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Auto Europa: vendite meno brillanti in marzo. Per Fca ancora boom

Il gruppo guidato da Sergio Marchione ha più che raddoppiato la performance del mercato: le vendite Ue più zona Efta sono tronate ai livelli pre crisi 2007, in rialzo del 5,7%. Fca è cresciuta del 13,3%, oltre il doppio. Italia in testa alla classifica europea

Auto Europa: vendite meno brillanti in marzo. Per Fca ancora boom

Rallenta la crescita delle vendite auto in marzo che mantengono comunque il segno positivo. Aumentano infatti del 5,7% (a 1.744.986 unità), a marzo rispetto allo stesso mese del 2015, le immatricolazioni di auto nuove in Europa (Ue + Efta). Lo comunica l’Associazione dei costruttori Acea sottolineando il ritorno ai livelli pre crisi del 2007. Per quanto riguarda i principali mercati, la migliore performance è stata registrata in Italia (+17,4%), seguita da Francia (+7,5%) e Gran Bretagna (+5,3%). Stabili Spagna e Germania. A marzo scorso i giorni di vendita sono stati di meno che nel 2015, quando la Pasqua era caduta in aprile. Nei primi tre mesi del 2016 l’incremento è pari all’8,1%, con 3.931.903 auto immatricolate.

Salgono, invece, del 13,3% (a 110.592 unità), a marzo 2016 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, le vendite del gruppo Fca in Europa (Ue + Efta). La quota di mercato del gruppo è così salita dal 5,9% al 6,3 per cento.

Ancora una volta, nell’Europa dei 28 più le nazioni aderenti all’EFTA, Fiat Chrysler Automobiles ha aumentato le vendite in maniera sensibilmente maggiore rispetto alla media del mercato. Infatti, con 110.600 registrazioni, le vendite di FCA sono cresciute del 13,3 per cento, più che un raddoppio rispetto al +5,7 per cento ottenuto dal mercato. La quota, al 6,3 per cento, è cresciuta rispetto a un anno fa di 0,4 punti percentuali. 
 
Altrettanto positivo, osserva un comunicato di Fca, il risultato nel primo trimestre dell’anno: oltre 264 mila le immatricolazioni di FCA pari a una crescita del 16,3 per cento (in un mercato cresciuto dell’8,1 per cento) e quota al 6,7 per cento, +0,5 punti percentuali in confronto al 2015.

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