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Amazon vola (+10%) e chiama le Borse alla riscossa

I conti di Amazon stupiscono anche gli analisti e mandano in orbita il titolo trascinando i mercati al rialzo: Bezos ha guadagnato 13 miliardi – JP Morgan stima nello 0,3% il calo del Pil per l’epidemia cinese – Giovedì nero per le Borse europee

Amazon vola (+10%) e chiama le Borse alla riscossa

S’allarga l’ombra del coronavirus, da ieri promosso “emergenza globale” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, preoccupata che l’epidemia si allarghi ai Paesi più poveri, meno capaci di fronteggiare l’emergenza. Ma i mercati finanziari hanno già scovato un singolare vaccino a protezione del Toro: la terapia Amazon. I conti del colosso di Jeff Bezos, pubblicati nel dopo Borsa, hanno sorpreso gli analisti, fugando i timori sull’aumento dei costi di recapito dei pacchi. Al contrario, il servizio di consegna in giornata di alimenti copre ormai 2 mila città Usa contribuendo al boom del fatturato (+22% nel trimestre).

BEZOS HA GUADAGNATO 13 MILIARDI

I clienti Prime sono arrivati a 150 milioni, dai 100 milioni di due anni fa. Il titolo è immediatamente decollato: +10%, con un aumento del valore di Borsa di più di 100 miliardi di dollari e, di riflesso, un guadagno di 13 miliardi per Bezos.

L’iniezione di fiducia di Amazon non è ovviamente sufficiente a compensare i danni dell’epidemia in piena espansione. Sono 98 i casi accertati in 18 nazioni, senza alcuna morte finora. Intanto in Cina il numero dei contagiati è salito a oltre 9.692, mentre i decessi sono 213. Sono stati identificati i primi due casi in Italia: si tratta di due turisti cinesi in vacanza a Roma. L’Italia ha annullato i voli con la Cina.

JP MORGAN: IL PIL MONDIALE CALERÀ DELLO 0,3%

Secondo JP Morgan, il Pil mondiale subirà un taglio dello 0,3% nel primo trimestre. Almeno 14 province della Cina hanno esteso di oltre una settimana le festività, ordinando alle aziende di rimanere chiuse. Questa fermata dovrebbe pesare sulla performance economica del mese prossimo. Intanto, l’indice sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere scende in gennaio a 50, da 50,2 di dicembre, primo calo dopo due mesi filati di miglioramento. Un dato da considerare con cautela vista l’emergenza così come l’andamento dei listini azionari. Ancora chiusa Shanghai gli altri mercati asiatici provano però risollevare la testa in scia alle trimestrali record di Wall Street.

Il Nikkei di Tokyo è in rialzo dello 0,9%, l’Hang Seng di Hong Kong dello 0,2%, il Taiex di Taiwan, ieri in calo di oltre il 5%, stamattina guadagna l’1%. In lieve ribasso o sulla parità i mercati azionari dell’Australia, della Corea del Sud, di Singapore e della Malesia.

Lo yuan off shore si apprezza leggermente a 6,97 su dollaro, mentre lo yen del Giappone, scende a 109,08. Oro poco mosso a 1.571 dollari, in lieve calo, dopo un massimo di giornata a 1.585 dollari. Petrolio Brent in rialzo del 2% a 59,5 dollari il barile, dal -2,5% di ieri.

FINALE POSITIVO PER WALL STREET, AVANZANO TESLA E COCA COLA

Grazie al recupero nell’ultima ora sono positivi i listini Usa: Dow Jones +0,43%, S&P 500 +0,31%. Nasdaq +0,26%.

Amazon ma non solo. A sostenere i mercati Usa hanno contribuito le trimestrali di Microsoft (+2,8%) e soprattutto di Tesla (+10,3%). Deludono invece Facebook (-6,7%), frenata dall’aumento dei costi, e Altria (-4,2%) a fronte dei maggiori accantonamenti per le spese legali legate alla sigaretta elettronica. In grande evidenza Coca Cola, +3,3% dopo i conti.

GIOVEDÌ NERO PER L’EUROPA: MILANO -1,6%

Il finale positivo dei listini Usa può riportare un po’ di ottimismo anche in Europa, nel giorno del grande addio del Regno Unito all’Unione Europea. Ieri i mercati europei, piegati dai numeri della crisi asiatica, hanno ceduto dopo tre sedute positivi. A provocare il giovedì nero ha contribuito il calo dei prezzi dei titoli energetici, iniziato in mattinata sotto la pressione dei conti di Shell. L’indice Eurostoxx 50 perde l’1,4%. A salire è stato solo il Vix, l’indice della paura salito a 17,8 punti, su livelli che non vedeva da settembre.

