Condividi

Arte: due esperienze di collezionismo bancario italiano

Dipinti, sculture e disegni del Novecento: esperienze di collezionismo nelle raccolte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Banca Agricola Mantovana, acquistate negli anni ’80 e ora visibili in una mostra a Mantova, aperta fino al 24 febbraio 2013.

Arte: due esperienze di collezionismo bancario italiano

Non sono poche le banche italiane che da sempre collezionano arte, antica, moderna o contemporanea, un esempio è sicuramente MPS che raccoglie anche la collezione della Banca Toscana iniziata ancora alla fine degli anni 70 con opere di Vagnetti, Moses Levy, Viani, Conti, Peyron, Rosai e Soffici. Ed è la stessa Banca Toscana che tra il 1980 e il 1985, acquisisce ulteriori opere a partire dalla Scuola Romana, proseguendo poi con dipinti di Tozzi e Severini e artisti italiani e milieu parigino, fino ad opere di Filippo De Pisis e Giorgio Morandi.

Dopo il 1985, questa collezione venne trasferita nella gestione delle collezioni di Banca Monte dei Paschi di Siena, affiancando così un corpus di importanti opere moderne ad altrettante di arte antica, già in essere nella collezione MPS.

A questa seconda fase si deve l’acquisto dei due bronzi di Andreotti, La Ciliegiara e La Limonara, che arricchiscono la documentazione sull’arte in Toscana e le integrazioni sulla Scuola Romana con un raro Autoritratto di Carlo Socrate, ed una insolita Natura morta di Fausto Pirandello; un grande Paesaggio di Tosi, ed una Natura morta di Salietti che documentano la produzione più tipicamente legata al gusto “Novecento”, mentre una Natura morta di Carlo Levi testimonia la presenza di un singolare “eretico” nel panorama tra le due guerre di questo  artista-scrittore, antifascista legato ai fratelli Rosselli, in contatto coi circoli di Parigi e incline, nella propria pittura, ad umori surrealisti.

La consistenza della collezione ha così permesso di costruire un percorso espositivo, che in  questa mostra aperta fino al 24 febbraio 2013 a Mantova- Palazzo Te, ripercorre una possibile geografia tematica dagli anni Venti agli anni Quaranta, e la coerenza visiva che ne risulta costituisce la conferma di una collezione consapevolmente orientata, pur nei limiti imposti ad una promozione particolare come quella rappresentata da un istituto bancario.  presente anche un nucleo cospicuo di opere su carta, tra cui una serie di tempere di Severini ed un gruppo di studi ad acquerello per costumi teatrali di Giorgio De Chirico.

Il percorso dell’esposizione termina con un gruppo di opere mantovane che si apre con Mantova di notte di Vindizio Nodari Pesenti, già appartenuto alla Banca Agricola Mantovana, un dipinto poco noto ma esemplare per l’attenzione all’iconografia contemporanea e la tecnica aggiornata sui linguaggi postimpressionisti.

La mostra è promossa dal Comune di Mantova, Museo Civico di Palazzo Te, Banca Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Banca Agricola Mantovana, con il patrocinio della Regione Lombardia, è organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e dalla stessa Banca Monte dei Paschi di Siena.

 

Opera in evidenza: FELICE CARENA, La scuola, 1928 (Olio su tela, cm. 170×318) Firenze, collezione Banca Monte dei Paschi di Siena 

Commenta