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Adottiamo un cane e un gatto: le cose da sapere

Adottare un cane o un gatto potrebbe cambiarti la vita in meglio. Vediamo quali sono le cose da sapere per non essere colti alla sprovvista.

Adottiamo un cane e un gatto: le cose da sapere

Un cane o un gatto in famiglia? Perché no. E perché non scegliere la via dell’adozione di un trovatello anziché quella di un blasonato (e certamente più fortunato) esemplare ben custodito in un negozio o in un allevamento? In ogni caso i benefici sono indubbi: con un animale in casa respiriamo un senso di tranquillità; ci aiutano a rafforzare i legami familiari, ci sostengono nei momenti difficili. In sostanza, un animale allunga la vita e la rende migliore. Ma ovviamente c’è il rovescio della medaglia. Anche l’animale ha delle esigenze: non è un soprammobile, ma un essere vivente. La nostra routine quotidiana, comoda e spesso ripetitiva, subirà cambiamenti. Ma i vantaggi di questo sconvolgimento non tarderanno ad arrivare. Specie se il magnifico scambio di attenzione, di affetto, e perfino di fattiva (e più che dimostrata) collaborazione nella gestione emotiva della nostra famiglia, comincia il suo percorso con un bel punto a nostro favore: il riscatto di un essere abbandonato, magari allontanato, spesso maltrattato, saprà ricompensarci con una riconoscenza a volte inaspettata.

Insomma, se si vuole cambiare in meglio la propria realtà, adottare un animale è la scelta giusta. Ma quali sono le cose da sapere?

Come adottare un cane o un gatto

Ci sono due possibili strade che una persona può intraprendere per adottare un cane o un gatto. La prima possibilità è quella di rivolgersi a una struttura che ospita animali randagi, come un canile o un gattile; in questo caso ci sono delle prassi da seguire che possono, però, variare da struttura a struttura. La seconda possibilità è quella di adottare un animale grazie alle proprie conoscenze. Magari il cane di una vostra amica ha appena partorito una cucciolata e avete l’occasione di prendere uno dei cuccioli. Prima di vedere nel dettaglio le due procedure, ricordiamo che è possibile adottare sia cuccioli, sia animali che hanno già una certa età. Nel primo caso, tenete bene a mente che è consigliabile e raccomandabile adottare un cucciolo dopo circa 2/3 mesi (75 – 90 giorni) dalla loro nascita.

Adozione presso canile/gattile – Qualora qualcuno fosse interessato ad adottare un animale presso un canile si dovrà recare in loco. Prima di poter visitare la struttura, l’aspirante proprietario dovrà compilare un questionario, oppure sottoporsi a un’intervista, per essere valutato dal canile. L’aspirante proprietario dovrà rispondere a domande che verteranno principalmente sulla sua situazione familiare e sull’esperienze avute con gli animali, come ad esempio: è la vostra prima esperienza con un cane, o avete già avuto degli animali in casa? Tutta la famiglia è d’accordo con l’adozione e sarebbe felice di ospitare un cane? Ci sono bambini piccoli in casa? Avete un appartamento, o una casa con il giardino? Se avete un appartamento, sarete in grado di offrire al cane il giusto tempo per uscire e fare i bisogni fuori? Siete favorevoli alla sterilizzazione?

Dopo aver passato il primo “esame”, si ottiene la possibilità di visitare il canile e di trovare un animale adatto alle proprie esigenze. Ma prima di portare il cane a casa, bisogna superare altri due ostacoli: la visita di preaffido e la pratica di adozione.

La visita di preaffido è essenziale per il benessere e la tutela dell’animale; un collaboratore della struttura dovrà verificare se l’ambiente in cui andrà a vivere il cane sia adeguato e idoneo. Superata la visita di preaffido, l’aspirante proprietario dovrà recarsi presso il canile, munito di fotocopia della carta d’identità e codice fiscale, per firmare il modulo di affido in cui, tra le diverse cose, si impegna a sterilizzare il cane, quando raggiungerà l’età fertile.

Fatto questo il cane verrà sverminato, vaccinato, dotato di microchip e iscritto all’anagrafe canina e la struttura resterà in contatto con il proprietario del cane per accertarsi del suo stato di salute sul lungo tempo.

