Un 2024 che ha visto 303.964 visitatori superando il precedente record del 2023 di 248.517 e un inizio 2025 con i primi cinque mesi del 2025 che confermano un trend decisamente positivo, trainato dall’aumento costante dei visitatori, dall’attivazione di nuove collaborazioni e dal lancio di iniziative inclusive e coinvolgenti.
Da gennaio a maggio 2025 i visitatori registrati sono 223.712
Un risultato eccezionale, reso possibile dal contributo determinante del Dott. Antonello Grimaldi il quale ama definirsi: manager prestato alla cultura che sa leggere i bilanci e che sa distinguere i ricavi dagli utili. Negli ultimi tre anni, con Grimaldi, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana ha avviato un percorso di rilancio e consolidamento, riconquistando stabilità economica e riaffermando il proprio ruolo strategico, non solo nel contesto culturale milanese, ma anche a livello internazionale. L’Ambrosiana è il museo più antico di Milano e la più antica Biblioteca d’Europa aperta a tutti – Come ricorda il Segretario Generale.
Visione manageriale a 360°
Una visione strategica chiara e un’efficace comunicazione istituzionale hanno permesso all’Ambrosiana di rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, rendendola una delle realtà culturali più vive e proiettate verso il futuro. Con il Dottor Grimaldi, l’Ambrosiana ha inaugurato una nuova stagione: da tempio solenne e riservato a pochi eletti, si è trasformata in un vero e proprio foro romano, aperto al dialogo e al confronto. Ha ritrovato così un dinamismo da tempo smarrito. “La cultura, infatti, non deve solo educare, ma prima di tutto avvicinare: per farlo, deve essere comunicata in modo semplice e diretto, capace di abbattere le distanze e ogni tipo di barriera.”

La Pinacoteca Ambrosiana, come lo stesso Dott. Grimaldi afferma: “è sì, il Museo più antico di Milano, ma anche teatro di novità, capace di rinnovarsi grazie a una visione manageriale innovativa e una idea contemporanea di polo culturale che abbandona l’aurea di luogo di cultura elitaria e autoreferenziale per farsi spazio inclusivo e di dialogo, senza perdere però senso della propria identità“