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Banche venete, summit a Bruxelles. Mediaset-Vivendi duello in tribunale

Il ministro dell’Economia Padoan incontra oggi la responsabile dell’Antitrust europeo, Vestager, per cercare di sbloccare l’ingresso dello Stato in Popolare Vicenza e Veneto Banca prima della fusione – Primo scontro in tribunale tra Mediaset e Vivendi – L’Fbi mette Trump nel mirino e il dollaro frena mentre Apple fa un nuovo record

Banche venete, summit a Bruxelles. Mediaset-Vivendi duello in tribunale

Le agenzie federali Usa, a partire dall’ Fbi, si sono schierate apertamente contro il presidente Donald Trump: non esiste alcuna prova, ha dichiarato davanti al Congresso il presidente dell’Fbi James Comey, che Obama abbia spiato l’attuale inquilino della Casa Bianca. A contrario, numerosi indizi confermano il ruolo degli hackers di Mosca durante la campagna. Al di là del merito, il conflitto conferma le difficoltà del presidente a far marciare la Trumponomics: la “formidabile” riforma fiscale non sarà annunciata prima di agosto.

Nel frattempo,i mercati dovranno sintonizzarsi sulla velocità di marcia suggerita dai banchieri della Fed, particolarmente loquaci in questi giorni: in attesa delle parole di Janet Yellen (giovedì) ci saranno interventi di altri banchieri centrali, da Loretta Mester a Eric Rosengren, William Dudley ed Esther George. La sfilata si è aperta ieri con le parole del presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker, il quale ha detto che non si possono escludere più di tre rialzi dei tassi nel 2017.

EVANS (FED): ANCORA TRE AUMENTI NEL 2017

 “Tre aumenti sono più che possibili”, ha aggiunto il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, in un’intervista a Fox Business TV. “A mano a mano che aumenta la fiducia nelle prospettive e risale l’inflazione – ha aggiunto – posso dichiararmi a favore di tre rialzi per quest’anno. Ma potrebbero essere anche quattro se le cose migliorassero molto”. Insomma, in assenza di segnali politici precisi, le redini della diligenza tornano nelle mani della Banca centrale.

I mercati europei registrano la novità: continua la ripresa dell’euro (1,07825) sul dollaro, nonostante l’annuncio che il 29 marzo scatterà ufficialmente la Brexit. E continua, altra nota negativa, la discesa del petrolio. Ma l’Eurozona , ormai concentrata sulle elezioni francesi, non si dispera. Ieri sera il primo confronto televisivo tra i candidati è stato vinto, secondo i sondaggi, da Emmaneul Macron, l’antagonista più credibile di Marine Le Pen. I sondaggi, si sa, sbagliano. Ma la possibilità che vincano Macron in Francia e Martin Schulz in Germania è senz’altro una buona notizia per la moneta unica.

Il calo del dollaro, accompagnato da un atteggiamento più morbido della Fed, è all’origine del rialzo delle Borse asiatiche, salite ai massimi da 15 mesi sotto la pinta dei listini di Taiwan, di Seul e soprattutto di Hong Kong. Rallenta solo Tokyo (-0,3%), frenata dalla forza dello yen.

Partenza “morbida” dei mercati Usa: l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,04%, lo S&P 500 lo 0,2% mentre il Nasdaq, dopo aver aggiornato il massimo storico a 5.915,12, ha chiuso a + 0,01%, a 5901,53.

NUOVO RECORD PER APPLE: BARRON’S SCOMMETTE SUI 155 DOLLARI

Nel corso della giornata Apple (+1,05%) ha stabilito un nuovo record assoluto a 141,34 dollari, con un rialzo superiore al 20% da inizio anno (contro il +5,8% del Dow Jones) . A favorire il rialzo è stato un lungo servizio di Barron’s: nei prossimi sei mesi, scrive il magazine del Wall Street Journal, il titolo della Mela può salire fino a155 dollari grazie alla crescita dei servizi ed all’attesa del nuovo iPhone. Il giudizio è condiviso da altri analisti: anche Cowen and Company prevede un target a 155 dollari, così come Rbc e Merrill Lynch. Il 76,6% degli analisti si è schierato con il buy.

