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Banche e Fintechs, fine delle partnership?

La rivista inglese “The Banker” sostiene che siamo ormai a una svolta e che in futuro il rapporto diretto tra le banche e la grande tecnologia sarà più importnate delle loro partnership con società fintech

Banche e Fintechs, fine delle partnership?

Il fintech continua a ricoprire un ruolo essenziale nel sistema bancario ma inizia anche ad essere considerato in maniera diversa alla luce del mutamento di fase e di prospettive che si sta producendo su questo versante. Inizia, infatti, a farsi strada in Europa una discussione che, fino a qualche mese fa, sembrava quasi impossibile sulla necessità del sistema bancario di avvalersi di società fintech. Questa necessità era data per scontata e chi ne dubitava considerato fuori dai tempi. Invece, oggi, la domanda che inizia a circolare è: “Do banks still need fintechs?”. Se ne è occupata nei giorni scorsi anche la rivista finanziaria inglese “The Banker”, arrivando alla conclusione che in futuro il rapporto diretto delle banche con la grande tecnologia sarà più importante delle loro partnership fintech.

L’insieme di tutti i servizi e prodotti finanziari forniti attraverso l’utilizzo di piattaforme tecnologiche innovative hanno visto negli anni scorsi la nascita, la crescita e l’affermarsi di nuovi soggetti che offrono il loro supporto in termini di conoscenze informatiche e di capacità di fornire consulenza ai tradizionali intermediari finanziari. Il processo di “tecnologizzazione” del sistema finanziario è stato l’inevitabile e diretta, oltre che benefica, diffusione capillare di strumenti di comunicazione sempre più rapidi e sicuri, a cominciare dagli smartphone. Per i più giovani risulta, oggi, più naturale effettuare pagamenti o, più generalmente, interagire per portare a termine una qualunque operazione finanziaria, utilizzare le possibilità offerte dal progresso tecnologico piuttosto che ricorrere ai canali tradizionali. Le stesse carte di credito sono, in molti Paesi, ormai obsolete già oggi. Figurarsi l’uso del contante!

Il 2018 è l’anno che ha registrato la maggiore diffusione e crescita delle fintech ma, molto probabilmente, questo processo ha raggiunto così il culmine della sua espansione. I dati parlano di grandi banche che si apprestano a tagliare le partnership fintech a un ritmo molto più veloce di quello con il quale ne sottoscrivono di nuove.  È dunque evidente che il “picco fintech” è stato già superato. È facile capire il motivo: oggi ogni, anche piccola, banca può scaricare tutto il software per le app e le API di cui ha bisogno per modernizzare la propria azienda direttamente dai produttori della Silicon Valley. La facilità con la quale la tecnologia è disponibile rende così inutile la ricerca di progetti personalizzati offerti dalla fintech che finisce per essere una costosa quanto infrastruttura a rapida obsolescenza.

Il cambiamento di livello torna a rendere visibile ciò che, in alcuni casi, il fintech aveva illusoriamente oscurato: l’indissolubile rapporto delle banche con le persone, con la propria clientela e, nel caso della cooperazione bancaria, con i propri soci all’interno di una definita comunità di riferimento, non è in alcun modo sostituibile dalla tecnologia. La partecipazione, la condivisione e la cooperazione, sulle quali si basa il sistema delle Banche Popolari e del Territorio, soprattutto in un contesto globalizzato che tende a cancellare la funzione degli operatori intermedi, torna oggi a manifestare il suo carattere necessario – che tra l’altro mai era venuto meno – alla promozione degli interessi di tutti gli stakeholders e alla ripresa dell’economia reale dei singoli territori. Le Banche Popolari non hanno mai visto nel fintech un pericolo ma, al contrario, un’opportunità evolutiva del proprio modello di business ed essendo più coinvolte nell’approccio relazionale continuano a rappresentare un ponte tra vecchio e nuovo in grado di garantire le necessità di una clientela sempre più fluida ed esigente, in grado di accorciare le distanze tra vecchio e nuovo.

Alla domanda “Do banks still need fintechs?” sembra che la risposta più probabile sia “no, non ne hanno più bisogno”. Al contrario del rapporto fiduciario basato sulla conoscenza reciproca e su rapporti umani che la tecnologia, tanto più evoluta e lontana, non può, né mai potrà sopperire, continuano ad aver più che mai bisogno.

°°°° L’autore è il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari

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