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Argentina: Macri chiede tempo al Fmi per evitare il default

Il piano di riscadenzamento riguarda in tutto debiti per circa 110 miliardi di dollari – Saranno colpiti anche titoli in mano a investitori esteri, a lungo e a breve termine

Argentina: Macri chiede tempo al Fmi per evitare il default

L’Argentina chiede ai creditori più tempo per rimborsare il debito ed evitare così l’ennesimo default, il nono della sua storia.

Secondo il Financial Times, Buenos Aires punta a ritardare il pagamento di 7 miliardi di dollari di debito a breve termine in scadenza quest’anno e a ottenere una “volontaria” estensione per i pagamenti di 40 miliardi di dollari di debito a lungo termine, gran parte del quale in mano a investitori stranieri, oltre a far slittare i pagamenti dei 44 miliardi di dollari già versati dal Fmi. Nel complesso, l’operazione di allungamento delle scadenze dovrebbe riguardare titoli di Stato per circa 110 miliardi di dollari.

La decisione di chiedere la ristrutturazione del debito è stata presa dal presidente Mauricio Macri a poche settimane dalle elezioni presidenziali, dopo la sconfitta alle primarie e al termine di una missione di tre giorni del Fmi a Buenos Aires, guidata da Roberto Cardarelli.

Il progetto è stato illustrato dal ministro delle Finanze argentino, Hernan Lacunza, che ritiene questa l’unica strada da percorrere a causa dell’ulteriore peggioramento della congiuntura economica prodotto dall’inflazione galoppante e dalla svalutazione del peso.

Lacunza ha parlato di una ristrutturazione del debito estero a breve, media e lunga scadenza “senza tagli di capitale e interessi”. Nel dettaglio, saranno colpite le Letras (titoli simili ai Bot), il debito in scadenza con il Fmi e i titoli di lungo periodo in mano investitori esteri (scadenza 2020-2023).

Quanto al Fondo monetario, “sta analizzando l’operazione” per “valutarne l’impatto”, ha detto il portavoce Gerry Rice al termine della missione della task force del Fmi, che ora sta facendo ritorno a Washington. 

Tuttavia, agli occhi del mercato queste mosse non sono sufficienti a evitare la bancarotta. La società di rating statunitense S&P Global Ratings ha collocato l’Argentina in una posizione di default tecnico, perché ritiene che l’estensione delle scadenze dei titoli pubblici a breve termine comporti un “mancato rispetto dei tempi di pagamento accordati”.

In una nota pubblicata a Washington e rilanciata dai media argentini, S&P aggiunge comunque che questa analisi, “sostenuta dalla impossibilità per l’Argentina di collocare titoli a breve termine”, potrebbe essere rivista se, come assicurato, il rimborso dei titoli alla fine si realizzerà.

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