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Aim Italia: Ipo raddoppiate e crescita boom nel 2018

Il numero delle società quotate è salito da 83 a 108 in un anno, mentre la capitalizzazione ha raggiunto i 7,7 miliardi di euro e la raccolta è salita a 4 miliardi – L’analisi di IR Top Consulting mostra lo sviluppo dell’AIM Italia. Oggi il debutto di Sg Company

Aim Italia: Ipo raddoppiate e crescita boom nel 2018

Sono 108 le società quotate sull’AIM Italia nel luglio del 2018. Erano 83 nello stesso mese del 2017. Il giro d’affari ammonta oggi a 4,3 miliardi di euro (erano 3,9 nel 2016), la capitalizzazione è pari a 7,7 miliardi di euro, mentre la raccolta complessiva raggiunge i 4 miliardi: 3,5 miliardi derivanti da Ipo, 558 milioni di euro dal mercato secondario. Proprio oggi, giovedì 26 luglio, debutta al listino SG Company, società che opera nel mondo della comunicazione integrata. In fase di collocamento la SG Company ha raccolto 3 milioni, il flottante al momento dell’ammissione è del 13,04% con una capitalizzazione pari a circa 23 milioni.

I nuovi dati sul segmento delle Pmi più innovative sono stati raccolti dall’Osservatorio Aim Italia elaborato dall’Ufficio Studi interno di IR Top Consulting, Partner Equity Markets di Borsa Italiana – LSE Group presentato a Milano. Dati che testimoniano la crescita di un mercato, quello delle Pmi, che nel corso degli ultimi anni ha raggiunto percentuali da Guinness.

“I fondamentali 2017 – spiega Anna Lambiase, fondatrice e Ceo di IR Top Consulting- registrano ricavi in crescita del +11% ed EBITDA +28%. Oggi l’identikit della PMI quotata presenta ricavi medi di 43 milioni di euro e un EBITDA margin del 13%. Quotarsi su AIM è una opzione che vale considerare per le società con una dimensione appropriata che intendono investire nella propria ulteriore crescita”.

Un’opzione da valutare ancora di più se si tiene in considerazione che, dal 1°gennaio 2017, data dell’entrata in vigore dei PIR, i Piani Individuali di Risparmio. L’indice Ftse Aim Italia è cresciuto del 25%, mentre il controvalore totale scambiato è salito a 895 milioni di euro dai 295 milioni del 2016. T

Uno sviluppo che, inevitabilmente, ha attratto l’attenzione degli investitori istituzionali, il cui numero a luglio 2018 si attesta a 102 (di cui il 76% esteri) per un investimento complessivo di 720 milioni di euro. Il boom dell’ultimo anno però non è sfuggito nemmeno alle imprese che, soprattutto nei primi sei mesi dell’anno in corso, hanno scelto la strada della quotazione: nel primo semestre dell’anno in corso infatti sono state 16 le Ipo  – cui si aggiungono 3 ammissioni – a fronte delle 7 dell’anno passato.

Scendendo nei dettagli, l’analisi di IR Top Consulting rileva che le nuove Ipo 2018-2017 “appartengono ai settori Finanza (45%), Industria (23%), Servizi (10%) e tecnologia (6%). Le società del settore finanza presentano la raccolta maggiore nel periodo luglio 2017-luglio 2018. Per le IPO del 2018 la raccolta media (al netto delle SPAC) è pari a Euro 10,6 milioni in crescita del +37% rispetto alla raccolta delle IPO a luglio 2017”.

Dal punto di vista regionale invece, la regione più rappresentata sull’Aim è la Lombardia, con più della metà delle società presenti (52%) seguita da Emilia Romagna (10%), Lazio (10%) e Veneto (8%). Le altre regioni sono Piemonte, Umbria, Friuli, Marche, Toscana. Il mercato presenta anche 3 società estere, pari al 3% del totale.

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