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Area Expo: Governo pronto ad investire 150 milioni l’anno per polo di ricerca

Il Governo è pronto ad investire 150 milioni l’anno per 10 anni per la realizzazione nell’area Expo di un centro mondiale per gli studi su genomica, big data, nutrizione, cibo e sostenibilità che a regime dovrebbe impiegare circa 1.600 ricercatori.

Area Expo: Governo pronto ad investire 150 milioni l’anno per polo di ricerca

E’ più chiaro il futuro dell’area che fino allo scorso 31 ottobre ospitava i padiglioni di Expo 2015. Il Governo è infatti pronto ad investire in un progetto per la realizzazione di un polo di eccellenza a livello internazionale.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi al teatro Piccolo di Milano nell’ambito edella presentazione del piano che l’Esecutivo ha realizzato per l’area di Rho su cui si e’ tenuta l’Esposizione Universale. “Oggi area Expo si compone di due grandi progetti – ha dichiarato il Premier- da una parte un progetto immobiliare su cui il compito di leva e la responsabilità tocca agli enti locali. Noi come governo diamo la nostra disponibilità  se richiesti, anche con la Cassa depositi e prestiti. Siamo pronti ad aiutare economicamente ma non abbiamo intenzione di fare alcun esproprio”.

 Ma è la seconda parte del progetto quella che ha attirato l’attenzione dei presenti “Vogliamo che l’area Expo diventi un polo mondiale della genomica e dei big data – ha detto Renzi – e crediamo che la visione di Italia 2040 possa portarci a questo scopo, quello di fare dell’Expo un’ecosistema dell’innovazione in grado di attrarre investimenti puntando all’eccellenza”.

Un centro nel quale lo Stato è pronto a investire 150 milioni all’anno per i prossimi dieci anni. Nel dettaglio, il piano ”Human technopole Italy 2040” del governo illustrato dal Premier prevede la realizzazione di un centro mondiale per gli studi su genomica, big data, nutrizione, cibo e sostenibilità che a regime dovrebbe impiegare circa 1.600 ricercatori, mettendo insieme “discipline diverse, dall’alimentazione alla robotica allo studio dei genomi del cancro, dove al centro ci sia l’uomo”.

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