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A Piazza Affari va di moda il delisting e la Borsa si consola con l’indice del ribasso

Dopo l’uscita dal listino di Benetton i rumor individuano i maggiori indiziati in Parmalat, Saras e perfino Mediaset – In America Bernanke vede segnali di ripresa – La Cina disponibile a sostenere l’eurozona – La Borsa lancia lo Short Index del Ftse-Mib con effetto leva sul ribasso – Piazza Affari apre in calo, poi gira in positivo.

A Piazza Affari va di moda il delisting e la Borsa si consola con l’indice del ribasso

CHI DOPO BENETTON? A MILANO VA DI MODA IL DELISTING. PIAZZA AFFARI SI CONSOLA CON L’INDICE DEL RIBASSO

L’economia Usa è in convalescenza. A dirlo, davanti al Congresso, è Ben Bernanke in persona. “Per fortuna – sono le sue parole – gli indicatori dei consumi, della produzione e del mercato del lavoro mostrano alcuni segnali di ripresa”. Calano intanto le richieste di sussidi di disoccupazione.

E’ la seconda buona notizia in arrivo dall’economia globale. A Pechino il premier Wen Jiabao, ricevendo Angela Merkel, fa sapere che la Cina sta studiando le modalità di un intervento a favore dell’area euro. L’intervento del Drago, che potrebbe destinare una parte delle sue immense riserve (3.200 miliardi di dollari) al Vecchio Continente, passerà comunque attraverso il Fondo Monetario Internazionale e dovrà essere coordinato con l’Esm, il meccanismo europeo di stabilità che da luglio (o forse già da marzo) affiancherà il fondo salva Stati.

I listini extra-Ue, però, registrano una frenata che potrebbe oggi incidere sull’apertutra europea. In Usa sale il Nasdaq +0,40%, stabili gli indici di Wall Street (Dow Jones -0.09%, Standard & Poor’s 500 +0,11%).

Scivola, al contrario, l’Asia. In questo caso la tendenza dell’ultima seduta della settimana è legata ai risultati societari: il 56% delle società, 210 in tutto, che ha già annunciato i conti trimestrali è stato sotto le previsioni, così confermando il raffreddamento dell’economia cinese. A Tokyo (indice Nikkei – 0,55%) di rilievo il rimbalzo di Sony +7,5%: il nuovo vertice ha annunciato la chiusura di alcune attività in cronica perdita.

La Borsa italiana perde pezzi pregiati (Bulgari e Benetton, gli ultimi casi) e la tendenza minaccia di proseguire. La società, controllata dal London Stock Exchange, non tanto con misure per incentivare nuove quotazioni (un business che Consob vorrebbe avocare a sé) ma varando lo Short Leverage Index, vuole stipulare un contratto che consentirà di puntare sul ribasso del paniere Ftse/Mib con un effetto moltiplicatore della leva. Lo Short Index sarà in tempo reale e si potrà comprare o vendere durante la seduta. In questo modo, si rafforzerà la pattuglia dei derivati che rappresentano l’area in maggior sviluppo del mercato italiano. Ma di sicuro non verrà incentivata la funzione della Borsa quale canale di finanziamento per le imprese. Semmai, la speculazione finanziaria più sofisticata ed agguerrita sul piano tecnologico, disporrà di una potente arma in più a danno del risparmio.

Opa Benetton, mancata Opa su Fonsai. Mentre, a fatica, si sta componendo il puzzle della nuova Europa, il palcoscenico di Piazza Affari viene occupato da battaglie societarie oscurate fino a poco tempo dall’emergenza Italia.

E’ una sorta di effetto saldo. Ieri Piazza Affari ha campato sull’effetto D come delisting. Chi imiterà Benetton? In teoria decine di imprese, piccole e non, visto che in almeno 50 casi la quotazione è inferiore al prezzo di collocamento. E attenzioni del mercato si sono concentratio su tre bersagli grossi: Parmalat +7,29 ormai parte integrante dell’impero Lactalis; Saras +10% , la raffineria di casa Moratti che, al pari del resto del settore, deve affrontare una fase di drastica ristrutturazione che mal si combina con la quotazione. E Mediaset +8,28%: ma in questo caso, al di là delle considerazioni di mercato o alle difficoltà di sostenere il dividendo elargito in questi anni senza compromettere il capx dell’impresa, entrano in ballo le strategia della corazzata Fininvest. Solo un rumor, per ora. Ma la conferma che la Borsa, una volta stemperata la tensione da ultima spiaggia sul fronte bancario, è già in caccia di temi nuovi.

