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ADVISE ONLY – Investire in azioni: quanto può durare il rally e quali rischi ci sono

REPORT DEL BLOG DI ADVISE ONLY – Come si spiega la brusca impennata delle Borse malgrado l’economia reale vada male? Dove sono i rischi? Il recente rally del mercato azionario non è giustificato da sostanziali miglioramenti sul fronte dei fondamentali, cosa che ha spinto molti commentatori ad interrogarsi sulla sostenibilità e sulla durata del Bull Market

ADVISE ONLY – Investire in azioni: quanto può durare il rally e quali rischi ci sono

Il recente “rally” del mercato azionario non è giustificato da sostanziali miglioramenti sul fronte dei fondamentali (i dati macroeconomici più importanti), cosa che ha inevitabilmente spinto molti commentatori ad interrogarsi sulla sostenibilità di questo “Bull Market”.

Come si spiega questa brusca accelerazione delle Borse? Dove sono i rischi?

È opinione comune che i bassi tassi d’interesse e l’enorme massa di liquidità immessa dalle Banche Centrali abbiano spinto gli investitori a ricercare rendimenti prima in obbligazioni societarie, poi in titoli di Stato ed infine in azioni.

Qualche lettore potrebbe dire: “come è possibile, se lo scenario macroeconomico non è cambiato granché?” e avrebbe ragione, ma l’immissione di liquidità da parte della Banche Centrali (quantitative easing) ha ammorbidito la percezione nei confronti dei principali rischi del momento (crisi della zona euro, rallentamento USA e della Cina) e dei “tail risk” associati.

In realtà, se diamo un’occhiata a tutto il periodo di Bull Market che comincia nella prima parte del 2009, notiamo che i mercati azionari si sono comportati piuttosto bene anche in presenza di rischi sistemici e l’unico mini-storno che si è registrato è stato in concomitanza con la crisi italiana (estate del 2011).

Qual è lo scenario nel breve periodo?

Possiamo discutere all’infinito sugli effetti “distorsivi” delle politiche monetarie non convenzionali delle Banche Centrale ma sta di fatto che, nel breve periodo, non ci sono i presupposti affinché si smetta di iniettare liquidità nel sistema.

Secondo Mark Kiesel, gestore PIMCO, la Fed e la BOJ (la Banca Centrale Giapponese) sono pronte ad acquistare titoli per un valore complessivo di $ 2.000 miliardi nel 2013 e da qualche giorno in Europa si discute anche sulla possibilità che la BCE possa iniziare un piano di acquisto di titoli di credito (pare Asset-backed securities).

Insomma, nel breve termine la liquidità continuerà ad essere di supporto a tutte le classi d’attivo.

Quindi come investire in questo momento?

Anche dopo il recente “rally” azionario, le valutazioni continuano a rimanere tutto sommato abbordabili. Se consideriamo il classico rapporto Prezzo/Utile per azione (o P/E) rispetto al valore di lungo periodo, un metodo comunemente utilizzato (ma non l’unico, ovviamente) per avere un’idea del prezzo rispetto ad un valore considerato di “Fair Value” ci dice che gli USA sono un mercato ancora un po’ sotto la media storica e le valutazioni dell’Europa ed del Giappone rimangono in relativo ancora più interessanti.

In conclusione, che ci sia un problema di apprezzamento del rischio non c’è dubbio, purtroppo però nessuno di noi è in grado di anticipare con esattezza il timing in cui il mercato azionario e quello obbligazionario storneranno.

Detto ciò, fino a quando le valutazioni hanno giustificato l’acquisto di titoli azionari, il mercato si è comportato piuttosto bene rispetto al deterioramento dell’economia, anche in contesti nel quale i rischi sistemici erano considerevoli. In più, nel breve periodo non ci sono segnali che alludano ad un allentamento della liquidità, anzi.

Insomma, non mi stupirei di vedere il mercato salire ancora. Ma tenete d’occhio le valutazioni!

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