Adozione tramite conoscenti – Lì per lì potrebbe sembrare la via più semplice e diretta per un’adozione. È davvero così? L’aspirante proprietario evita diverse rogne burocratiche, come il questionario, la visita di preaffido, ma se ne crea delle altre, soprattutto nel caso di un cane. Per tutelare al meglio l’animale, bisogna vaccinarlo, munirlo di microchip, sverminarlo. Se ci si rivolge al canile, tutto questo viene svolto dalla struttura (ma ovviamente dipende dalla struttura a cui ci si rivolge. Il costo varia sempre a seconda della struttura). Se si adotta un cucciolo di cane tramite un conoscente, la questione è diversa. È l’aspirante proprietario a dover provvedere a tutto rivolgendosi a un veterinario.

Non c’è un modo migliore di un altro per adottare un animale. Dipende dalle proprie esigenze. Sta di fatto che i due percorsi di adozione, soprattutto negli ultimi anni, sono stati aiutati dai social network. Brulicano le pagine e i gruppi per l’adozione di animali su Facebook. Una realtà che ha migliorato il contatto tra le persone e tra persona e strutture, nonché le possibilità di adozioni. Basta digitare sulla barra di ricerca “adotta” (tutt’al più ”adottare”) per trovare una miriade di gruppi e pagine dedicate. L’animale giusto per voi potrebbe essere lì.

Cane con microchip
Pixabay

Microchip e iscrizione all’anagrafe

Il microchip, un circuito elettrico miniaturizzato della grandezza di un chicco di riso (circa 11 millimetri), e l’iscrizione all’anagrafe sono essenziali per l’identificazione degli animali, soprattutto in caso di smarrimento. Il microchip contiene i dati necessari per riconoscere la “vostra proprietà sull’animale” e utilizza la tecnologia R.F.ID. (Radio Frequency Identification). Per la cronaca, non è possibile geo localizzare l’animale grazie al microchip perché non sono dotati di , anche se esistono dispositivi GPS dedicati proprio ai cani e gatti per garantirne la sicurezza e la localizzazione in ogni momento con il nostro smartphone; un esempio è il collare Kippy, offerto in Italia da Vodafone. Prima dell’avvento del microchip, si era soliti utilizzare un tatuaggio, posizionato sull’interno coscia dell’animale o sulla faccia interna del padiglione auricolare, che aveva esattamente la stessa funzione.

Solo per il cane c’è l’obbligo tassativo di munirlo di microchip e di iscriverlo all’anagrafe canina (L. 281/1991); gatti e furetti possono essere iscritti all’anagrafe su richiesta volontaria del proprietario, ma l’iscrizione è obbligatoria anche per loro in caso di fini commerciali. Ma al momento ci troviamo in una fase di evoluzione in materia, quindi tra poco potrebbe entrare in vigore anche per loro l’obbligatorietà di iscrizione all’anagrafe e di microchip. Ad ogni modo, il microchip per gatti e furetti è necessario in caso di viaggi internazionali per ottenere il passaporto.

Per poter iscrivere un animale all’anagrafe, è necessario essere maggiorenne. La banca dati dell’anagrafe registra il codice di 15 cifre contenuto nel microchip e i dati del proprietario (nome e cognome, residenza, ecc.). Qualsiasi tipo di variazione, come un cambio di residenza o un passaggio di proprietà, deve essere comunicata all’anagrafe per garantire la tracciabilità dell’animale e individuare facilmente il proprietario.

Quando e dove? – L’iscrizione all’anagrafe, per chi detiene un cane, deve essere effettuata entro i 2 mesi di vita oppure entro 30 giorni dal possesso, se l’animale ha più di 2 mesi. Potete iscrivere il vostro cane all’anagrafe rivolgendovi a una qualunque ASL della vostra regione oppure rivolgervi a un veterinario accreditato presso la Regione.

Ricordate che potreste incorrere in sanzioni di carattere pecuniario in caso di non registrazione dell’animale.

Libretto sanitario e Vaccinazioni

Proprio come noi, anche cani e gatti hanno un libretto sanitario. Un libretto prezioso perché racchiude la loro vita clinica. Infatti, al suo interno, oltre a trovare dati generali sull’animale (nome, codice microchip, colore del mantello, ecc.), sono riportate tutte le vaccinazioni a cui è stato sottoposto. Accanto ad ogni vaccinazione dovrà esserci la firma del veterinario, il timbro dell’azienda veterinaria, la data di vaccinazione e la data in cui fare la prossima vaccinazione.