Caterpillar (+2,67%) è stato il miglior titolo dell’indice Dow Jones. Le quotazioni sono salite sull’onda dei dati di vendita del trimestre dicembre 2016-febbraio 2017, che segnano un netto miglioramento rispetto i mesi precedenti. Nel trimestre che si è chiuso a febbraio le vendite complessive di macchinari per costruzione sono scese dell’1% sullo stesso periodo dell’anno scorso, con un netto miglioramento rispetto al -8% del trimestre novembre 2016-gennaio 2017 e al -12% del trimestre ottobre-dicembre 2017. 

Petrolio debole: il Brent scivola a 51,62 dollari al barile (-0,1%), Wti a 48,22 dollari (-0,5%). La settimana scorsa il Brent ha guadagnato lo 0,7%. Piatti i petroliferi: invariata Exxon, in lieve rialzo ConocoPhillips (-0,37%). A Piazza Affari Eni ha perduto lo 0,4%, Tenaris -1,7%.

MILANO -0,5%

Chiusura in rosso per i mercati europei, al termine di una giornata priva di dati macroeconomici ma dominata dalla cronaca politica. Archiviato il voto olandese e il rialzo dei tassi Fed, gli investitori cominciano a concentrarsi sulle elezioni francesi di fine aprile. 

A Milano l’indice Ftse Mib è sceso dello 0,53%, arretrando sotto i 20 mila punti (a quota 19,968). Lo Stoxx 600 europeo arretra dello 0,17%.  Galleggia Londra, +0,07%, nel giorno in cui Theresa May ha ufficializzato la data d’avvio della Brexit.

La premier scriverà all’Unione europea il 29 marzo per attivare l’articolo 50 del trattato di Lisbona che notifica formalmente le intenzioni della Gran Bretagna di abbandonare l’Unione europea. Lo ha detto il portavoce di May, aggiungendo che Londra ha già informato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. L’invio della lettera mercoledì prossimo darà il via al conto alla rovescia di due anni che porteranno di fatto la Gran Bretagna fuori dall’Unione europea e permetterà anche l’avvio dei negoziati tra Londra e Bruxelles nelle prossime settimane.

PADOAN A BRUXELLES, MISSIONE BANCHE VENETE

Oggi Pier Carlo Padoan vedrà la responsabile dell’Antitrust europeo, Margrethe Vestager: oltre a Mps, si parlerà delle banche venete dopo la richiesta di Popolare Vicenza e Veneto Banca di ricapitalizzazione precauzionale. “I progressi continuano-ha detto il ministro – Non è che sono in dubbio i progressi. È un lavoro complesso da un punto di vista tecnico che facciamo in piena collaborazione”. Il governo presenterà la manovra correttiva da 0,2 punti percentuali di Pil in tandem con il Def, “forse qualche giorno dopo”, ha aggiunto Padoan.

Tra la Grecia e i creditori internazionali restano ancora contrasti sulle riforme per concedere gli aiuti finanziari. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroem Dijssembloem al termine della riunione tra ministri finanziari della zona euro. La prossima riunione regolare dell’Eurogruppo si tiene il 7 aprile. “Ma non possiamo essere certi di arrivare al dunque in quell’occasione” ha avvertito il presidente.

Il mercato del debito ha chiuso pressoché piatto una seduta caratterizzata da volumi sottili. Il Btp decennale è stato scambiato a 2,37% dal 2,26% precedente. Il premio di rendimento tra Btp e Bund sul tratto decennale si è fermato a 194 punti base dai 193 dell’apertura.

LEONARDO SOTTO TIRO, RALLENTA IL PLACEMENT DI POSTE

Ha pesato su Piazza Affari la caduta di Leonardo (-3,6%): il mercato ha reagito così di fronte alla nomina ad amministratore delegato di un banchiere come Alessandro Profumo, che non ha mai lavorato nel settore industriale. Ad affiancare il nuovo ad nel ruolo di direttore generale ci sarà comunque Fabrizio Giulianini, oggi responsabile dell’area elettronica. Kepler Chevreux ha abbassato il giudizio a Hold da Buy, target a 14 euro confermato.

