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Banche popolari: crescono crediti alle Pmi, mutui e raccolta

I primi pre-consuntivi 2017 confermano – dice il Segretario Generale di Assopopolari, Giuseppe De Lucia Lumeno – l’impegno delle banche popolari a favore dei territori serviti

I primi risultati provvisori elaborati da Assopopolari per il 2017 indicano per le Banche Popolari una crescita degli impieghi rivolta principalmente alla sua clientela di riferimento, le piccole e medie imprese e le famiglie. In particolare nel corso dell’anno passato i nuovi finanziamenti per le aziende minori sono stati pari a circa 30 miliardi di euro mentre i nuovi mutui per acquisto abitazione accesi dalle famiglie hanno raggiunto la cifra di 15 miliardi di euro. Anche sul fronte della raccolta bancaria i dati per gli istituti della Categoria mostrano un aumento significativo degli aggregati principali, con i depositi saliti del 3% e quelli in conto corrente del 4,5%.

Per il Segretario Generale Giuseppe De Lucia Lumeno “queste prime elaborazioni confermano ancora una volta l’impegno delle banche associate in favore dei territori serviti. Un impegno che dimostra di essere basato, come si evince dai dati, su un legame sempre più stretto con la propria clientela e da una vocazione territoriale costruita attraverso una partecipazione sempre più attiva alla promozione dell’economia locale e alla crescita di tutta la comunità nel suo insieme”.

“In una fase nella quale l’economia italiana mostra segnali di ripresa importanti – ha proseguito De Lucia Lumeno – è importante ricordare come in una struttura produttiva quale quella italiana che rappresenta la seconda manifattura in Europa e che si caratterizza per una presenza capillare e diffusa di piccole e medie imprese, le banche del territorio, e tra queste le Banche Popolari, rappresentano ancora oggi una delle risorse più importanti al servizio della crescita del Paese e uno strumento essenziale per permettere al nostro sistema imprenditoriale e produttivo di raccogliere le sfide derivanti da un mercato sempre più concorrenziale ed internazionale con il quale necessariamente le nostre aziende sono chiamate a confrontarsi in misura più competitiva”.

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