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Amazon verso maxi-multa Ue, Irlanda sotto i riflettori per Apple

Il colosso americano dell’e-commerce sarebbe infatti stato condannato a restituire al Lussemburgo aiuti di Stato illegittimi per via di un controverso accordo fiscale per 250 milioni di euro. Amazon intanto pensa al ricorso in appello, il Governo Lussemburghese fa sapere che la questione si riferisce al 2006, anno dal quale la legislazione in materia si è fortemente evoluta. L’Irlanda è stata invece deferita per non aver recuperato 13 miliardi di euro di aiuti illegali concessi illegalmente ad Apple

Secondo anticipazioni di stampa, è in arrivo da Bruxelles una sanzione nei confronti di Amazon. Il colosso americano dell’e-commerce potrebbe essere condannato a breve a restituire al Lussemburgo aiuti di Stato illegittimi per via di un controverso accordo fiscale con il Granducato risalente al 2003. 

Nel corso degli anni, alcuni Paesi membri hanno offerto vantaggiose condizioni fiscali a grandi multinazionali, permettendo a queste di indirizzare i profitti dove la tassazione era particolarmente bassa. 

La Commissione vede in questi accordi dei possibili aiuti di Stato illegittimi, ed ha già agito in relazione ai casi di Apple in Irlanda, di Starbucks in Olanda e di Fiat in Lussemburgo. 

Secondo la stampa inglese, la società fondata da Jeff Bezos sarà chiamata a restituire 250 milioni di euro. 

Oltre al caso Amazon, rimangono aperte ancora delle controversie che riguardano McDonald’s ed Engie. Tutte e tre le vicende coinvolgono il Lussemburgo. 

Il colosso americano non ha perso tempo, rispondendo prontamente alle accuse provenienti da Bruxelles e dichiarando di essere pronto a ricorrere in appello: “Riteniamo di non aver ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e di aver pagato le tasse in piena conformità con la legislazione fiscale lussemburghese ed internazionale”. 

“I nostri 50 mila dipendenti in tutta Europa –  è scritto in una nota – rimangono focalizzati a offrire il miglior servizio ai nostri clienti e alle centinaia di migliaia di piccole imprese”.

Pronta è arrivata anche la risposta del governo lussemburghese: “la decisione della Commissione si riferisce a un periodo che riporta al 2006, nel frattempo sia il quadro legale internazionale che del Lussemburgo e’ sostanzialmente evoluto”. 

Il comunicato ufficiale aggiunge che dato che Amazon venne tassata “in accordo con le regole fiscali applicabili allora, il Lussemburgo considera che alla società non e’ stato concesso un aiuto di Stato incompatibile con il Trattato Ue”. La nota conclude indicando che il Lussemburgo “coopera pienamente con la Commissione ed è fortemente impegnata a contrastare l’evasione fiscale dannoso e a favore della trasparenza”.

Guai in vista anche per Apple, sempre a proposito di accordi fiscali potenzialmente illeciti. Lo scorso agosto 2016 Bruxelles aveva chiesto al governo irlandese di recuperare aiuti di Stato versati ad Apple per 13 miliardi di euro.

Dublino, che ha paura di creare dissidi che potrebbero frenare le grandi multinazionali ad investire nel Paese, è stata ufficialmente deferita da Bruxelles, mentre Washington ha accusato la Commissione di penalizzare le aziende americane. 

Aggiornato alle 14:55, 04.10.2017

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