In ribasso anche Poste Italiane (-1,31%) dopo la rimozione di Francesco Caio, sostituito da Matteo Del Fante, già ceo di Terna. Equita commenta: “Pensiamo che il cambio al vertice possa fare differire il placement su Poste visto che è ragionevole immaginare che il nuovo vertice ridefinisca le strategie aziendali”.
Ma probabilmente, quando saranno chiare le strategie dei grandi gruppi pubblici, il mercato avrà modo di ripensarci.

BRILLA CATTOLICA, DB SCHIACCIA LE BANCHE ITALIANE

 L’avvio dell’aumento di Deutsche Bank (-2,1%) ha condizionato l’andamento del comparto bancario europeo. Nel weekend sono stati diffusi i dettagli dell’aumento di capitale da 8 miliardi di euro: le nuove azioni vengono offerte con uno sconto del 35% sul prezzo di venerdì sera. Il 2016 si è chiuso con conti in perdita per 1,4 miliardi di euro, contro il rosso di 6,8 miliardi del 2015. A Milano Intesa e Banco Bpm chiudono invariate, Unicredit -1,23%.

Andamento positivo per le assicurazioni: UnipolSai +2,4%, Unipol +2,4%, Cattolica +7,5%. Equita ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold con un prezzo obiettivo in rialzo a 7,80 euro. Il titolo entra nel Portafoglio Small Cap raccomandato, premiando i risultati in crescita appena annunciati. La società assicurativa cooperativa ha annunciato i risultati del 2016, che hanno visto un utile netto di gruppo di 76 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto ad un anno fa. Fa eccezione Generali, in calo dello 0,1%. 

VIVENDI E MEDIASET OGGI IN TRIBUNALE. TELECOM VERSO LA SEMESTRALE

Grande agitazione nel settore media. Oggi al tribunale di Milano si affronteranno Vivendi e Mediaset. L’ad del gruppo francese, de Puyfontaine, in un’intervista al Financial Times, ha detto che non c’è nessun accordo in vista e ha rilanciato le accuse a Mediaset per la mancata intesa sulla cessione di Premium. Oggi nella prima udienza al Tribunale civile di Milano dovrebbero essere fissati i termini delle successive tre udienze. De Puyfontaine ha sottolineato che un qualsiasi accordo con il Biscione non coinvolgerà Telecom Italia . Sul titolo Mediobanca Securities (outperform, target price a 1,34 euro) sottolinea i prossimi appuntamenti: l’approvazione in settimana dei risultati del primo trimestre 2017 e il rinnovo del cda.

RIALZO STELLARE DEL SOLE, CORRONO RCS E MONDADORI

Non trovano conferma le voci di un interesse della società capitanata da Vincent Bolloré per Il Sole 24 Ore protagonista di un incredibile balzo del 25,% che è difficile giustificare con la pubblicazione del business plan 2017-2020 che prevede un Ebit 2016 negativo per 69 milioni euro, Ebitda -23 milioni, ricavi 284 milioni. Per i prossimi anni il piano indica ricavi a 275 milioni di euro nel 2018 e 295 milioni nel 2020. Con un Ebitda a 2018 milioni a 19 milioni che saliranno a 45 nel 2020. A livello di Ebit il target è di 8 milioni nel 2018 e 34 nel 2020. 

In ascesa, tra gli editoriali, anche Digital Bros (+4,4%) e Rcs (+3,9%). Avanza anche Mondadori (+3,26%).

GLI NPL SPINGONO CERVED

In calo Fiat Chrysler -1,7% StM -0,9%. Nel lusso si mettono in luce Tod’s (+0,6%) e Yoox (+1,6%).

Scendono Enel (-0,4%) e Snam (-0,8%). Fra le utility brilla A2A (+1,4%). Cerved si mette in luce con un guadagno del 2,6% che spinge il prezzo sul nuovo record storico a 9,11 euro. Da inizio anno +15%. Il mercato premia i risultati in crescita e le ottime prospettive del settore impegnato nella gestione degli Npl.

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