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Alitalia: da 1.640 a 4 mila esuberi, compreso l’ad Ball

La compagnia aerea presenterà il 9 gennaio il suo nuovo piano industriale prima di avviare il confronto con i sindacati – Crescono i tagli al personale – L’ad Cramer Ball verso l’uscita dopo la sua fallimentare gestione -Alitalia si sdoppierà: da una parte i voli low cost, quelli nazionali ed europei e dall’altra i voli intercontinentali

Esuberi, cambio ai vertici e sdoppiamento. Prende forma il nuovo piano industriale 2017-2020 di Alitalia approvato lo scorso 22 dicembre dal cda dell’azienda e a breve sul tavolo del Governo. Il confronto è previsto per il 9 gennaio, poi toccherà ai sindacati esprimere il loro parere nel corso degli incontri che si terranno l’11 o il 12 gennaio.

L’Esecutivo avrà nuovamente un ruolo centrale, soprattutto dal punto di vista occupazionale. Nel prossimo futuro della società sono previsti migliaia di esuberi per i quali saranno necessarie tutele e ammortizzatori sociali. In base a quanto previsto dal piano, il loro numero potrebbe variare in base alle caratteristiche della ristrutturazione attuata. Una cifra certa arriverà solo dopo il confronto con le associazioni di categoria: ufficialmente si parla di 1.640 esuberi, ma secondo quanto sostenuto da fonti autorevoli citate dal Sole 24 Ore si potrebbe arrivare fino a 4.000.

La riduzione dei costi non passerà però solo attraverso i tagli al personale. In base alle previsioni, a regime (2021), il piano dovrebbe portare a risparmi accumulati per un miliardo di euro, cui dovrebbe sommarsi la minor spesa sul costo del lavoro, legata anche agli incrementi di produttività.

Nel frattempo ci saranno da risolvere le frizioni esistenti con le banche. Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno sbloccato le linee di credito per 180 milioni, ma rimane l’irritazione nei confronti di Etihad e dell’amministratore delegato Cramer Ball, scelto dall’azienda degli Emirati Arabi e in carica da meno di un anno.

In base ai piani, la sua gestione avrebbe dovuto portare Alitalia in utile già da quest’anno. E invece il risultato finale sarà un rosso di almeno 500 milioni. Secondo le ultime indiscrezioni si starebbe già cercando un nuovo a.d. capace di gestire il presunto sdoppiamento previsto nel futuro. Uno scenario che è però stato smentito dal presidente della compagnia aerea Luca Cordero Di Montezemolo, secondo cui “Le recenti indiscrezioni di stampa che parlano di un presunto cambio al vertice di Alitalia sono prive di fondamento e non fanno bene all’azienda in momenti come questi”. 

Il piano per il rilancio della compagnia dovrebbe passare infatti non solo per un ridimensionamento, ma per una divisione in due parti. La prima dedicata ai voli più corti (Italia ed Europa) con aerei più piccoli sul modello delle compagnie low cost, la seconda per i viaggi intercontinentali con i jet di grandi dimensioni.

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