Per ora i traders affilano le armi in vista del braccio di ferro sull’Opa Benetton a 4,6 euro (+44% sull’ultimo mese, solo +6% negli ultimi 12 mesi) . Il prezzo è schizzato oltre il valore dell’offerta a quota 4,70. Cheuvreux ha alzato stamattina la raccomandazione a outperform con target price a 5 euro, il broker francese consiglia di non consegnare i titoli all’Opa. L’offerta valuta Benetton 840,3 milioni di euro ma solo il patrimonio immobiliare è iscritto a bilancio a 780 milioni . Quindi il resto è valutato zero o poco più. Altri, da Mediobanca a Banca Imi ed Unicredit (coinvolti nell’operazione) fino ad Equita giudicano il prezzo congruo.

“Compito dell’Autorità è quello di controllare il mercato ma il controllo non deve avvenire quando i polli sono scappati”, ha sottolineato in Senato Giuseppe Vegas, difendendo i colloqui intercorsi con Unipol e l’advisor Mediobanca riguardo all’operazione Fonsai. “Le autorità incontrano chi chiede di essere incontrato, chi espone dei programmi”, ha proseguito rispondendo a distanza al commissario Michele Pezzinga che aveva definito i colloqui un’iniziativa personale del presidente “del tutto irrituale e non so quanto legittima in una fase in cui eravamo in attesa del quesito”.

“Mi limito solo a constatare – ha concluso – che l’ultima proposta avanzata sembra escludere dal novero di coloro che possibilmente si avvantaggiano della nuova procedura, l’originaria famiglia titolare di Premafin e Fonsai. Capisco che ci possano essere dei rimpianti per questa cosa ma personalmente non me ne dolgo”, conclude.

Giornata ricca di avvenimenti per i mercati azionari, anche se il risultato finale, riassunto dagli indici principali, non mostra grandi variazioni. A Milano l’FtseMib ha chiuso invariato, Londra è salita dello 0,1%, Parigi +0,3%, Francoforte +0,5.

Le note positive in arrivo da Usa e Cina hanno dato una mano anche ai Btp. Nella seconda parte della seduta il debito sovrano italiano ha recuperato la flessione della mattinata in coincidenza con l’attesa per le aste spagnole, quando lospread era tornato a quota 402 bp, confermando che la ripresa è ancora fragile. Nel pomeriggio, grazie agli acquisti in arrivo dagli Usa, lo sprtead ha ripreso a stringere e fino a 375 punti base, ai minimi dal 7 dicembre scorso (376,6 pb), dalla chiusura ieri a 386 pb. Il rendimento del decennale è sceso fino a 5,62%, il minimo dall’11 ottobre. Il Btp a 2 anni è al 3,06%, ai minimi dal 4 luglio scorso.

Le banche sono salite anche oggi, ma all’interno del settore si sono visti comportamenti diversi. Intesa ha guadagnato lo 0,3%, Unicredit +0,05%, Mediobanca +3%, Pop.Milano +4,7%, MontePaschi +8% e Banco Popolare +5,2%.

Il collocamento della quota del 5,1% detenuta da Enel in Terna ha ricevuto una domanda di diverse volte superiore all’offerta e gli investitori sono stati in gran parte inglesi e americani. A Piazza Affari Enel ha chiuso in ribasso dell’1,6% a 3,074 euro, mentre Terna ha ceduto l’1,15% a 2,76 euro, leggermente sopra il prezzo di collocamento.

Si moltiplicano le valutazioni su Facebook che potrebbe, secondo le prime stime, superare presto il tetto dei 100 miliardi. Intanto la tecnologia brilla al Nasdaq grazie ai risultati eccellenti di Qualcomm, tra i maggiori fornitori di chip di Apple, ha riportato ricavi di 4,7 miliardi di dollari, sopra i 4,58 miliardi attesi dagli analisti. L’utile per azione è pari a 81 centesimi per azione, in forte crescita dai 71 centesimi di dollaro di un anno fa e sopra i 75 centesimi previsti.

Di rilievo anche l’eccezionale exploit di Electronic Arts +8%. La società dei video game ha chiuso il trimestre con un incremento dell’utile del 70% a 334 milioni di dollari. I ricavi sono saliti del 17%, meglio delle attese.

A proposito di abbigliamento retail di rilievo il diverso andamento di due noti marchi che hanno presentato i dati del trimestre. Precipita Abercrombie&Fitch -11%, festeggia Gap +8%.

Il petrolio tipo Wti tratta a 96,9 dollari il barile, in calo dell’1,7%, ai minimi da sei settimane: è la quinta seduta consecutiva di ribasso.

In Europa domina l’attenzione il matrimonio in famiglia tra Glencore International + 6,2% alla Borsa di Londra con la partecipata al 34% Xstrata+ 12%, uno dei colossi dell’estrazione mineraria. Si tratta di un’operazione da 21,9 miliardi di sterline (35 miliardi di dollari).

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