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Vini d’Abbazia 2025: tre giorni tra vino, storia e spiritualità nella cornice millenaria di Fossanova

Le cantine monastiche, spesso scavate nella pietra e naturalmente isolate, sono state storicamente centri di sperimentazione avanzata dove si osservavano i cicli naturali, si selezionavano i ceppi migliori, si affinavano tecniche che oggi chiameremmo “viticoltura sostenibile”. Oltre 30 cantine provenienti da abbazie italiane e internazionali

Vini d’Abbazia 2025: tre giorni tra vino, storia e spiritualità nella cornice millenaria di Fossanova

Dal 6 all’8 giugno 2025l’Abbazia di Fossanova, nel cuore del Lazio, tornerà a farsi teatro di uno degli appuntamenti più affascinanti del panorama enogastronomico nazionale: la quarta edizione di Vini d’Abbazia, manifestazione unica nel suo genere che intreccia spiritualità, cultura e tradizione vitivinicola. L’evento, inserito nel progetto regionale “Le Vie del Giubileo”, si presenta come un viaggio immersivo tra storie di monaci, vini rari e territori da riscoprire.

Oltre 30 cantine provenienti da abbazie italiane e internazionali, produttori laici legati a luoghi monastici e consorzi locali daranno vita a un percorso sensoriale nel suggestivo chiostro cistercense dell’Abbazia, dove ogni giorno, dalle 16:30 alle 22:00, i banchi d’assaggio saranno affiancati dal Villaggio Food&Wine con le eccellenze gastronomiche del territorio.

Il programma completo, già consultabile online, propone sei masterclass d’autore guidate da firme autorevoli del giornalismo e della critica enologica, insieme a un fitto calendario di incontri, conferenze e dibattiti. Le attività si terranno tra il Refettorio, l’Infermeria e gli spazi restaurati del borgo di Fossanova.

Fossanova, crocevia di fede e vino: la culla della viticoltura monastica

Scelta non casuale quella dell’Abbazia di Fossanova, tra i più significativi esempi di gotico-cistercense in Italia e luogo simbolico per la spiritualità e la cultura europea. Qui visse e morì San Tommaso d’Aquino, nel 1274. Oggi, il complesso ospita l’evento come luogo d’incontro tra memoria e futuro, sacro e profano, spiritualità e gusto.

Ma Fossanova è anche il simbolo di una tradizione millenaria che lega il silenzio dei chiostri al lavoro della terra. Fin dal Medioevo, i monasteri furono molto più che luoghi di preghiera: furono veri laboratori di civiltà agricola, dove i monaci — seguendo la regola benedettina ora et labora — coltivavano vigne non solo per l’Eucaristia, ma anche per il sostentamento delle comunità, l’accoglienza dei pellegrini e la cura degli infermi.

Le cantine monastiche, spesso scavate nella pietra e naturalmente isolate, divennero centri di sperimentazione avanzata: si osservavano i cicli naturali, si selezionavano i ceppi migliori, si affinavano tecniche che oggi chiameremmo “viticoltura sostenibile”. I religiosi trasformarono il lavoro nei filari in un esercizio di contemplazione attiva, dove ogni gesto agricolo era anche un atto spirituale. Così, da Fossanova a Cluny, da Monte Oliveto a Citeaux, nacque un sapere enologico che ha plasmato il paesaggio, la cultura e il gusto del vino europeo.

Masterclass e incontri culturali: il programma di Vini d’Abbazia 2025

Il percorso si apre venerdì 6 giugno alle 17:30 con “Custodi della Vite: i monaci e la cultura del vino”, con testimonianze delle principali abbazie italiane e l’introduzione video di S.E.R. Monsignor Mariano Crociata. Seguiranno sabato 7 il laboratorio “Cooperazione per il Turismo e l’Enoturismo Sostenibile” (ore 11:00), l’inaugurazione ufficiale alle 16:30 con la partecipazione degli Sbandieratori dei Rioni di Cori, e l’incontro “Giubileo, Turismo e Imprese” alle 17:30. Domenica 8, il talk “Radici antiche e idee innovative: il vino secondo le donne” darà voce alle professioniste che stanno innovando il mondo del vino.

Dal Cesanese, vino dei papi, agli Champagne e metodo classico, dai vini degli antichi Romani alla riscoperta della vinificazione in anfora, fino a un viaggio tra paesaggi vitati e una masterclass tutta al femminile: le sei degustazioni guidate (due per ogni giornata, alle 18:00 e alle 20:00) offriranno approfondimenti culturali e tecnici di altissimo livello, curati da nomi come Chiara Giovoni, Cristina Mercuri, Chiara Giorleo e Manuela Zennaro.

Un mosaico di presenze internazionali

Oltre alle realtà italiane, l’edizione 2025 accoglie anche le abbazie della rete francese Les Vins d’Abbayes e il georgiano Monastero di Alaverdi – Badagoni, custode di una delle più antiche tradizioni vinicole del mondo. Partecipano anche i consorzi del Cesanese del Piglio DOCG, del Cori DOC, del Cabernet di Atina DOC, oltre alla Strada del Vino della provincia di Latina.

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