Condividi

Attacco gas, scambio accuse Siria-Usa

Guerra di comunicati tra Siria e Usa. Il Presidente siriano nega che le forze di Damasco abbiano ancora armi chimiche ma Washington conferma le accuse – Intanto l’agenzia governativa siriana Sana afferma che “centinaia di persone” sono state uccise in un raid compiuto dalla Coalizione anti-Isis a guida Usa contro un “deposito di armi chimiche dello Stato islamico”

Attacco gas, scambio accuse Siria-Usa

L’attacco chimico compiuto la scorsa settimana in Siria, a Idlib, e di cui la comunità internazionale accusa il regime di Damasco “è stato costruito al 100%”, anche perché le forze armate siriane non possiedono più armi chimiche. Lo ha detto il presidente siriano Bashar al Assad in un’intervista all’agenzia France Presse, precisando che l’attacco statunitense alla base da cui si sospetta siano partiti i velivoli per il presunto bombardamento chimico “non ha ridotto” la potenza di fuoco delle forze governative.

Una nota ufficiale della Cnn sostiene però che militari e intelligence Usa abbiano intercettato comunicazioni di militari siriani ed esperti circa la preparazione per l’attacco con armi chimiche. Le intercettazioni sarebbero parte del materiale di intelligence visionato nelle ore successive allo stesso attacco allo scopo di stabilirne la responsabilità. Da questi dati non risulterebbe alcun coinvolgimento russo nelle operazioni, ma la fonte della Cnn ha precisato che gli agenti di Mosca sono generalmente molto più attenti (e capaci) dei siriani a evitare le intercettazioni.

Intanto, l’agenzia governativa siriana Sana afferma che “centinaia di persone, tra cui civili”, sono state uccise nell’est della Siria in un raid compiuto dalla Coalizione anti-Isis a guida Usa contro un “deposito di armi chimiche dello Stato islamico” nella regione di Dayr az Zor.

“Molte persone sono morte soffocate per l’inalazione di gas tossici”, afferma l’agenzia Sana. Il raid sarebbe avvenuto ieri tra le 17.30 e le 17.50, afferma l’agenzia, sottolineando che secondo la nota dello Stato maggiore delle forze armate siriane “il deposito di sostanze velenose” colpito era a Hatla, ad est di Dayr az Zor, nell’omonima regione confinante con l’Iraq. Non si hanno conferme indipendenti della notizia.

Le forze armate Usa hanno invece confermato che, in seguito ad un raid aereo nel nord della Siria, sono rimasti uccisi per errore 18 combattenti alleati impegnati nella lotta all’Isis. Secondo il Comando centrale statunitense, martedì scorso gli aerei Usa si sono fidati delle coordinate errate date loro dalle Forze democratiche siriane (Sdf), composte soprattutto da miliziani curdi. L’obiettivo era una posizione dell’Isis a sud di Tabqa, roccaforte dello Stato Islamico: le bombe sono invece finite sulle linee delle Sdf, causando 18 vittime.

Commenta