Se si viaggia spesso il libretto sanitario è richiesto, perché un vero e proprio documento. Una sorta di carta d’identità per gli animali. Come noi, anche loro dovrebbero andare in giro con un documento di riconoscimento. L’unica differenza è che siamo sempre noi a portarlo. Potreste averne bisogno su un treno, un areo, in un hotel, ma anche se il vostro animale mordesse un altro animale o uno sconosciuto. Dovete mostrare il libretto per garantire che l’animale sia stato vaccinato.

Il libretto sanitario vi verrà dato dal veterinario alla vostra prima visita oppure dal canile/gattile.

Quali vaccinazioni? – Cani e gatti sono come dei figli. Vogliamo sapere tutto, anche quello che non ci compete perché teniamo alla loro salute. Non vi serve sapere quali vaccini fare, per questo c’è il veterinario. Però, un’infarinatura generale non fa mai male.

Quando si parla di vaccini, la prima cosa da capire è che non esiste un protocollo vaccinale unico che si applica a tutti gli animali. Proprio come noi sono differenti e hanno bisogno di approcci vaccinali diversi, calibrati sul loro stile di vita, sulle loro abitudini.

In verità, una linea guida da seguire c’è. Un programma vaccinale di base, denominato core vaccines, può essere applicato alla maggior parte degli animali, in base alle aree geografiche. Tra le vaccinazioni di base ci sono quelle contro: il cimurro, l’epatite infettiva, la parvovirosi, la panleucopenia e la malattia respiratoria felina.

Esempio vaccinazione base per gatto – Nobivac Tricat Trio: immunizza nei confronti di Calicivirus felino, Herpesvirus felino di tipo 1 e Virus della panleucopenia felina. Vaccinazione core. Il vaccino deve essere somministrato per via sottocutanea.

Programma vaccinale:

  • prima somministrazione, a partire dalle 8 – 9 settimane di età;
  • seconda somministrazione, all’età di 12 settimane;
  • richiami annuali nei confronti del Calicivirus felino e dell’Herpes virus felino di tipo 1;
  • richiami ogni 3 anni nei confronti del Virus della panleucopenia felina.

Esempio vaccinazione base per cane – Nobivac CEPPi: immunizza nei confronti del Virus del cimurro canino (CDV), dell’Adenovirus canino di tipo 2 (CAV – 2), del Parvovirus canino (CPV) e del Virus della parainfluenza canina (CPi). Vaccinazione core. Il vaccino deve essere somministrato per via sottocutanea.

Programma vaccinale:

  • somministrazione di un vaccino attivo nei confronti del Parvovirus canino e del Virus del cimurro canino all’età di 9 settimane;
  • somministrazione del vaccino Nobivac CEPPi, 3 settimane dopo la prima vaccinazione;
  • richiamo del vaccino Nobivac CEPPi, 3 settimane dopo la somministrazione precedente;
  • richiami annuali.

Vaccinazioni “non core” – Oltre alle vaccinazioni core, potrebbe essere utile conoscere delle vaccinazioni eccezionali. Tra i vaccini “non core” troviamo: il vaccino per la rabbia (per cani e gatti), il vaccino per la leishmaniosi e quello per la leptospirosi (per cani) e il vaccino per la FelV (per gatti).

Sverminazione

La sverminazione non è un vaccino, sia chiaro, ma una prassi sanitaria richiesta e necessaria per l’animale. È un trattamento, che si esegue principalmente sui cuccioli, che consiste nella somministrazione per via orale di una pasticca. La sverminazione serve a eliminare i parassiti interni presenti nell’animale. Ricordiamo che il veterinario a cui vi rivolgerete sa perfettamente come procedere; per farci un’idea, però, un programma di sverminazione possibile per un cucciolo potrebbe essere il seguente:

  • prima sverminazione a 40 – 45 giorni dalla nascita;
  • seconda sverminazione, 15 giorni dopo la prima somministrazione;
  • terza sverminazione, 15 giorni dopo la seconda somministrazione.

Per la realizzazione di questo articolo è stato essenziale il contributo di Arianna Amato, del Canile Muratella e del Canile di Lanuvio.

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