Piazza Affari, la Bosa peggiore, ha ceduto l’1,59% di nuovo sotto i 24 mila punti. L’indice scivola a quota 23.781 punti dopo aver toccato mercoledì il massimo dal maggio 2018.

RIMBALZA DEUTSCHE BANK, MALE SWATCH

Vendite anche a Francoforte (-1,6%). Deutsche Bank (+3,4%) ha invertito la tendenza negativa e nel finale di seduta è la miglior blue chip tedesca. La Banca ha registrato perdite superiori alle attese, ma ha segnalato progressi più rapidi del previsto nel piano di ristrutturazione.

L’inflazione tedesca di gennaio, anno su anno, si è attestata al +1,7%, in linea con le attese, ma in aumento rispetto al mese precedente (+1,5%).

Contro le aspettative, i disoccupati in Germania a gennaio sono scesi di 2.000 unità, a 2,277 milioni, contro stime di un incremento di 5.000 unità.

Male anche Parigi (-1,4%) e Madrid (-0,76%). Zurigo -1,01% dopo la doccia fredda di uno dei titoli più rappresentativi del lusso sostenibile: la svizzera Swatch ha lasciato sul terreno il 3,90%.

Ad Amsterdam Unilever (+2,5%) è la miglior blue chip dell’Eurostoxx 50, sempre merito della trimestrale.

Londra -1,31%. La Bank of England con 7 voti favorevoli e 2 contrari ha lasciato invariato il costo del denaro e tagliato le stime sul Pil britannico (+0,8% nel 2020, da +1,2% stimato in precedenza). La Banca centrale inglese non esclude un taglio dei tassi nei prossimi mesi se dai numeri del prodotto interno lordo e dall’inflazione dovessero arrivare altri segnali deludenti.

La Banca centrale europea si dice pronta ad agire a fronte di eventuali picchi di volatilità sui mercati a seguito di Brexit.

BTP, IL MERCATO ASPETTA IL 15 ANNI

La fuga dal rischio sostiene gli acquisti sul mercato obbligazionario. Il Tesoro ha collocato ieri titoli per 8,75 miliardi di euro, il massimo della forchetta prevista, con tassi in calo sui minimi da quattro mesi sia sulla scadenza a 5 anni che sulla scadenza a 10 anni.

L’attenzione si sposta ora sul nuovo 15 anni sindacato, in programma per la prossima settimana.

Il differenziale di rendimento Italia-Germania resta sui minimi da inizio novembre a 138 punti base, con il tasso del decennale allo 0,93%, il livello più basso da ottobre Il Bund tedesco è fermo a -0,41%, livello minimo da ottobre.

SAIPEM E TENARIS IN PROFONDO ROSSO

Piazza Affari, la Borsa peggiore, ha pagato un alto prezzo alla crisi del settore energia. Brusca la battuta d’arresto di Tenaris (-4,9%) e di Saipem (-3,4%) nonostante Jefferies abbia confermato il Buy ed alzato il target (da 4,9 a 5,5 euro). Fa ancor peggio Maire Tecnimont (-5,1%). Eni -2,72%.

Tra i produttori di energia verde brilla però Erg (+1,5%) ai massimi dal 2006.

SOTTO TIRO ANCHE LE BANCHE: BPM -3,8%

Il calo dello spread non ha impedito forti vendite nel comparto bancario. Al solito è stato Banco Bpm (-3,8%) il titolo preferito dai venditori. A questi prezzi, si legge in una nota di Fidentiis, la valutazione del Banco è troppo bassa per sostenere progetti di M&A. Arretra anche Banco Bper (-3,5%).  Fra le big, Intesa cede l’1,2%. Unicredit (-2,2%). Andrea Enria, presidente del consiglio di sorveglianza della Banca centrale europea si è impegnato a rimuovere alcuni ostacoli alle fusioni bancarie transnazionali nella zona euro, come le restrizioni al trasferimento di liquidità tra le filiali in diversi Paesi. Unicredit è tra le più favorite da questo processo.

RESISTE ENEL, PROMOSSA DA GOLDMAN SACHS

Perdono meno dell’indice le utility, difensivi per eccellenza. Ancor in terreno positivo Enel (+0,2%): Goldman Sachs ha alzato il target da 8,1 a 8,80 euro, giudizio Buy confermato. A2A perde lo 0,84%, in calo anche Snam (-0,59%) e Italgas (-0,38%).

Arretra anche Atlantia (-3%). Resta in piedi il rischio di revoca della concessione sulle autostrade.

CORRE SAFILO, SPINTA DA KEPLER In controtendenza Safilo +6,65% dopo i dati sulle vendite e l’upgrade di Kepler a “buy”. Equita scrive che “i dati preliminari 2019 sono coerenti con le guidance di dicembre e le nostre stime”.

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