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Banche, Dijsselbloem: verso accordo su garanzia depositi bancari

“Il nostro obiettivo è creare un sistema unico europeo di garanzia dei depositi bancari”: lo ha detto il presidente Ecofin Jeroen Dijsselbloem al Parlamento europeo, in vista della riunione dei ministri finanziari di venerdì – Il problema dei non performing loans – La Germania resta contraria.

Banche, Dijsselbloem: verso accordo su garanzia depositi bancari

“Il nostro obiettivo è avere un accordo alla riunione Ecofin di venerdì sulla via da seguire per creare un sistema unico europeo di garanzia dei depositi bancari”. Lo ha detto il presidente Ecofin Jeroen Dijsselbloem all’audizione presso la commissione problemi economici e monetari del Parlamento europeo.

L’ECOFIN ACCELERA

Le discussioni sul sistema unico di garanzia dei depositi sono in corso da diversi mesi, ma al momento non è chiaro come intendono procedere i ministri finanziari. Stamattina Dijsselbloem, che è anche presidente permanente dell’Eurogruppo, si è per ora limitato a indicare che “negli ultimi due mesi sono stati fatti dei progressi che hanno portato a una migliore comprensione sugli aspetti tecnici sensibili”. Il ministro delle finanze olandesi ha preparato una relazione che presenterà alla riunione dei ministri finanziari nella riunione di venerdì a Lussemburgo allo scopo di procedere con una certa “velocità” e avere entro questo fine settimana una tabella di marcia per la legislazione europea sulla materia.

Dijsselbloem sta cercando di far uscire la discussione dalla palude nella quale si trova. Ai parlamentari ha detto che il terzo pilastro dell’unione bancaria è fondamentale come gli altri due che sono stati eretti e funzionano: la supervisione nelle mani della Bce e la risoluzione delle banche. Quest’ultima è ancora da completare perchè non c’è ancora accordo tra i governi sul ‘backstop’ pubblico finanziario (il salvagente di sicurezza in ultima istanza)

LA CONDIVISIONE DEI RISCHI

Il ministro olandese ha confermato che “la riduzione dei rischi deve procedere parallelamente” alla condivisione dei rischi, di cui il sistema unico di garanzia dei depositi è una parte essenziale. Dietro questa formulazione però si celano cose diverse a seconda degli interlocutori. La Germania resta contraria ad accelerazioni perché ritiene, per esempio, che della riduzione dei rischi faccia parte a pieno titolo la pulizia dei bilanci delle banche dai non performing loans, classico caso di ‘eredità del passato’. Ma questo è un processo che richiede tempo.

Il ministro delle finanze olandesi ha aggiunto che “ci sono delle ‘eredità del passato’ come i non performing loans che richiedono tempo per essere definite così come richiede tempo il completamento del fondo di risoluzione bancaria, anche la questione del trattamento delle esposizioni bancarie al debito sovrano richiede tempo”.

La proposta di garanzia unica europea dei depositi bancari avanzata dalla Commissione si fonda sul sistema esistente costituito da sistemi nazionali di garanzia dei depositi istituiti. I singoli depositanti continueranno a godere dello stesso livello di protezione (100 mila euro). Il sistema sarebbe introdotto in modo graduale, sarebbe sostanzialmente neutrale in termini di costi per il settore bancario nel senso che i contributi delle banche potranno essere dedotti dai loro contributi ai sistemi nazionali di garanzia dei depositi. Inoltre il contributo sarebbe ponderato per il rischio: le banche maggiormente a rischio verseranno contributi più elevati rispetto a quelle più sicure, e questo aspetto sarà rafforzato a mano a mano che viene introdotto il sistema unico

PROPOSTA IN TRE FASI

Tre le fasi previste. Fino al 2020 si tratterà di un processo di riassicurazione: il sistema nazionale di garanzia dei depositi potrà accedere ai fondi del sistema europeo soltanto dopo aver esaurito tutte le sue risorse proprie e il sistema europeo erogherà finanziamenti supplementari a un sistema nazionale solo fino a un determinato livello.

La seconda fase è quella della coassicurazione: nel 2020, il sistema europeo sarà a mutualizzazione progressiva: un sistema nazionale non sarà tenuto a esaurire i propri fondi prima di poter accedere ai fondi del nuovo meccanismo che potrà coprire una parte dei costi dal momento in cui i titolari di depositi bancari devono essere rimborsati. Ciò introduce un maggior grado di condivisione dei rischi tra i sistemi nazionali. La quota iniziale del contributo del sistema europeo sarà relativamente bassa (20%) per poi aumentare nell’arco di quattro anni. Infine la fase della riassicurazione totale: la quota dei rischi assunti a livello europeo aumenterà gradualmente per arrivare al 100% nel 2024, quando il sistema Ue assicurerà integralmente i sistemi di garanzia nazionali.

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