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Alitalia: ultime ore tra proroga, Atlantia e Toto

Scade il 30 aprile il termine per la presentazione delle proposte vincolanti per il salvataggio della compagnia. Sembra inevitabile una nuova proroga ma Di Maio: “Con o senza proposte, avanti comunque”

Alitalia: ultime ore tra proroga, Atlantia e Toto

Il destino di Alitalia è arrivato davvero alle battute finali? Potrebbe essere così visto che il 30 aprile, domani, scade l’ultimo termine per la presentazione delle offerte vincolanti di potenziali partner interessati al salvataggio della compagnia commissariata. Ma a 24 ore dalla scadenza è ancora buio fitto sul possibile accordo per la salvezza e i nomi dei papabili partner – circolati nel corso delle ultime giornate ma senza che alcuna proposta ufficiale sia stata presentata alle Fs, incaricate di presentare il piano industriale, né ai ministeri dell’Economia e dello Sviluppo o ai Commissari – non sono di per sé una garanzia di successo dell’operazione.

GLI ATTORI IN CAMPO

La cordata che dovrebbe garantire il salvataggio è in parte nota: FS, che guida il consorzio, è pronta a mettere sul tavolo il 30%, Delta Airlines si è detta disposta a salire al 15%, quota equivalente a ciò che ha riservato per sé il Mef

Il restante 40% è ancora in cerca di un partner industriale solido insieme a una partecipazione strategica eventuale di un secondo operatore. Si è parlato infatti della possibilità dell’ingresso di China Eastern con una quota seppure minima, ipotesi rilanciata da qualche agenzia in occasione del viaggio del premier Conte in Cina, appena concluso.

Gli altri nomi in ballo, come è risaputo, sarebbero innanzitutto Atlantia con la quale il governo avrebbe avviato contatti in cerca di una pace comune dopo il caso Genova. Il ministro dei Trasporti Toninelli aveva minacciato di rimettere in discussione la concessione autostradale dopo il crollo del Ponte Morandi e fatto capire che il via libera sulla Gronda – che Autostrade attende da anni – era lontano dall’arrivare. In alternativa ad Atlantia, ci sarebbe poi anche il gruppo Toto che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe pronto a rilevare il 30% di Alitalia, rientrando così nel business del trasporto aereo da cui era uscito quando AirOne, di cui è stato il patron, confluì nella compagnia di bandiera nel salvataggio voluto da Silvio Berlusconi al governo, nel 2011.

GOVERNO AL BIVIO, DI MAIO: AVANTI COMUNQUE

E’ chiaro che , in assenza di novità, il governo si trova di fronte ad una ennesima impasse. Sia perché – nel caso di Atlantia come in quello di Toto che ha un contenzioso aperto con Anas (gruppo FS) – la spinta per un ingresso in Alitalia potrebbe essere la contropartita ad ottenere, dal governo, concessioni sugli altri fronti aperti: quello genovese per Autostrade, quello con Anas per Toto. Sia perché il prestito ponte di 900 milioni, concesso a suo tempo per 6 mesi, dal precedente governo per favorire la trattativa con nuovi partner, è stato più volte rinnovato e non ha più una scadenza: sarà mai restituito?

 “Bisogna completare l’ultima fetta, se domani arriveranno altre proposte che per ora si sono palesate solo a mezzo stampa, allora capiremo cosa fare nei prossimi mesi. Altrimenti le soluzioni ci sono già e potremo andare avanti comunque”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio parlando di Alitalia, rispondendo ai giornalisti sulla scadenza del 30 aprile ormai imminente. Di Maio non ha fatto alcun accenno ad ulteriori proroghe. E ha cercato di rassicurare, precisando che qualunque siano i partner “ci saranno il Mef e FS, quindi c’è una presenza massiccia dello Stato che ci consentirà di nominare una governance che, rispettando le regole del mercato, guarda al rilancio dell’azienda e delle politiche turistiche italiane”. Se saranno, ancora, parole al vento o invece soluzioni concrete lo si verificherà a breve giro.

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