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Antitrust multa Unieuro, Leroy Merlin, Mediaworld e Monclick

Per un importo di oltre 10 milioni, l’Antitrust ha accusato le quattro società di aver posto in essere pratiche scorrette nelle attività di e-commerce ingannando e condizionando i consumatori nell’acquisto o nell’esercizio dei loro diritti contrattuali

Antitrust multa Unieuro, Leroy Merlin, Mediaworld e Monclick

A poche settimane dalla maxi sanzione da oltre un miliardo di euro ad Amazon, l’e-commerce torna nel mirino dell’Antitrust. Stavolta nell’occhio del ciclione ci sono quattro società: Unieuro e la controllata Monclick, Leroy Merlin Italia e Mediamarket, ossia Mediaworld. Tutte e quattro sono accusate di aver realizzato condotte scorrette, soprattutto durante la pandemia, un momento in cui i consumatori si rivolgevano sopratutto al canale online per effettuare i loro acquisti. Il risultato è una multa di 10,9 milioni di euro così divisa: 4 milioni a Unieuro, 3,6 milioni a Mediaworld, 3 milioni a Leroy Merlin e 300mila euro a Monclick. Le quattro società, entro 60 giorni, dovranno informare l’Autorità garante della concorrenza e del mercato sulle iniziative assunte per superare gli elementi di criticità evidenziati nei provvedimenti sanzionatori adottati.

In particolare, due sarebbero le pratiche commerciali scorrette individuate dall’Antitrust. La prima riguarda le criticità relative all’offerta di prodotti sul sito web, l’altra alle disfunzioni registrate inseguito all’acquisto online.

Alla prima pratica sono stati ricondotti: la diffusione di informazioni inesatte e ingannevoli sull’effettiva disponibilità dei prodotti venduti online, sui relativi prezzi e sui tempi di consegna. Inoltre, durante il processo di acquisto, si sono verificati addebiti o blocchi del plafond prima della conclusione del contratto. Infine molti consumatori hanno subito un annullamento unilaterale degli ordini.

Alla seconda invece: pratica la ritardata o mancata consegna dei prodotti acquistati già pagati dai consumatori; informazioni ingannevoli sullo stato delle spedizioni;ritardi e ostacoli nell’eventuale rimborso dei consumatori; omessa o inadeguata assistenza post-vendita rispetto alle diverse richieste dei consumatori (sono state sospese molte attività di customer care durante la crisi sanitaria); ritardi e ostacoli per l’esercizio dei diritti di recesso e di rimborso dei consumatori.

L’intervento dell’Antitrust si inquadra in un filone più ampio, volto ad assicurare il corretto sviluppo dell’e-commerce, per garantire la correttezza delle relazioni commerciali e una trasparente rappresentazione delle caratteristiche delle offerte che si pubblicizzano.

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