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Assemblea Telecom: verso la bocciatura della conversione azioni risparmio

Assemblea in corso a Rozzano dove Vivendi ha il 35,9% dei voti presenti e i fondi il 34%. A meno di colpi di scena, mancano i due terzi necessari. De Puyfontaine: “Servono più informazioni”. E sull’ampliamento del Cda: “E’ normale che il primo azionista voglia contare”. Recchi: “Con un solo tipo di azioni, struttura del capitale più trasparente”

Assemblea Telecom: verso la bocciatura della conversione azioni risparmio

Servono più informazioni sulla conversione delle azioni di risparmio. Con queste parole Arnaud de Puyfontaine, Ceo di Vivendi e primo azionista di Telecom Italia con il 20,53%, conferma nell’assemblea – in corso a Rozzano – le perplessità francesi sull’operazione, preannunciate con la decisione di astenersi al momento del voto. Non è un no in linea di principio ma nemmeno un sì al progetto concreto sul tappeto. Considerato che Vivendi ha il 35,9% dei voti in assemblea (su un 55,6438% di capitale rappresentato) i numeri sembrano preludere ad una bocciatura della proposta avanzata dal Cda (per la conversione occorre il via libera dai due terzi dei presenti). A meno di clamorosi colpi di scena o a meno di compensazioni sul fronte dell’ampliamento dei consiglieri in Cda o che, ancora, non si trovi l’accordo su un prezzo più remunerativo. Il braccio di ferro è in corso ed è proprio su un rilancio che sembra puntare Piazza Affari dove i titoli Telecom sono tutti in deciso rialzo: le ordinarie segnano +4,04% a 1,131 euro ma anche le risparmio, dopo un primo disorientamento, crescono dell’1,7% a 0,895 euro. Un chiaro segnale che il mercato considera non chiusa la partita e si aspetta, caso mai un miglioramento dell’offerta di conversione formulata dal management(1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio detenuta, con pagamento di un conguaglio di 9,5 centesimi di Euro per ciascuna azione).

“Come azionista numero uno di Telecom Italia” ha detto de Puyfontaine “servono più informazioni” sulla proposta di conversione. La decisione di astenersi dal voto è stata presa, ha aggiunto, “perché vorremmo più opportunità di discutere di questa operazione. Vorremmo avere informazioni e la possibilità di conoscere meglio la conversione”.  “Quando sento argomenti importanti che l’ad Marco Patuano condivide con noi, quali il grande potenziale del piano industriale per l’Italia, la situazione su Metroweb, quella in Tim Brasil, che è un tema significativo, potete ben immaginare che nella nostra posizione essere parte della riflessione e del processo decisionale è qualcosa che è normale”, ha proseguito il manager francese nel motivare la richiesta del gruppo francese di entrare in cda con quattro rappresentanti. 

Resta dunque il braccio di ferro con i fondi sulla conversione delle risparmio e sull’ampliamento del Cda.”Ho motivo di ritenere che tutti i fondi italiani ed esteri qui in assemblea, che insieme rappresentano circa il 34% del capitale, votino si’ alla conversione” ha detto Dario Trevisan, in qualità di rappresentante dei soci di risparmio. Ma non sembra abbastanza per ribaltare i giochi in assemblea. “Avete creato una situazione complessa – ha commentato infatti il rappresentante di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti, Franco Lombardi – è chiaro che oggi non passerà la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, ma siamo fiduciosi sul lavoro della Consob che speriamo vada avanti”. Asati ha fatto un esposto a Consob, dopo il cda del 5 novembre che ha deliberato il progetto di conversione, board al quale, secondo l’associazione, avrebbe partecipato anche l’advisor Equita.

Prima di de Puyfontaine, che ha confermato l’interesse industriale di Vivendi in Telecom, avevano parlato in assembela l’Ad Marco Patuano e il presidente Giuseppe Recchi. “Con unico tipo di azioni la struttura del capitale è più trasparente”, ha esordito il primo. Il costo debito è sceso al 5,3% dal 5,5%, ha sottolineato Patuano, confermando che il Brasile, dove Telecom è presente con Tim Brasil, “rimane per noi ‘core’ in quanto è un mercato grande, giovane e che in tempi ragionevoli tornerà a crescere”.

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