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Alzheimer: prevenzione e impatto sociale, convegno a Roma

Sabato 25 novembre il Rotary si mobilita per affrontare da diverse angolazioni – dignostica, terapie, impatto sociale – il problema dell’invecchiamento e di come assicurare con programmi adeguati una vecchiaia serena e in salute. Gli organizzatori puntano a promuovere un progetto che coinvolga istituzioni, centri di ricerca e fondazioni per prevenire l’avanzata della malattia

Alzheimer: prevenzione e impatto sociale, convegno a Roma

La speranza di vita si allunga, in Italia come nel resto del mondo occidentale, e porta con sé una vecchiaia più lunga, a volte segnata da malattie correlate e fortemente invalidanti come l’Alzheimer, con notevole impatto sociale. Di questo si occuperà il convegno “invecchiare in salute: quali percorsi” che si svolgerà sabato 25 novembre 2017 dalle 9 alle 13,30 nella Foresteria Esercito – Sala Convegni – Caserma Pio IX  (in via Castro Pretorio 95 a Roma), su cui punta i riflettori il Rotary che lo ha organizzato con la partecipazione di 26 differenti Clubs appartenenti a 4 diversi Distretti italiani del Rotary International. I relatori – università, Cnr, Censis, ministero della Salute, fondazioni – affronteranno il tema presentando una pluralità di opinioni sia sui temi sociali che della ricerca scientifica.

La chiave del convegno è quella di occuparsi di “un problema attuale di interesse sociale – spiegano gli organizzatori –  per il quale il Rotary è in grado di fornire una lettura del problema alla luce dei valori che propugna”. Sul tema, quindi, il Rotary è disponibile e vuole collaborare con gli Enti e le Istituzioni che si occupano dell’argomento. Il Convegno vuole mettere in luce che la senescenza non può essere un problema solo per la famiglia del malato, ma è necessario stimolare gli Enti e le Istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli strumenti di prevenzione possibili, ragione per la quale diventa fondamentale la corretta informazione.

In sintesi, il Convegno si prefigge di aumentare la conoscenza delle malattie neurovegetative della terza età come strumento per ridurre l’emarginazione ed il pregiudizio sociale nei confronti delle persone colpite da tali patologie e dei loro familiari per permettere loro la partecipazione, per quanto possibile, alla vita attiva della comunità, come obiettivo di fondo.

“Il Convegno non si illude di avviare un processo di cambiamento sociale – prosegue il comunicato con il quale viene presentata l’iniziativa – ma non dispiace pensarlo. Il Rotary International – ricorda Renato Boccia che ha contribuito ad organizzare il convegno – ha già svolto un ruolo importante per aver pressoché eradicato la poliomielite dal mondo con il progetto “Polio Plus”, nato quasi 40 anni fa per opera di un piccolo Club, quello di Treviglio tra Milano e Bergamo, giunto ora alle fasi finali con solo pochi casi isolati di focolai ancora da debellare in Afganistan e Nigeria. La notizia che la Fondazione Bill e Melinda Gates intende mettere a disposizione 100 milioni di dollari da dividere a metà tra il “Dementia Discovery Fund” e progetti di ricerca ancora da individuare sull’Alzheimer, ci conforta nel ritenere di aver visto giusto focalizzando l’attenzione sui problemi legati alla terza età”.

Il Convegno del 25 novembre 2017 potrebbe essere il trampolino per sottoporre al Board del Rotary International – concludono gli organizzatori – un nuovo progetto considerato che In Italia ci sono 1,2 milioni di malati conclamati di Alzheimer e oltre 700mila persone affette dalla patologia che non sanno ancora di essere malati con una previsione di 49 milioni di malati nel mondo: una cifra che tra 10 anni, con i ritmi attuali, equivarrà a un nuovo malato ogni tre secondi.

 

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