Le Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta del 30 maggio si annunciano come l’evento economico clou della settimana prossima. La Banca d’Italia non è più quella di una volta e con la nascita della Bce ha perso la gestione della moneta e dei tassi d’interesse ma resta un’istituzione di eccellenza e un punto di riferimento per tutto il Paese. Dalle parole del Governatore tutti si attendono di capire quale sia il reale stato dell’economia italiana dopo la doccia fredda dell’Istat ma si aspettano anche nuove previsioni sullo scenario internazionale, sul rapporto euro-dollaro, sul trend dei tassi d’interesse e sui mercati finanziari di fronte all’imperversare di una mina vagante come Trump e delle sue nuove minacce sui dazi contro l’Europa.
Sul risiko bancario il giudizio non spetta al Governo ma alle Autorithy e al mercato
Ma l’attesa è soprattutto per le osservazioni delle Considerazioni finali sul risiko bancario e sulla straordinaria stagione di aggregazioni che il sistema bancario italiano sta vivendo. Sarà interessante conoscere le valutazioni generali del Governatore sulle opportunità e sui rischi del consolidamento bancario, nazionale ed europeo, e sull’adeguatezza o meno delle regole del gioco. Il punto centrale però è un altro e la curiosità è tutta giocata sull’atteggiamento che Panetta assumerà di fronte alle evidenti invasioni di campo del Governo che, di fronte ai diversi progetti di Opa, s’è trasformato da arbitro imparziale in giocatore di parte. Il giudizio sulle operazioni del risiko non dovrebbero spettare solo alle Autorità di vigilanza e di controllo e al mercato? Al contrario, l’atteggiamento del Governo sull’Ops del Monte dei Paschi su Mediobanca e soprattutto sull’Ops di Unicredit sul Banco Bpm e sull’uso estensivo del Golden power, anche quando sono in gioco solo operazioni tra banche italiane e non c’è la minima ombra di intervento di soggetti esteri, altera il corretto funzionamento dei mercati finanziari e induce la Ue a dubitare sul rispetto del diritto europeo da parte italiana. Del resto, le furiose e scomposte reazioni delle forze politiche della maggioranza rispetto alla temporanea sospensione dell’Ops di Unicredit sul Banco Bpm decisa dal Presidente della Consob Paolo Savona confermano che nella battaglia sul risiko bancario il Governo ha intenzione di essere giocatore attivo con orientamenti dirigisti che si sovrappongono alla logica del mercato e alla libertà d’impresa.
Di fronte alla scelta di campo del Governo che cosa dirà il Governatore nelle sue Considerazioni finali? Fingerà di ignorare le ingerenze dell’Esecutivo finendo di fatto per coprirle o, con la delicatezza istituzionale che lo contraddistingue, dirà con chiarezza che così non va e che il Governo ha imboccato una via impropria che lede sia il ruolo delle Autorità di vigilanza e di controllo che quello del mercato e che rischia di contrapporre l’Italia all’Europa? Nessuno si augura uno scontro tra istituzioni, tra il Governo e le Authority, ma il Governatore è probabilmente il primo a sapere che non sempre il silenzio è d’oro.