Condividi

A Piazza Affari rimbalza l’industria, cadono le banche. E la Grecia torna sul mercati dei capitali

Si attenua la fiammata iniziale della Borsa che però chiude in territorio positivo dopo due giorni di ribassi – Exploit di Yoox e ottime performance di Fiat, Autogrill, Prysmian e Buzzi – Pesanti ribassi delle banche dopo la stangata decisa dal governo Renzi sulle plsuvalenze legate alle quote Bankitalia – La Grecia torna sul mercato dei capitali

A Piazza Affari rimbalza l’industria, cadono le banche. E la Grecia torna sul mercati dei capitali

Piazza Affari perde slancio sul finale appesantita dal calo dei titoli bancari. Il Ftse Mib chiude comunque in positivo +0,23% sostenuto anche dal buon andamento dello spread che chiude a 162 punti base e torna a superare la Spagna. Il rendimento è attorno al 3,2%. In programma domani l’asta di bot annuali. Gli operatori scommettono su un possibile aggiornamento del minimo storico registrato a marzo a 0,592%. Il mercato ha reagito bene al Def presentato ieri dal Governo Renzi che ha incassato anche la promozione di Bruxelles. Il portavoce del commissario agli affari economici ha rilevato che la Commissione europea ha accolto positivamente la decisione del governo italiano di “accelerare l’agenda di riforme con scadenze specifiche procedendo rapidamente con le privatizzazioni e un’azione di razionalizzazione della spesa pubblica, così come per fronteggiare la questione degli arretrati dovuti alle imprese da parte dello Stato”. Per Bruxelles è importante “assicurare la piena attuazione” alla luce della distanza in passato tra le decisioni e la loro messa in atto.

Nel frattempo la Grecia è tornata oggi sul mercato dei capitali con l’emissione di titoli di Stato quinquennali per due miliardi e mezzo di euro. La Germania ha invece collocato sul mercato titoli di Stato a 2 anni (Schatz) per 3,545 miliardi di euro con tassi in rialzo con il rendimento medio che è salito allo 0,17% dallo 0,15% dell’asta di marzo e domanda oltre i 6 miliardi di euro a fronte di un target massimo di offerta di 4 miliardi. Sul fronte macroeconomico i dati diffusi oggi riportano un calo dell’1,3% dell’export tedesco a febbraio dopo +2,2% di gennaio. Il dato è peggiore rispetto al -0,5% atteso dal mercato. Il Cancelliere Angela Merkel ha annunciato che la Germania nel 2015 raggiungerà “per la prima volta dal 69 il pareggio di bilancio: non sono solo numeri, ma la traduzione di una promessa alle future generazioni”.

Al via le riunioni primaverili a Washington del Fmi e della banca Mondiale. Secondo le stime diffuse oggi dal Fmi il deficit pil in Italia calerà nel 2014 al 2,7% dopo il 3% del 2013 e continuerà a scendere nel 2015 all’1,8% per poi ridursi allo 0,2% nel 2018 e nel 2019. Il debito salirà nel 2014 al 134,5% per poi calare al 133,1% nel 2015 e al 121,7% nel 2019. Sulle banche Josè Vinals, responsabile del Dipartimento del mercato dei capitali del Fondo Monetario Internazionale ha detto che il Fmi ha condotto “un approfondito esame sulle banche italiane lo scorso anno”, dal quale sono risultate ”ben preparate ad affrontare una lenta ripresa. Hanno fatto un buon lavoro sul rafforzamento del capitale e sugli accantonamenti e questa è una buona notizia. Ora dobbiamo aspettare l’esito degli stress test”. Sui listini oggi il settore è colpito dalle vendite in seguito al raddoppio delle tasse sulla rivalutazione delle quote di bankitalia previsto nel Def. Bpm -3,47%, Unicredit – 2,44%, Azimut -2,43%, Ubi Banca -1,87%, Mps -1,81%. Il listino è sostenuto dai titoli industriali: Prysmian +3,14%, Buzzi Unicem +2,29%, Atlantia +2,09% e Pirelli +2%. In cima al Ftse Mib scatta però Yoox +6,35%.

A livello europeo il Fmi rileva che il volume degli asset deteriotati è raddoppiato dall’inizio del 2009 e ora si attesta, per il totale dell’area euro, a 800 miliardi di euro. Le principali Borse europee chiudono in rialzo: Francoforte +0,16%, Parigi +0,4%, Madrid +0,04%, Londra +0,68%. In Gran Bretqagna, dove l’economia va nel complesso meglio del previsto, il dato di oggi sulla bilancia commerciale di febbraio ha registrato un rosso da 9,1 miliardi di sterline con le esportazioni al punto più basso da novembre 2010. Il dato è in linea con le attese che indicavano un deficit da 9,2 miliardi. Alla chiusura dell’Europa Wall Street viaggiava in deciso rialzo: Nasdaq +0,72%, Dow Jones +0,34%, S&P500 + 0,33%. La stagione delle trimestrali è partita bene con Alcoa e i buoni dati diffusi da Costellation Brands (bevande alcoliche e birra). Sul fronte macro le scorte di magazzino all’ingrosso si sono rivelate in linea con le attese: sono aumentate in febbraio dello 0,5% dopo essere cresciute dello 0,8% in gennaio. Il petrolio Wti sale dello 0,24% e si porta a 102,81 dollari al barile mentre il cambio euro dollaro scambia a 1,3815.

Commenta