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Acqua: nel 2015 tariffe +4,8% ma 4,5 miliardi di investimenti

Il bilancio dell’attività dell’Authority Energia – Per la prima volta una tariffa omogenea su tutto il territorio nazionale – Per 6 milioni di italiani sui 40 milioni complessivamente serviti dalle aziende le bollette diminuiranno del 10% – La regolazione introdotta dall’Autorità nel corso del 2014 ha superato l’esame dei tribunali amministrativi.

Acqua: nel 2015 tariffe +4,8% ma 4,5 miliardi di investimenti

Le tariffe dell’acqua aumenteranno del 4,8% nel corso del 2015 a fronte di nuovi investimenti per 4,5 miliardi nei prossimi 4 anni. Per 6 milioni di italiani sui 40 milioni complessivamente serviti dalle aziende, inoltre, le bollette diminuiranno del 10%. E’ questo il bilancio tracciato dall’Autorità per l’Energia sul biennio 2014-15. L’authority è riuscita a far valere un metodo che per la prima volta ha consentito di avere tariffe omogenee su tutto il territorio nazionale, analogamente a quanto avviene per l’elettricità e per il gas. Gli investimenti in programma riguarderanno le nuove infrastrutture, la tutela ambientale e il miglioramento dei servizi, un valore pari a quello degli impianti finora realizzati. I risultati sono stati presentati dall’Autorità nel corso della III Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici che si è svolta oggi a Milano. 

La regolazione introdotta dall’Autorità nel corso del 2014 ha superato l’esame dei tribunali amministrativi. Con oltre 20 sentenze il TarLombardia ha infatti respinto i ricorsi contro il metodo tariffario presentati da diversi soggetti che ne reclamavano l’illegittimità rispetto agli esiti del referendum del 2011 o rispetto ad alcuni aspetti strutturali. 

“La crescente spesa per gli investimenti prevista per mantenere in efficienza la rete idrica risulta comunque molto superiore rispetto ai contributi decrescenti, derivanti dalla finanza pubblica. Per questo rimane necessario che alla regolazione si affianchino ulteriori strumenti di finanziamento delle opere infrastrutturali – ha evidenziato il presidente dell’Autorità Guido Bortoni – è quindi opportuno quanto deciso con il decreto Sblocca Italia per l’istituzione di uno specifico fondo finalizzato alla promozione degli investimenti per la risorsa idrica, ma rimangono criticità nella mancata previsione di coordinamento con la regolazione dell’Autorità nella definizione dei criteri, delle modalità e dell’entità delle risorse. L’Autorità poi condivide i principi generali che favoriscono i processi di aggregazione sia relativamente all’affidamento del servizio, sia con riferimento ai soggetti gestori. Un processo di aggregazione e di rafforzamento della gestione dei servizi pubblici locali a rete risulta infatti non più procrastinabile – ha concluso Bortoni – non solo per rilanciare gli investimenti, ma anche per eliminare quella polverizzazione che dà luogoad inefficienze, per indurre una riduzione dei costi oltre che migliori livelli di prestazioni e della qualità dei servizi a beneficio prima di tutto dei consumatori”.

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