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ACCADDE OGGI – Brexit: 5 anni fa il controverso referendum

Il 23 giugno del 2016 il 51,89% dei britannici votò a favore dell’uscita dall’Unione europea – Dopo anni di trattative, l’accordo di divorzio è stato raggiunto, ma le incognite sul futuro sono ancora molte e i benefici per i britannici molto illusori

ACCADDE OGGI – Brexit: 5 anni fa il controverso referendum

Cinque anni fa, il 23 giugno 2016, la Gran Bretagna fece il primo passo verso la Brexit. In quella data si tenne il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea e i separatisti vinsero con il 51,89%. Fu un risultato a sorpresa, arrivato al termine di una lunga rimonta del Leave sul Remain. Ma fu anche un voto controverso: molti sostennero che l’addio all’Europa comportava una serie di implicazioni troppo tecniche e complicate per essere oggetto di referendum. E in effetti, dal 24 giugno in poi, Google registrò in Gran Bretagna un’impennata di ricerche dettate dal panico o dal pentimento, del tipo “cos’è l’Unione europea?” o “cosa succede con la Brexit?”.

Da allora sono passati cinque anni e la risposta all’ultima domanda ancora non è chiara. Dopo il referendum, in Gran Bretagna si sono alternati quattro governi, due primi ministri e altrettante elezioni. Ma soprattutto il Paese ha attraversato un tunnel che sembrava senza fine: quello della trattativa per definire un accordo di divorzio che risultasse accettabile tanto a Bruxelles quanto nel Parlamento di Westminster. Alla fine lo scenario peggiore – la hard Brexit, ossia l’uscita incontrollata dall’Unione – è stato scongiurato, ma le incognite sono ancora molte.

Sotto il profilo economico, dal 2016 sono state prodotte previsioni di ogni tipo sugli effetti della Brexit. Ormai però le stime iniziali non sono più verificabili, visto che nel frattempo è arrivato lo tsunami della pandemia a sconvolgere tutti i valori.

Sul versante politico, invece, è innegabile che la Brexit abbia aumentato l’instabilità all’interno del Regno Unito. L’Irlanda del Nord è rimasta all’interno del mercato unico europeo: una scelta obbligata per evitare di ricostruire nell’isola un confine che avrebbe potuto riaccendere la guerra civile. Alcuni analisti ritengono tuttavia che la soluzione trovata sia il primo passo verso l’unificazione dell’Irlanda.

L’altra grande questione riguarda la Scozia, dove la premier Nicola Sturgeon – che ha da poco stravinto le elezioni – chiede di ripetere il referendum del 2014 sulla secessione. E il motivo è semplice: sette anni fa, secondo la prima ministra, gli scozzesi decisero di non separarsi dalla Gran Bretagna per rimanere in Europa. Ma ora che la Brexit è in realtà, hanno diritto a votare di nuovo.

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