Le borse europee chiudono in rosso oggi e l’avvio è stonato a Wall Street, nonostante il rally di Nvidia (+2,22%) continui a sostenere il sentiment del mercato americano. Sono gli effetti delle nuove dichiarazioni sui dazi rilasciate ieri dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Bruxelles dovrebbe ricevere entro oggi la famigerata lettera, ma ciò che più ha pesato e sta pesando sulla propensione al rischio è l’annuncio a sorpresa di Trump di tariffe doganali del 35% sulle merci dal Canada a partire da agosto, oltreché l’ipotesi di un dazio generalizzato del 15% o del 20% su altri paesi, superiore all’aliquota base attualmente al 10%. Sui mercati finanziari l’ottimismo dei giorni scorsi ha così lasciato spazio oggi a nuove preoccupazioni. Tra i titoli più colpiti dalle vendite in Europa ci sono quelli delle banche e delle aziende maggiormente esposte all’export negli Stati Uniti.
Piazza Affari, dove le banche hanno un peso specifico importante, è la peggiore. Il Ftse Mib perde l’1,11% e chiude sul filo dei 40mila punti base. Francoforte segna -0,88%, Parigi -0,92%, Madrid -0,93%, Amsterdam -0,63%, Londra -0,432%. La giornata è addirittura da dimenticare per Mosca, che vede gli indici principali crollare in misura superiore al 3%.
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Sulla Borsa russa (ma anche sugli altri listini) si fa sentire l’incertezza relativa al nuovo atteggiamento di Trump verso la guerra in Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti ha preannunciato che lunedì prossimo rilascerà “un’importante dichiarazione” sulla Russia, ribadendo di essere rimasto deluso dalle decisioni prese dal presidente Vladimir Putin, ma cosa dirà è difficile da prevedere. Le parole arriveranno dopo l’incontro avvenuto in Malesia tra il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato americano, Marco Rubio.
Dollaro solido; bitcoin da record
In questo contesto il dollaro mantiene oggi la buona intonazione vista negli ultimi giorni. Dopo la stretta nei confronti di Ottawa, che ha sorpreso gli investitori, il dollaro australiano è arrivato a cedere oltre 0,5% nei confronti del biglietto verde, salvo poi limitare i danni con una flessione di circa 0,2%.
L’euro resta a cavallo della soglia di 1,17 il cross dell’euro/dollaro, per cui si prospetta una performance settimanale negativa di quasi 0,9%. La ripresa del biglietto verde arriva dopo un periodo nero, come ha ricordato oggi il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta che, in occasione dell’assemblea dell’Abi, ha anche osservato come l’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale apra “nuove opportunità per l’Europa”.
Tra le materie prime appare in rialzo l’oro, con la consegna immediata che tratta a 3351,69 dollari l’oncia in progresso dello 0,83%. Risalgono anche i prezzi del petrolio e il Brent vede un prezzo di 69,72 dollari al barile (+1,57%). Chi assapora nuovi record è invece il bitcoin, che ha toccato in giornata anche il nuovo record di 118 mila dollari.
Piazza Affari, a picco Iveco e Stellantis
In Piazza Affari l’effetto dazi si fa sentire particolarmente sul settore automotive. Iveco è anche oggi la blue chip peggiore del giorno con una perdita del 6,09%. Sul titolo pesano le indiscrezioni Bloomberg relative alla cessione della divisione difesa, che dovrebbe andare a Leonardo-Rheinmetall. per un’offerta di 1,6 miliardi di euro, più bassa rispetto a quella da oltre 1,9 miliardi di euro del gruppo franco-tedesco Knds e a quella di Czechoslovak Group.
Al contrario Leonardo oggi ha la leadership del listino con un rialzo dell’1,39%. Stellantis perde il 4,65%. Le banche sono in deciso ribasso, nel giorno dell’assemblea dell’Abi, in cui il presidente Antonio Patuelli ha osservato che occorre “disinnescare” il protezionismo e i dazi per evitare effetti sui mercati e sulle banche e una “nuova recessione”.
A Milano il rosso è particolarmente acceso per Banco Bpm -3,74%, Unicredit -2,34%, Bper -1,86%, tutti titoli coinvolti nel risiko bancario. Ieri il governo tedesco ha ribadito la sua contrarietà alle ambizioni di Andrea Orcel su Commerzbank e ha chiesto a Unicredit un passo indietro. Per quanto riguarda l’offerta di Piazza Gae Aulenti su Banco Bpm resta l’ostilità della “preda”, ribadita anche oggi dal presidente di Piazza Meda, Massimo Tononi: le adesioni all’Ops sono “pressoché inesistenti, parliamo dello 0,1% del capitale. Questo conferma quello che il mercato ci dice da mesi, e cioè che l’offerta non è attraente, anzi è del tutto inadeguata”. Intanto si attende ancora la decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato da Unicredit contro il Golden Power.
Per quanto riguarda la partita Bper-Popolare di Sondrio, l’offerta di Modena aveva già raggiunto ieri il 36% e oggi, alla chiusura, si vedrà se le adesioni avranno superato il 50%.
Questa sera si dovrebbe conoscere poi l’esito del cda di Mediobanca (-1,7%), sull’ops lanciata da Montepaschi (-1,52%). Altre blue chip in profondo rosso a Milano sono Amplifon -3,81%, Interpump -3,1%, Stm -2,23%, Campari -2,23%, Moncler -1,85%.
Bene i titoli petroliferi come Saipem +1,09% e Tenaris +0,86% e chiudono in lieve ripresa anche le utility. Fuori dal paniere principale Dexelance si apprezza del 2,08% all’indomani dell’annuncio dell’acquisizione del 65% di Mohd.
Spread in calo, ma tassi in rialzo
Salgono leggermente oggi i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro: il Btp decennale in chiusura è indicato al 3,6% e il Bund al 2,69%, per uno spread in lieve calo a 91 punti base