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ACCADDE OGGI – Lira a picco: nel 1992 l’attacco di Soros

Sono passati 28 anni dal giorno in cui il finanziere ungherese decise di sferrare due clamorosi attacchi speculativi contro l’Italia e la Gran Bretagna, causando l’uscita dallo Sme della lira e della sterlina ma il ricordo di quel mercoledì nero è ancora forte

ACCADDE OGGI – Lira a picco: nel 1992 l’attacco di Soros

Il 16 settembre del 1992 era un mercoledì, come oggi. Ma, al contrario di oggi, non fu un giorno normale: i libri lo ricordano come uno dei più gravi “mercoledì neri” che costellano la storia della finanza. Ciò che avvenne contribuì a delineare la reputazione del controverso finanziere George Soros, tuttora al centro di mille fantasie complottiste nel ruolo di grande burattinaio.

Quel giorno di 28 anni fa, però, l’incredibile accadde sul serio. Attraverso il fondo Quantum, il finanziere ungherese, da navigato speculatore, inflisse un colpo pesantissimo alla Banca d’Inghilterra, vendendo allo scoperto sterline per oltre 10 miliardi di dollari. Il risultato fu una svalutazione storica, che costrinse la BoE a far uscire la valuta britannica dal Sistema Monetario Europeo (Sme). Grazie a questo attacco, uno dei più clamorosi di sempre, Soros guadagnò circa 1,1 miliardi di dollari.

Ma non è finita. Quello stesso giorno, un’operazione analoga fu condotta contro la Banca d’Italia, causando una perdita valutaria pari a 48 miliardi di dollari. La lira sprofondò del 30% e Via Nazionale – come la Bank of England – non poté fare altro che portare la valuta fuori dallo Sme.

Per rientrare nel Sistema che garantiva la Stabilità dei cambi, il governo Amato fu costretto a una delle più pesanti manovre finanziarie della storia repubblicana. Valore:circa 93 mila miliardi di lire. Nel calderone dei provvedimenti comparve per la prima volta la tassa sulla casa (Ici), oltre alla più emergenziale di tutte le misure: il prelievo forzoso sui conti correnti.

“Quella contro l’Italia fu una legittima operazione finanziaria – argomentò Soros qualche anno dopo – Mi ero basato sulle dichiarazioni della Bundesbank, la quale diceva che non avrebbe sostenuto la valuta italiana. Bastava saper leggere. Gli speculatori fanno il loro lavoro, non hanno colpe. Queste semmai competono ai legislatori, che permettono che le speculazioni avvengano. Gli speculatori sono solo i messaggeri di cattive notizie”.

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