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Bankitalia, ripensare a Ici su prima casa

In audizione alla commissione Finanze del Senato, Daniele Franco, capo della ricerca economica di Bankitalia, parla dell’opportunità “di reintrodurre l’abitazione principale fra gli immobili soggetti a imposta, in particolare all’Ici”.

Bankitalia, ripensare a Ici su prima casa

Il peso del fisco in Italia “è elevato e crescerà” ulteriormente. Parte da questa annotazione il capo della ricerca economica di Bankitalia, Daniele Franco, nella sua audizione in commissione Finanze del Senato, in cui invita anche a riflettere sull’opportunità di reintrodurre l’Ici anche sulla prima casa, a continuare nella lotta all’evasione, a evitare tagli lineari delle agevolazioni fiscale e preferire invece una selettività che salvaguardi le detrazioni Irpef per i redditi da lavoro e da pensione o per i familiari a carico.

PESO FISCALE

“La pressione fiscale è elevata e crescerà ulteriormente nei prossimi anni”. Un peso “elevato”, puntualizza Daniele Franco – “soprattutto sul lavoro”. E “nel prossimo triennio la pressione e’ destinata a crescere ulteriormente per effetto delle misure di aumento delle entrate incluse nei provvedimenti di consolidamento dei conti pubblici approvati nel corso dell’estate”, ha spiegato.

“La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza dello scorso settembre indica per il 2013 una pressione fiscale pari al 43,9 per cento; a tale valore si aggiungerebbe una parte dell’effetto atteso dall’attuazione della delega in esame (pari a un punto di Pil). L’incremento della pressione fiscale tra il 2010 e il 2013 sarebbe pertanto compreso tra 1,3 e 2,3 punti percentuali”. Ancora: nel 2010 la pressione fiscale è stata in Italia superiore di quasi 3 punti a quella media degli altri paesi dell`area euro e di 5,5 punti a quella registrata nel Regno Unito, ha proseguito Franco.

ICI

Per il capo della ricerca economica della Banca d’Italia occorrerebbe riflettere sulla opportunità “di reintrodurre l’abitazione principale fra gli immobili soggetti a imposta, in particolare all’Ici”. E spiega che “le imposte sulla proprietà immobiliare costituiscono il perno della fiscalità locale nella maggior parte dei paesi, poiché esiste un evidente collegamento fra la base imponibile (il valore dell’abitazione) e l’attività svolta dall’ente che riscuote il gettito”.

E Daniele Franco rimarca come “l’esenzione dall’Ici delle abitazioni principali costituisce, nel confronto internazionale, un’anomalia del nostro ordinamento tributario ed espone al rischio di trasferire una parte rilevante dell’onere dell’imposta su esercizi commerciali e studi professionali o sui proprietari di seconde case, residenti in Comuni diversi da quello che applica l’imposta. L’assenza di tassazione sull’abitazione principale ai fini dell’Ici e dell’Irpef, unitamente alla detraibilità degli interessi passivi sui mutui per l’acquisto della prima casa, determina una sperequazione ai danni delle famiglie (il 20 per cento circa del totale, appartenenti per circa la metà al primo quintile di reddito disponibile) che vivono in abitazioni locate”.

LOTTA ALL’EVASIONE

Mentre le polemiche sull’ipotesi di condono non accennano a placarsi, il capo della ricerca economica di Bankitalia punta il dito sulla necessità di non allentare la lotta all’evasione. “Rimane prioritaria l’azione di contrasto all’evasione fiscale. Tale azione accresce la plausibilità di una riduzione – in prospettiva – dell’elevato carico fiscale sui contribuenti onesti, rafforzando gli incentivi al lavoro e al fare impresa”.

Aggiunge Franco: “Quando i conti pubblici saranno in equilibrio sarà necessario garantire che i margini di manovra derivanti dalla lotta all’evasione vengano utilizzati per ridurre le aliquote legali e non siano destinati al finanziamento di maggiori spese”.

AGEVOLAZIONI FISCALI

Piuttosto che procedere al taglio lineare delle agevolazioni fiscali è “auspicabile” che si intervenga con “selettività” salvando in particolare, tra l’altro, le detrazioni Irpef per i redditi da lavoro e da pensione o per i familiari a carico. La clausola di salvaguardia, modificata dalla manovra di agosto, ha ricordato Franco, prevede il taglio orizzontale (pari al 5% per il 2012 e al 20% dal 2013) delle esenzioni, delle esclusioni e dei regimi di favore fiscale (le cosiddette tax expenditures), qualora entro il 30 settembre del 2012 la delega per la riforma fiscale e assistenziale non sia stata ancora esercitata o non produca almeno gli effetti attesi sui saldi pubblici”.

E pur ammettendo che “la razionalizzazione delle tax expenditures è un elemento importante per assicurare la trasparenza delle politiche di bilancio”; aggiunge che un taglio orizzontale “non rappresenterebbe una risposta adeguata all’esigenza di rendere più razionale il sistema”. “E’ pertanto auspicabile che si proceda con un approccio selettivo, in linea con quanto desiderabile per gli interventi sulla spesa pubblica. La scelta delle materie su cui intervenire dovrebbe essere guidata da un’attenta valutazione”.


Allegati: Testo integrale dell’intervento.pdf

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