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Banche, Guzzetti: “Fondazioni pronte a rafforzare investimenti”

Aprendo la Giornata mondiale del risparmio, il presidente dell’Acri ha ribadito “la solidità degli istituti italiani” – Ora “il Governo deve fare la sua parte”.

“Le fondazioni hanno sempre fatto la loro parte, cercando il giusto equilibrio fra la tutela dei loro patrimoni e la solidità delle banche partecipate. Mantenere l’investimento nelle banche italiane e se necessario rafforzarlo nella misura del possibile è nell’interesse del Paese e delle stesse fondazioni”. Arrivano parole rassicuranti da Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, che intervenendo alla Giornata mondiale del risparmio ha sottolineato come “banche più forti e competitive possano meglio sostenere l’economia reale, tutelare adeguatamente i risparmiatori e dare maggiori dividendi”.

Lo scenario è quello di “un mare indubbiamente agitato – ha proseguito Guzzetti -, ma le banche italiane sembrano navigare in modo soddisfacente. Le difficoltà ci sono, ma ci sono anche le capacità e le risorse per farvi fronte. E il rigore della sana e prudente gestione bancaria italiana meriterebbe ben diversi corsi borsistici. I nostri istituti sono solidi”.

Certo, le erogazioni delle fondazioni “potrebbero risentire dello scenario economico-finanziario negativo – ha precisato Guzzetti – ma innanzitutto attenderei i consuntivi d’esercizio, visto che negli anni più recenti, nonostante le difficoltà, siamo riusciti a mantenerle a un buon livello, sia nel 2009 sia nel 2010 sopra 1,3 miliardi di euro, anche grazie all’utilizzo di risorse accantonate negli anni precedenti, proprio per dare continuità all’attività erogativa nei periodi più difficili. Parte di queste risorse a suo tempo accantonate è tuttora disponibile”.

Le erogazioni, “pur avendo perso negli ultimi due anni il loro trend di crescita, al netto dell’inflazione rispetto al 2000 sono cresciute di circa il 10% e il valore del patrimonio è stato più che conservato: dal 1992 a oggi, sempre al netto dell’inflazione, è cresciuto del 45%, con un incremento medio annuo composto del 2,2%”. In questo quadro spetta al “Governo fare scelte adeguate alla gravità della crisi, che consentano di esprimere appieno il potenziale” italiano. “Il Paese reale – ha concluso Guzzetti – è pronto a fare la sua parte”.

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