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Allarme febbre Dengue: che cos’è e davvero può arrivare dall’America Latina all’Italia?

In America Latina è record di contagi della “febbre gialla”, che può essere letale: in Brasile i casi hanno già superato quelli di tutto il 2023, emergenza anche in Argentina, Perù, Guatemala. Al momento escluse complicazioni in Italia. Il vaccino esiste ed è disponibile anche da noi

Allarme febbre Dengue: che cos’è e davvero può arrivare dall’America Latina all’Italia?

In America Latina è allarme Dengue, al punto che la diffusione della malattia inizia a preoccupare persino in Europa e in Italia. Intanto, però, vanno chiarite alcune cose. Innanzitutto, la Dengue si trasmette solo attraverso una specie specifica di zanzare, la Aedes aegypti, detta non a caso “zanzara della febbre gialla” visto che i sintomi della malattia, oltre a febbre molto alta e a dolori in tutto il corpo, sono nei casi più gravi la comparsa di macchie gialle sulla pelle.

Questa zanzara tuttavia è originaria dell’Africa e vive soprattutto nelle regioni tropicali: con i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature in Europa, è sempre più presente anche alle nostre latitudini, tanto è vero che se anni fa i casi in Italia erano poche decine, nel 2023 sono stati 362, di cui 84 autoctoni. Ma poiché il contagio avviene attraverso la puntura di Aedes aegypti (che oltre alla Dengue trasmette altre malattie potenzialmente letali come Chikungunya e Zyka) e non attraverso i contatti umani come abbiamo visto per il Covid, sembra al momento difficile che l’aumento da record dei casi in Sudamerica possa creare problemi in Europa e trasformarsi in una pandemia. Sebbene alle nostre latitudini, come hanno osservato in questi giorni alcuni esperti, il contagio possa avvenire anche attraverso la a noi nota zanzara tigre, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ribadito che “non c’è alcun allarme Dengue in Italia”.

Dengue: è stato d’emergenza in Sudamerica

Ma torniamo al Sudamerica. Al momento i Paesi che hanno dichiarato ufficialmente lo stato d’emergenza sono Brasile, Argentina, Perù e Guatemala. In particolare il Brasile, attraverso l’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa), sta pensando di introdurre test rapidi fai-da-te per la diagnosi dell’infezione virale: la Dengue infatti non è una normale influenza, per le persone over 65 e con patologie pregresse comporta il rischio di morte e in ogni caso non si cura con farmaci comuni come la tachipirina, ma servono farmaci specifici.

Il vaccino esiste, è disponibile anche in Italia e in un recente sondaggio è emerso che l’87% dei brasiliani vorrebbe farlo, a dimostrazione che qualcosa il Covid ha insegnato: la percentuale dei favorevoli alla vaccinazione è alta anche tra i bolsonaristi, che durante la recente pandemia avevano avuto posizioni tendenzialmente negazioniste sul virus. Nel Paese lusofono hanno già dichiarato l’emergenza 8 Stati, compreso il Distretto Federale della capitale Brasilia, e 6 capitali, tra cui Rio de Janeiro e San Paolo. In tutto il Brasile secondo il Ministero della Salute sono oltre 1,6 milioni i casi tra certi e sospetti (757 ogni 100mila abitanti); nel solo Stato di San Paolo (che ha una popolazione di circa 45 milioni di abitanti, pari a quella della Spagna) i casi confermati da inizio 2024 sono oltre 200 mila, con 66 morti accertate, di cui una decina nella città di San Paolo, ma con altre centinaia di decessi sospetti (aggiornamento 14 marzo).

Dengue: solo in Brasile si supereranno i 4 milioni di casi

Dati che in proporzione alla popolazione sembrerebbero indicare una incidenza relativamente bassa, ma che in realtà non sono mai stati cosi alti: in soli due mesi e mezzo, il Brasile quest’anno ha già superato i casi di Dengue dell’intero 2023, e secondo le stime del Ministero della Salute alla fine del 2024 i casi supereranno del 149% quelli del 2015, l’anno peggiore mai registrato finora. Nove anni fa i contagi totali furono 1,68 milioni con 986 morti accertate, mentre quest’anno si dovrebbero superare i 4 milioni di casi, con le morti che facilmente potranno essere migliaia, visto che già nel 2022, con 1,4 milioni di contagi, fu superata la barriera dei mille decessi in tutto il Paese.

Dengue: è boom degli spray repellenti ormai introvabili

In tutto questo, mentre non c’è ancora un piano per la vaccinazione di massa, in Brasile è sorto pure il problema degli spray repellenti, che sono di fatto l’unica protezione dal contagio (questa volta non servono mascherine e gel disinfettanti). L’esplosione della domanda ha infatti fatto lievitare i prezzi, fino anche al doppio del valore normale, e i prodotti (che sono specifici, non funzionano i generici spray anti-insetti) stanno diventando introvabili in supermercati e farmacie. Secondo quanto scrive la stampa locale, gli stock si stanno esaurendo e produrre rapidamente nuovi spray efficaci contro le zanzare Aedes aegypti sarà molto difficile, dato che la materia prima viene importata e potrebbero volerci mesi prima di soddisfare la domanda.

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