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Arredo, report Mediobanca: nel 2022 fatturato globale di 530 miliardi di euro. Italia terzo Paese leader del settore

Pubblicato il report 2023 dell’Area Studi Mediobanca sull’arredo per la casa, l’ufficio e gli spazi per la collettività che analizza i dati economico-finanziari di 286 aziende produttive nazionali con fatturato 2021 superiore a 10 milioni di euro e approfondisce l’andamento del settore a livello internazionale. Italia al terzo posto mondiale nel settore dietro Cina e Stati Uniti. Nel 2022 giro d’affari in crescita del 12%

Arredo, report Mediobanca: nel 2022 fatturato globale di 530 miliardi di euro. Italia terzo Paese leader del settore

L’Area Studi Mediobanca ha presentato il report 2023 sull’arredo per la casa, l’ufficio e gli spazi per la collettività. Vengono analizzati i dati economico-finanziari per il triennio 2019-2021, delle 286 maggiori aziende manifatturiere nazionali con fatturato 2021 superiore ai 10 milioni di euro. Lo studio approfondisce anche l’andamento del settore a livello internazionale e mette in luce le tematiche ESG (Ambiente, Sociale e Governance).

Infografica arredo 2022
Area Studi Mediobanca

Arredo: produzione in crescita nel 2023 ma non ai livelli degli altri anni

Il settore dell’arredo continua a registrare una crescita costante. Nel 2022 il giro d’affari mondiale è aumentato del 12% raggiungendo circa 530 miliardi di euro, rispetto ai 470 miliardi toccati nel 2021 (+14%, invece, rispetto al 2020). Tuttavia, a causa dell’incertezza economica, si stima che la crescita nel 2023 sarà più contenuta, pari al 5%. Nonostante ciò, le proiezioni a lungo termine indicano una produzione che potrebbe raggiungere i 690 miliardi di euro nel 2027.

La Cina, seppur mostrando segni di rallentamento, detiene ancora la leadership nel settore, coprendo il 37,1% della produzione mondiale, seguita dagli Stati Uniti (13,6%) e dall’Italia (4,5%) che, con una market share del 4,5%, supera la Germania (4,3%).

Arredo: Italia secondo esportatore in Europa, quarto al mondo

L’Italia è il secondo esportatore di arredo nell’area europea dopo la Polonia e quarto a livello mondiale, superato solo dalla Polonia, il Vietnam e la Cina (che domina la classifica con il 34,1% di esportazioni complessive). L’UE-27 rappresenta il principale mercato di esportazione per l’Italia, costituendo il 45,9% delle sue esportazioni di arredo. Segue il resto dell’Europa con il 16,4%. Nonostante la preferenza per i mercati di prossimità, il Belpaese non trascura le opportunità offerte dai mercati esteri come il Nord America e l’Asia. Il successo delle aziende italiane sul mercato internazionale è attribuibile alla qualità dell’offerta settoriale e alla specializzazione nell’alto di gamma, riconosciuta e apprezzata a livello globale. Inoltre, le nuove generazioni di consumatori e i mercati emergenti richiedono prodotti sostenibili di alta qualità, offrendo opportunità di crescita per le aziende italiane nel medio e lungo periodo.

Arredo: l’andamento del settore in Italia

Nel 2021, le 286 principali aziende produttrici di arredo in Italia hanno raggiunto un fatturato aggregato di 14 miliardi di euro, di cui il 55,2% proveniente dall’export. La maggior concentrazione di aziende si trova nel Nord Est (149 unità), seguito dal Nord Ovest (63 imprese). Il settore dell’arredo italiano si caratterizza per la sua forte connotazione distrettuale, con 226 imprese che rappresentano l’84,8% del fatturato totale. I mobili in kit, i componenti e i complementi di arredo sono la specializzazione più rappresentativa per fatturato, con 3,2 miliardi di euro. Seguono i prodotti da soggiorno, notte e altri ambienti (2,6 miliardi di euro), poltrone e divani, cucine (entrambi con 2,5 miliardi di euro ciascuno), mobili per l’ufficio e sedie con tavoli (appena sotto il miliardo). Più contenuto il giro d’affari dei produttori di arredo di spazi per la collettività (600 milioni), mobili per il bagno (500 milioni) e prodotti per l’outdoor (300 milioni). Il settore dell’alta gamma ha registrato vendite per 3,7 miliardi di euro mentre il maggior ricavato appartiene alle aziende che operano nella gamma medio-bassa, economica o mass market (10,3 miliardi di euro).Il 2021, con una crescita del 23,8%, ha recuperato il calo di vendite del 2020 (-5,2%) dovuto alla crisi pandemica. Bene sia il mercato domestico (+19,8%) sia quello oltreconfine (+27,3%). La crescita media annua del triennio è stata complessivamente pari all’8,3%.

La sostenibilità del settore dell’arredamento

Il settore dell’arredo italiano si sta impegnando per la sostenibilità, utilizzando materiali innovativi e promuovendo una maggiore durata dei mobili. Tuttavia, le imprese affrontano anche altre sfide: l’invecchiamento della forza lavoro combinato alle difficoltà nell’individuare nuovo personale (soprattutto fra i più giovani), sono fattori che potrebbero portare a carenza di professionisti qualificati e artigiani e poi la dipendenza dalle forniture estere e l’aumento dei costi delle materie prime. Secondo il report è necessaria una politica forestale adeguata per garantire all’Italia l’approvvigionamento di legname e ridurre gli impatti ambientali. Infine, grande importanza alla digitalizzazione che ha aperto opportunità di vendita online, in aumento costante, consentendo l’espansione dei mercati esteri. Nel 2022 il valore degli acquisti di arredo tramite e-commerce in Italia ha superato i 3,5 miliardi di euro. Si tratta di un incremento significativo considerando che nel 2017 il valore era pari a poco meno di un miliardo.

Opportunità e sfide per il settore dell’arredo

Nonostante la ripresa dopo il calo delle vendite nel 2020 causato dalla pandemia, il settore dell’arredo italiano affronta ancora diverse sfide. Con le incertezze dovute al contesto geopolitico e alla spinta inflazionistica, il 57% delle aziende prevede un incremento di fatturato ed esportazioni anche nel 2023, sebbene più contenuto rispetto ai due anni precedenti, il 32% stima un calo, mentre l’11% prevede di rimanere sui livelli del 2022. Per superare le problematiche come la crescita economica incerta, l’aumento dei costi delle materie prime e i rischi legati alle catene di fornitura, il 58,3% delle aziende ha pianificato un aumento o una diversificazione dei fornitori, con un’attenzione particolare alla prossimità nazionale o locale. Inoltre, le aziende stanno focalizzando i loro sforzi sul capitale umano, considerandolo l’elemento centrale per lo sviluppo futuro. Le tematiche ESG stanno guadagnando sempre più importanza nel settore, con il 68% delle aziende che le considera come un trend destinato a durare nel tempo e come fonte di vantaggio competitivo. In particolare, le azioni volte all’efficienza energetica, all’utilizzo di materiali riciclati e alla gestione circolare dei rifiuti sono tra le principali priorità ambientali.

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