Le banche non riescono a trovare pace e la tornata di trimestrali in corso a Piazza Affari è lo spunto per ritornare a vendere. Il settore termina così ancora una volta la seduta in fondo al Ftse Mib appesantendo il paniere delle blue chip che chiude in calo dell’1,32%.
Oggi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è ospite di Bloomberg a Londra.”Il settore privato” bancario “potrebbe decidere di rafforzare Atlante con ulteriori risorse”, ha detto il numero uno di Via XX Settembre indicando che sull’andamento dei crediti deteriorati l’Italia è a una “svolta” perché le misure del governo stanno funzionando e i crediti Npl stanno calando. Per quanto riguarda i conti pubblici Padoan di è detto fiducioso che gli elementi straordinari che giustificano scostamenti, come prevede la regola, siano tenuti nella dovuta considerazione dalla Commissione.
Ancora in leggera risalita lo spread Btp-Bund che si porta a 141 punti base (+1,3%) e rendimento dell’1,55%.
Sul fronte dei titoli di Stato si è registrato un nuovo minimo storico per il rendimento del BoT annuale: il tasso lordo del titolo con scadenza a 12 mesi è sceso oggi di 6 punti base rispetto all’asta precedente attestandosi a -0,14%, il nuovo livello minimo mai toccato su questa scadenza. La domanda é stata sostenuta: 1,19 miliardi di euro a fronte dei 6,5 miliardi offerti e interamente assegnati dal Tesoro. Il rapporto tra domanda e offerta si è attestato a 1,72, in aumento rispetto all’asta di marzo. Nel frattempo, secondo fonti del Ministero dell’Economia, il Tesoro sta valutando la domanda per un possibile Btp a 50 anni.
Il sentiment sui mercati è però negativo in tutta Europa con Parigi che cede lo 0,5%, Francoforte lo 0,7%. Londra sul finale si riporta sulla pari (+0,09%).
Anche a Wall Street gli indici viaggiano al ribasso nonostante il recupero del petrolio, che ha accelerato dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte Usa scese la settimana scorsa di 3,4 milioni di barili, più delle attese. Il Wti sale così di circa il 3% a 45,99 dollari al barile. Il Brent avanza dl 3,65% a 47,18 dollari al barile. Sui listini Usa pesa la delusione per alcune trimestrali al di sotto delle previsioni, in particolare quelle di Macy’s e Walt Disney.
A Piazza Affari i titoli del petrolio non beneficiano però dello sprint a sorpresa dell’oro nero. A Piazza Affari Eni cede l’1,03%. Ma, come detto, sono le banche che ruzzolano al fondo del Ftse Mib con i peggiori cali segnati dal Banco popolare che chiude in rosso del 9,09%. A far scattare le vendite sul Banco sono i conti peggiori delle attese per le nuove svalutazioni a sorpresa sui crediti a rischio, che hanno puntato i riflettori sulla massa di crediti deteriorati in pancia alle banche, su cui si concentrano i timori dei mercati. Confermato l’aumento di capitale da 1 miliardo a inizio giugno, interamente con diritto di opzione, ed è proprio questo un ulteriore elemento di preoccupazione per i mercati. Male anche Bpm -6,38%. Unicredit -3,73%. Anima -4,28%. Grazie alla buona trimestrale riesce invece a chiudere la seduta in controtendenza Mediobanca che sale dell’1,75%.
Tra le peggiori blue chip si segnala Mediaset -4,9% all’indomani della pubblicazione dei conti trimestrali: a pesare i dubbi del mercato su quanto costerà al Biscione l’uscita dalla pay Tv di Premium, prossima a essere ceduta a Vivendi, così come le prospettive meno entusiasmanti sull’andamento della pubblicità nel secondo trimestre.
In deciso rialzo sul Ftse Mib Moncler +4,61% che festeggia la trimestrale migliore delle attese, seguita da Leonardo-Finmeccanica +3,76%, Prysmian +2,09%, Cnh Industrial +1,55%. Fuori dal listino principale Astaldi balza dell’8,63% dopo aver presentato il piano al 2020.
Sul fronte tlc la notizia del giorno è che la Commissione europea ha bloccato l’acquisto della britannica O2 (di proprietà della spagnola Telefonica) da parte di Hutchison perché ritiene che l’operazione comporti una scelta più limitata e dei prezzi più elevati per i consumatori britannici di telefonia mobile e creato ostacoli all’innovazione. La decisione fa seguito all’inchiesta approfondita dell’Antitrust sull’operazione che avrebbe legato O2 (Telefonica Uk) a Three (Hutchison 3G Uk) creando un nuovo leader di mercato nel Regno Unito “rischiando di far sparire un concorrente importante” dato che la nuova entità avrebbe dovuto fare i conti solo con due operatori di rete mobile, Everything Everywhere del gruppo Bt e Vodafone.