Condividi

Approvato il regolamento del rating di legalità: credito più facile per le imprese virtuose

Il regolamento è stato approvato ieri nel corso della riunione dell’Antitrust, e stabilisce i criteri per l’attribuzione del rating alle imprese italiane – Per ottenere le stellette, da una a tre, bisognerà rispettare una serie di requisiti – L’assegnazione di un punteggio renderà più facile l’accesso al credito per le imprese virtuose.

Approvato il regolamento del rating di legalità: credito più facile per le imprese virtuose

L’Antitrust, nella riunione di ieri, ha approvato il nuovo Regolamento per il rating di legalità, che stabilisce criteri e modalità di attribuzione dei punteggi di legalità alle imprese italiane e che sarà operativo entro fine anno

Il requisito base per la richiesta dell’attribuzione del rating è che le imprese abbiano registrato un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta e che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni. Verrà a quel punto fornita una specie di pagella, con un punteggio da 1 a 3 stellette, che potranno essere ottenute solo nel caso siano rispettati alcuni requisiti.

Spiccano i seguenti: i rappresentanti dell’impresa non devono aver subito condanne per reati tributari o essere sotto processo per reati di mafia, l’impresa non deve essere stata condannata per gravi illeciti antitrust o violazioni delle norme lavorative nel biennio precedente e non devono esserci accertamenti in corso sul reddito dichiarato. Fondamentale, poi, l’adesione e il rispetto del Protocollo di legalità sottoscritto dal ministero dell’Interno e da Confindustria

L’obiettivo del rating, nato da una proposta del consigliere per la legalità di Confindustria Antonello Montante, è quello di facilitare l’accesso al credito per quelle aziende che si battono per la legalità e contrastano la criminalità organizzata. Così facendo, dunque, si stabilisce un riconoscimento ufficiale, oltre che pratico, dell’impegno etico delle aziende, per contrastare il potere della criminalità organizzata sull’economia e, magari, cambiare la mentalità delle nostre imprese.

Commenta