casa”.

Il via libera della vendita per asporto, come già avviene in Francia, Germania e Regno Unito, permetterebbe – secondo Fipe-Confcommercio – di avviare in forma morbida la Fase 2 in attesa di completare la sanificazione e la riorganizzazione dei locali e poi di tornare alla normalità. E permetterebbe anche di scongiurare, almeno in parte, la chiusura nel 2020 di 50 mila attività con la perdita di 300 mila posti di lavoro.

Se il Governo riterrà congrue le richieste delle categorie della ristorazione, già a maggio potrebbero avvenire le prime parziali aperture di bar, caffè, pizzerie e ristoranti, sia pure per vendite solo da asporto e food delivery.

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