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Asta 5G: via libera al bando, ma le Tv promettono ricorsi

Il testo sarà disponibile a breve sul sito del ministero e pubblicato in Gazzetta – Domande entro il 2 agosto – Lo Stato ha messo in bilancio un introito minimo di 2,5 miliardi di euro, ma c’è il rischio di ricorsi al Tar da parte di Mediaset, gruppo Cairo (La7) e Retecapri, che dovranno “restringersi”

Asta 5G: via libera al bando, ma le Tv promettono ricorsi

Il ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via libera al bando di gara per l’assegnazione delle frequenze della rete 5G. Lo ha annunciato il ministro Luigi Di Maio in una nota, precisando che il testo del bando sarà disponibile a breve sul sito del ministero stesso, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La procedura di gara prende l’avvio dalle disposizioni della legge di bilancio 2018 che prevedeva importanti misure economiche per favorire la transizione alla nuova tecnologia 5G.

Dall’esito dell’asta, lo Stato ha messo in bilancio un introito minimo di 2,5 miliardi di euro, a meno che non intervengano intoppi dovuti ai ricorsi presentati al Tar da parte di Mediaset, dal Gruppo di Cairo editore e, per ultimo, da Retecapri. Perplessità in questo senso sono state espresse mercoledì da Angelo Cardani, presidente dell’Autorità per le Comunicazioni, nel discorso di presentazione della relazione annuale alla Camera dei Deputati.

Di Maio, tuttavia, non sembra accenna nemmeno a questi rischi. “Inizia oggi una nuova tappa del percorso che porterà l’Italia a dotarsi di una tecnologia innovativa – spiega il ministro – la rete 5G, che non è semplicemente un’evoluzione del 4G, ma è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo per il nostro sistema economico, una tecnologia che rappresenta un punto di rottura con il passato, sia per quanto riguarda la velocità sia il tempo di latenza, e offre potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati”.

Di Maio precisa inoltre che “la connessione sarà sempre più veloce e alla portata di tutti, coerentemente con gli obiettivi della Next Generation Mobile Networks Alliance, l’associazione di operatori, venditori, produttori e istituti di ricerca operanti nel settore della telefonia mobile, che prevede che le reti 5G dovranno anche soddisfare le esigenze di nuovi casi d’uso, come l’Internet of things (dispositivi connessi a Internet) nonché servizi di trasmissione e linee di comunicazione d’importanza vitale in occasione di disastri naturali”.

La nuova tecnologia “consentirà la digitalizzazione di ampi settori economici: dai trasporti all’industria, all’agricoltura, alla cultura, alla scuola, alla sanità, al turismo, all’ambiente, garantendo ampi margini di crescita per il nostro Paese – conclude Di Maio – Le differenze tra il 4G e il 5G  vanno al di là della maggiore velocità e si traducono, come già anticipato, in un più elevato numero di dispositivi connessi simultaneamente, in una più elevata efficienza spettrale di sistema (volume di dati per unità di area), un più basso consumo delle batterie, una migliore copertura, alte velocità di trasmissione in porzioni più grandi dell’area di copertura, latenze inferiori, un più elevato numero di dispositivi supportati, costi più bassi per l’installazione delle infrastrutture, una più elevata versatilità e scalabilità e, infine, una più elevata affidabilità delle comunicazioni”.

“Voglio infine rimarcare come la connessione a Internet sia espressione di democrazia e debba essere considerata un diritto primario di ogni cittadino. Tutti i consumatori avranno diritto alla fruizione dei servizi di fonia e internet a un prezzo accessibile, come stabilito dagli artt. 79 e 80 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche approvato dal Parlamento Europeo” ribadisce Di Maio. “C’è libertà degli Stati di prevedere fondi interamente nazionali o privati per sostenere la misura. C’è inoltre libertà degli Stati di prevedere che le fasce deboli abbiano pacchetti agevolati in modo tale che non siano socialmente escluse arrivando a erogare il servizio gratis, se ritenuto necessario, compatibilmente con il regolamento sul regime di aiuti di stato. Internet – conclude il Ministro – deve essere considerato un bene di prima necessità, alla stregua dell’acqua e dell’energia elettrica, accessibile a tutti, in special modo ai più svantaggiati economicamente”.

I DETTAGLI TECNICI

A livello tecnico, la gara riguarda l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica in larga banda mobili terrestri bidirezionali nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz.

Con l’asta vengono messi a gara 1275 MHz di spettro nelle bande pioniere per il 5G attuando il 5G Action Plan europeo. Più precisamente:

  • 1000 MHz nella banda a 26GHz
  • 200 MHz nella banda a 3.7 GHz
  • e 75 MHz in quella a 700 MHz.

Le domande di partecipazione, redatte secondo le modalità indicate nel Disciplinare di gara, dovranno essere presentate entro il 2 agosto, esclusivamente mediante consegna a mano al ministero, dal lunedì al venerdì, fra le 9,00 e le 12.

Una volta effettuata la consegna, il Ministero rilascerà una ricevuta ed entro 10 giorni comunicherà l’ammissione o l’esclusione dalla procedura.

Eventuali richieste di chiarimenti sulla procedura di gara potranno essere inoltrate entro il 16 luglio via pec all’indirizzo dgscerp.div02@pec.mise.gov.it e contestualmente, in formato “.doc”, via mail a donatella.proto@mise.gov.it.

Le risposte saranno inviate entro i successivi 5 giorni dalla scadenza del termine di presentazione dei quesiti e pubblicate in forma aggregata sul sito del ministero.

L’elenco dei soggetti ammessi alla procedura di assegnazione delle frequenze sarà reso pubblico sul sito internet www.mise.gov.it.

Entro il 10 settembre, le imprese ammesse alla procedura dovranno presentare la propria offerta economica sulla base degli importi minimi di aggiudicazione previsti nell’Avviso di gara e nel Disciplinare.

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