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Borse, Deutsche Bank affossa Francoforte. Male i bancari europei, ma Bpm fa eccezione

Il colosso del credito tedesco non centrerà il suo obiettivo di utile operativo pre-tasse di 10 miliardi a fine 2010 – Riflessi negativi sui titoli bancari e i listini d’Europa – L’eccezione Bpm: l’azione guadagna in attesa del Cda di oggi e dopo gli acquisti di Andrea Bonomi, ora al 2,6% ma pronto a salire fino al 9,9% – Male le azioni della galassia Fiat

Borse, Deutsche Bank affossa Francoforte. Male i bancari europei, ma Bpm fa eccezione

Avvio in calo per le Borse europee, alle prese con nuove preoccupazioni sulla capacità della Ue di salvare la Grecia. A Milano l’indice FtseMib scende del 2,3% %. Deutsche Bank non riuscirà a centrare l’obiettivo di un utile operativo pre-tasse di 10 miliardi di euro quest’anno. Lo ha reso noto la stessa banca in un comunicato, aggiungendo che per il terzo trimestre prevede svalutazioni per 250 milioni di euro a causa dell’esposizione in Grecia.

Sulla scia di queste notizie il titolo crolla alla Borsa di Francoforte perdendo l’8,5%. Ed è proprio il listino di Francoforte a cedere più terreno a livello europeo. Intanto, corre Bpm (+1,9%) in attesa del consiglio di amministrazione di oggi e dopo gli acquisti di Andrea Bonomi, ora al 2,6% ma pronto a salire fino al 9,9% di Piazza Meda.

In difficolta’ fra i bancari Intesa Sanpaolo (-3,31%) e Unicredit (-3,09%). Fra i colossi del credito, Intesa scende dell’1,1%, Unicredit -1%. Sono positive Monte Paschi +0,5% e Pop.Milano +2,9%. Si arresta invece il recupero di Fondiaria Sai (-0,06%), dopo l’impennata di ieri proseguita nei primi scambi della mattinata.

Le vendite si concentrano su Fiat (-4,39%) e Fiat Industrial (-3,65%) dopo lo strappo del Lingotto con Confindustria. Prysmian scende del 2%. Giu’ Italcementi (-4,02%), Saipem (-5,09%) e Tenaris (-4,35%), insieme a Buzzi (-3,27%), Eni (-2%) ed Enel (-1,88%). Impregilo e’ stata riammessa agli scambi di Piazza Affari dopo una sospensione e guadagna il 5,41% a 1,95 euro. Equita Sim avrebbe rilevato ieri il 5% in blocchi per conto di investitori terzi rispetto ai soci presenti in Igli (Benetton, Ligresti e Gavio): l’indiziato principale è il gruppo Salini.

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