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Bankitalia, Visco: “Taglio selettivo delle imposte, priorità a lavoro e imprese”

Il Governatore nelle Considerazioni finali all’assemblea della Banca d’Italia: “Riduzioni d’imposte sono necessarie nel medio termine e pianificabili fin d’ora. Non possono che essere selettive, privilegiando il lavoro e la produzione: il cuneo fiscale che grava sul lavoro frena l’occupazione e l’attività d’impresa”

Bankitalia, Visco: “Taglio selettivo delle imposte, priorità a lavoro e imprese”

È necessario pianificare da subito un taglio delle tasse, dando priorità a lavoro e imprese, con la riduzione del cuneo fiscale. Lo ha affermato il governatore Ignazio Visco nelle Considerazioni finali all’assemblea della Banca d’Italia

Riduzioni d’imposte sono necessarie nel medio termine e pianificabili fin d’ora – ha sottolineato Visco –. Non possono che essere selettive, privilegiando il lavoro e la produzione: il cuneo fiscale che grava sul lavoro frena l’occupazione e l’attività d’impresa”.

Oggi, tuttavia, il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore che £per ora non ci sono grandi margini” per ridurre il cuneo fiscale, “le coperture vanno trovate e in questo caso si parla di risorse importanti”: per il 2014 “le stime dicono che uno spazio c’è”, ma “bisogna verificare le dinamiche del Pil e dei conti pubblici”.

Proprio su questo versante, Visco ha ribadito che i progressi fatti “vanno preservati, disperderli avrebbe conseguenze gravi. È illusorio per noi pensare di uscire dalla crisi con la leva del disavanzo di bilancio: il margine di fiducia che risparmiatori e operatori di mercato ci concedono è stretto. Per quest’anno non ci sono margini di aumento del disavanzo: sono stati assorbiti dalla decisione di pagare i debiti commerciali in conto capitale delle amministrazioni pubbliche”.

Quanto alle banche italiane, sono state “indebolite – ha detto ancora il numero uno di Via Nazionale – prima dalle tensioni sul debito sovrano, poi dagli effetti della recessione” e “rischiano di emergere situazioni problematiche”.

Un quadro che dimostra come “l’Europa, l’Italia si trovino ancora a un passaggio difficile. Per superarlo non possiamo permetterci cali di tensione: dobbiamo insistere nell’opera di riforma. Non bisogna aver timore del futuro, del cambiamento, non si costruisce niente sulla difesa delle rendite e del proprio particolare, si arretra tutti. Occorre consapevolezza, solidarietà, lungimiranza. Interventi e stimoli ben disegnati anche se puntano a trasformare il Paese in un arco di tempo non breve, produrranno la fiducia che serve per decidere che già oggi vale la pena di impegnarsi, lavorare, investire”.

Secondo il Governatore, le misure anticrisi prese dalla Bcehanno contribuito a sostenere il Pil italiano per almeno due punti percentuali e mezzo nell’arco del biennio”. Ma non è sufficiente, dal momento che il nostro Paese non è stato capace “di rispondere agli straordinari cambiamenti geopolitici, tecnologici e demografici degli ultimi 25 anni – ha detto ancora Visco –. L’aggiustamento richiesto e così a lungo rinviato ha una portata storica e necessita del contributo decisivo della politica”.

Il numero uno di Palazzo Koch ha però sottolineato quanto “l’azione di riforma abbia perso vigore nel corso dell’anno passato, anche per il progressivo deterioramento del clima politico. Nel riprenderla con decisione, come ci incoraggia a fare anche la commissione europea nelle raccomandazioni che accompagnano la proposta di chiusura della procedura per i disavanzi eccessivi, è indispensabile seguire un approccio organico, che fissi subito gli obiettivi in un orizzonte di medio periodo”.


Allegati: CONSIDERAZIONI FINALI VISCO.pdf

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