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Asta Btp in chiaroscuro, la Borsa frena

Il Tesoro ha venduto in asta 3,385 miliardi di Btp triennali, poco meno dei 3,5 massimi prefissati, con tassi in lieve calo al 2,33% dal 2,38% precedente – Piazzati anche 1,461 miliardi della seconda tranche del Btp trentennale scadenza 2044 e 1,5 miliardi di Ccteu al 2018 – Piazza Affari riduce i guadagni, spread verso quota 290 – Sale il titolo Rcs.

Asta Btp in chiaroscuro, la Borsa frena

Bene, con qualche riserva, l’appuntamento dei Btp con i mercati. Il Tesoro ha collocato stamattina complessivamente 6,35 miliardi di euro di titoli di varia natura e di varia scadenza già in circolazione, contro un target compreso fra 5,0 e 6,5 miliardi di euro.  I rendimenti rientrano, ma emergono per i trentennali difficoltà marginali a coprire l’intera domanda. Non è un fatto di per sé eccezionale (in Germania nell’ultimo anno spesso l’offerta non è stata tutta evasa) ma comunque testimonia che i tagli di S&P e le turbolenze politiche hanno lasciato qualche segno. 

Nel dettaglio, il Tesoro ha venduto in asta 3,385 miliardi di Btp triennali, poco meno dei 3,5 massimi prefissati, con tassi in lieve calo al 2,33% dal 2,38% precedente. Stabile il rapporto di copertura a 1,34 volte l’importo offerto.

Piazzati anche 1,461 miliardi della seconda tranche del Btp trentennale scadenza 2044, appena sotto il massimo ammontare prefissato di 1,5 miliardi. Il tasso medio pagato agli investitori è in questo caso del 5,19%, in lieve rialzo rispetto all’asta precedente (+0,20 punti percentuali). La domanda è stata pari a 1,30 volte l’importo offerto. 

Assegnati infine tutti gli 1,5 miliardi di Ccteu, scadenza novembre 2018, con un rendimento medio del 2,68% (+0,07 punti) e domanda solida, pari a 1,70 volte

Dopo l’esito dell’asta si è allargato seppur non di molto, lo spread Btp/Bund a quota 288 bp. Piazza Affari, in robusto rialzo come le altre piazze sull’onda delle parole di Ben Bernanke e del governatore della Boj, Haruhiko Kuroda, ha ridotto i guadagni allo 0,28%, indice Ftse/Mib a quota 15.720. Londra sale dello 0,78%, Parigi +0,85%, Francoforte +1,13%, Madrid +0,06%.

Le parole di Bernanke hanno subito guidato al ribasso il dollaro con l’euro, salito a 1,312 da 1,297 della chiusura di ieri sera. Ora è fissato a 1,304. 

Sale a Milano Rcs (+2,2%), dopo la notizia della vendita di tutti i diritti inoptati. Rallenta, dopo l’avvio brillante, il recupero delle banche Pop.Milano +2,16%, Unicredit +0,44%, Intesa +1,17%, Monte Paschi -0,19%. Mediobanca +1,03%: Citigroup ha avviato la copertura con raccomandazione buy e target price a 5,6 euro.

Numerosi gli aggiornamenti degli analisti. Sale Eni (+1,27%), malgrado Hsbc abbia abbassato il target price a 18 euro da 19 euro. Confermato il giudizio neutral. Saipem +1,25%: Berenberg, broker tedesco, ha avviato la copertura con raccomandazione hold e target price a 14,2 euro. Enel -0,16%: Exane ha abbassato il target price a 2,2 euro (-15%), confermando il giudizio negativo underperform. Al contrario, Citigroup ha confermato il giudizio buy, pur tagliando il target price a 3,8 euro da 4 euro.  
Generali invariata: Morgan Stanley alza il target price a 13 euro da 12,3 euro. Ieri il titolo ha chiuso a 13,92 euro. Tra le small caps, continua la marcia del lussso: Poltrona Frau +0,87% si porta su livelli che non vedeva dal 2008.

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