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Banche, Vegas su Eba: serve più tempo per rafforzamento patrimoniale

Il presidente della Consob Giuseppe Vegas mette in guardia sulle patrimonializzazioni delle banche a ritmo forzato per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Eba con scadenza al 30 giugno- “Riflettere sulla possibilità di realizzarle in arco temporale più ampio”.

Banche, Vegas su Eba: serve più tempo per rafforzamento patrimoniale

Attenzione alle ricapitalizzazioni bancarie a ritmo forzato: potrebbero colpire non solo le banche ma anche tutto il mercato azionario. L’avvertimento arriva da Giuseppe Vegas, presidente della Consob, che è stato sentito dalla commissione Finanze del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui rapporti tra banche e imprese. “Al momento attuale la prospettiva di ulteriori aumenti di capitale fortemente diluitivi rischierebbe non solo di rendere più difficoltosa la raccolta di nuovo capitale da parte delle banche, ma di determinare quel clima di sfiducia tra gli investitori che potrebbe compromettere, in ultima analisi, l’attrattività del nostro mercato azionario”, ha detto Vegas riferendosi alle indicazioni Eba.

Vegas non chiede una marcia indietro dal rafforzamento patrimoniale, ma più tempo per attuarlo, rispetto alla scadenza del prossimo 30 giugno fissata dall’Eba per raggiungere il 9% di core Tier 1 dopo il computo dei titoli di Stato al mark to market.

Sostiene Vegas: le banche non devono “rinunciare a rafforzare la propria struttura patrimoniale Si potrebbe però riflettere sulla possibilità di consentire che le operazioni di patrimonializzazione, sia quelle relative ad aumenti di capitale, sia quelle di asset management, possano essere realizzate su di un arco temporale più ampio e con scadenze meno ravvicinate.

In primo luogo ciò permetterebbe alle banche di portare a termine aumenti di capitale in fasi positive del ciclo di Borsa, effettuando più facilmente operazioni di importo consistente e con ridotto effetto diluitivo. Operazioni recenti testimoniano infatti come il mercato azionario non sia in grado, nell’attuale fase congiunturale, di assorbire aumenti di capitale per importi rilevanti senza influire sull’ordinario andamento delle negoziazioni e di tutela dei piccoli azionisti”.

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