Condividi

Auto e Cina sostengono la Borsa. Sterlina in fibrillazione

La ripresa dei negoziati sui dazi e i buoni dati semestrali di Exor danno fiato ai listini in Europa e a Milano – Ft: la valuta inglese è un “Great British Peso” per volatilità – A Piazza Affari contrastate le utility, bene le banche

Auto e Cina sostengono la Borsa. Sterlina in fibrillazione

La notizia della prossima ripresa dei negoziati tra Cina e Usa sostiene i listini azionari. Piace anche la rinuncia di Boris Johnson a bloccare la legge che impedisce al Regno Unito di lasciare l’Unione europea senza un’intesa con Bruxelles. In questa cornice Piazza Affari sale di oltre mezzo punto attorno a 21.860 punti dopo che Giuseppe Conte, il premier designato, ha giurato davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ancor più tonici gli altri listini dell’Eurozona: Parigi +0,85%, Francoforte +0,83%, Madrid +0,91%. 

Londra cede lo 0,69% nell’attesa di un’altra giornata drammatica. Continua la debolezza nella sterlina, scesa a 1,22 nei confronti del dollaro. Il Financial Times definisce la valuta della Regina il “Great British Peso” sottolineando che la sterlina si sta rivelando più volatile della valuta del Messico.   

L’euro stamattina è poco mosso, ieri ha guadagnato lo 0,6% a 1,103. Deludono gli ordini di fabbrica della Germania, in luglio, il calo è del 5,6% anno su anno, contro il -4,2%. 

Sale leggermente lo spread Btp/ Bund, sopra i 150 punti. 

La Spagna chiuderà il 2019 con emissioni nette di titoli di Stato pari a circa 20 miliardi di euro — tra obbligazioni a medio-lungo e breve termine — la lettura più bassa dal 2007 e in netto calo dal target iniziale di 30 miliardi, ha comunicato il Tesoro.

I prezzi del greggio scivolano verso i 60 dollari il barile dopo i dati settimanali di ieri che fotografano un inatteso accumulo delle scorte di greggio Usa. La prospettiva di progressi nella risoluzione della guerra commerciale Usa-Cina contribuisce però a contenere la flessione: i futures sul Brent scambiano a 60,59 dollari il barile, il greggio Usa scivola a 56,1 dollari. Nella seduta di ieri le quotazioni del greggio avevano guadagnato oltre il 4%, beneficiando dei dati economici cinesi positivi.

Positivi i titoli più legati alle prospettive dell’interscambio Usa-Cina: Stmicroelectronics +4%. Leonardo +1,9%. Cnh Industrial +1%.

Nella galassia Agnelli: 

– Si mette in luce Exor +1,7%. Il net asset value al 30 giugno è salito a 23,88 miliardi di dollari contro i 19,74 miliardi di fine 2018. L’utile netto di pertinenza è cresciuto a 2,42 miliardi da 741 milioni. 

– In terreno negativo Juventus: dai conti della capogruppo Exor emerge che la società ha archiviato il bilancio 2018/2019 con una perdita netta attorno ai 40 milioni di euro contro un passivo di 19,2 milioni registrato l’anno precedente. Decisiva l’eliminazione ai quarti in Champions League (un minor incasso di 50 milioni). 

– Fiat Chrysler +2,2%: il presidente di Renault Jean Dominique Senard, sta lavorando per rilanciare l’alleanza con Nissan, primo passo per la ripartenza della trattativa con FCA.  La casa italo-americana ha confermato che investirà 1 miliardo di euro nell’impianto di Pomigliano per la produzione del nuovo Tonale, il C-SUV del brand Alfa Romeo, e la nuova Panda con motorizzazione ibrida. La produzione del Tonale dovrebbe arrivare nella seconda parte del 2020, in linea con le attese, e l’investimento fa parte dei 5 miliardi di euro di investimenti al 2022 per l’Italia. 

Nel settore automotive continua intanto la ripresa di Pirelli (+1,9%) e di Brembo, +1,6%. In forte ascesa il settore a livello europeo (+2,3% l’indice eurostoxx). Il produttore francese di motori Safran balza del 6,6% dopo aver alzato le previsioni sugli utili dell’esercizio.

Sotto la parità Pininfarina, cresciuta del 45% nelle ultime tre sedute. Ieri la società ha annunciato che disegnerà “il treno delle meraviglie” che dal 13 dicembre 2020 collegherà le attrazioni turistiche svizzere di Montreux, Gstaad e Interlaken.

Contrastate le utilities. Prese di beneficio su Enel -1,2%: iltitolo da inizio 2019 si è apprezzato del 32%. Iren -0,6%. A2A -0,1%. Iren, un consorzio tra A2A, la ceca Eph e la britannica Contourglobal sono state incluse nella shortlist per l’acquisto di alcuni asset di Sorgenia. 

In ribasso anche Acea -0,4% ed Hera -0,3%: il nuovo governo intende emettere a breve un decreto di regolamentazione dell’acqua pubblica.

Ancora ben comprate le banche con l’indice di settore che guadagna 0,53%. Bene in particolare Unicredit +1,2% e Ubi Banca +0,86%. Realizzata Banca Mps -1,58%, che negli ultimi tre mesi è salita del 60%.

Tra le assicurazioni Generali +1,2%. UnipolSai -0,7%.

Campari -2,2% ha annunciato l’acquisizione dal gruppo Chevrillion della società Rhumantilles alla quale fanno capo i due marchi premium distribuiti in Francia e il brand Duquesne presente in Martinica. L’enterprise value dell’acquisizione è pari a 60 milioni di euro.

Nell’Aim:

  • Shedir Pharma +5%, ha ottenuto il brevetto del Caverfill, un suo preparato per problemi in ambito urologico maschile.
  • Gamenet, uno dei maggiori operatori nel settore dei giochi regolamentati in Italia, è in crescita di oltre un punto percentuale e si porta sul nuovo record storico dalla quotazione a 10,82 euro. E’ il quarto rialzo di seguito.

Commenta