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Lavoro: le figure professionali IT più richieste dalle aziende, ecco le città più tecnologiche e dove si guadagna meglio

Secondo un’indagine Experis i professionisti dell’innovazione sono talmente ricercati da poter contrattare le proprie condizioni: come flessibilità e smart working

Lavoro: le figure professionali IT più richieste dalle aziende, ecco le città più tecnologiche e dove si guadagna meglio

Le figure professionali IT hanno stipendi al di sopra della media nazionale e sono talmente ricercati dalle aziende al punto da poter contrattare le condizioni d’assunzione. Prima fra tutte, il ricorso allo smart working: quasi tutti i candidati rinunciano al posto se è prevista alcuna forma di lavoro da remoto. Le aziende del settore IT italiane prevedono una crescita delle assunzioni del +14% per l’ultimo trimestre dell’anno. Più del 60% delle offerte di lavoro si concentra nelle città di Milano, Padova, Torino, Roma, Bari, Napoli, Bologna, Udine, Verona e Catania.

Sono solo alcuni dei dati che emergono dall’ultima edizione di Tech Cities, la ricerca sui profili tecnologici più richiesti nelle principali città italiane pubblicata da Experis, brand di ManpowerGroup e provider IT di soluzioni applicative, consulenza, resourcing e formazione.

Le figure professionali IT più richieste dalle aziende

Secondo il report, la professione più ricercata è quella di SAP Manager/Specialist, seguita da Security Researcher. Chiude il podio il CTO – Chief Technology Officer, mentre altre professioni molto ricercate sono E-commerce Manager, Embedded System Engineer, Infrastructure Manager e Scrum Master.

Sono tutte professioni ibride: accanto ad elevate conoscenze tecnologiche e digitali sono sempre più richieste una serie di competenze soft skill come il problem solving, la flessibilità e la capacità di lavorare in team. Lo studio mostra, inoltre, come il settore IT, Digital e Technology sarà guidato da ruoli nuovi che mescolano capacità manageriali e informatiche.

Sono sempre e comunque molto richiesti anche i professionisti IT analizzati nell’edizione di febbraio del paper Tech Cities (Cloud Developer, Full Stack Developer, Java Developer, Data Scientist, DevOps Engineer e professionisti Cyber), in linea con le evoluzioni tecnologiche del mercato. Data la scarsità dei profili richiesti, una tendenza che si registra da parte delle aziende è quella di assumere profili con poca esperienza ma provvedendo con corsi e incentivi per accelerare lo sviluppo delle skills tecniche e l’ingresso nei team operativi.

Le città più tecnologiche d’Italia: Milano al primo posto

Il 59% degli annunci di ricerca per professionisti IT, Digital e Technology in Italia viene da appena 10 Tech Cities dove il settore tecnologico è fiorente. Tra queste Milano è capofila col 24% degli annunci nazionali del settore, seguito da Roma con il 16%. Al terzo posto Torino col 5%, seguita da Napoli col 4%. Nella Top 10 ci sono anche Padova, Bari, Bologna, Udine, Verona e Catania.

Tra Nord e Sud persiste un gap salariale importante: se la RAL media dei professionisti IT, Digital e Technology a Milano, considerando una middle seniority, è pari a 59.000 euro, a Catania scende a 42.100.

Più nel dettaglio, dopo il primo posto di Milano seguono parimerito le città di Bologna e di Padova, che si fermano a poco più di 51.000 euro. A seguire, con pochissimo scarto, troviamo Roma e Verona con 50.000 euro. Subito dopo Udine e Torino con 48.500 euro. A chiudere Bari (45.700 euro), Napoli (44.000 euro) e appunto Catania (42.100 euro). Ma il divario Nord-Sud potrebbe annullarsi sempre più grazie alla possibilità di lavorare in smart working.

Il futuro appartiene alle figure professionali IT

“IT, Technology, Telecomunicazioni, Comunicazione e Media, sono i settori con le più alte prospettive occupazionali nette in Italia. Continua il trend positivo, accelerato dall’emergenza pandemica, per un ambito che non ha mai conosciuto la crisi ed anzi è alla continua ricerca di talenti. Automation, IoT, AI, Cyber Security e Data continuano a giocare un ruolo importante nel nuovo mondo del lavoro, ma il talento tecnologico è ormai una necessità trasversale a tutti i settori del mercato” afferma Josè Manuel Mas, direttore Experis Italia. Tuttavia, “in Italia il 72% dei datori di lavoro non riesce a trovare le competenze di cui ha bisogno. È un fenomeno che spinge le aziende ad aumentare stipendi e benefit per attirare e trattenere i talenti, ma anche a fidelizzare le risorse interne, investendo su attività di reskilling e upskilling, non più un optional ormai, ma tappe obbligate per poter restare competitivi”.

Smart working si conferma leva di attrazione

Secondo lo studio i professionisti di IT, Digital e Technology danno una grande importanza alla flessibilità e alla possibilità di lavorare da remoto, anche al 100%. In fase di primo contatto, lo smart working è la prima richiesta di quasi la totalità dei candidati, che rifiuta la possibilità di operare in presenza 5 giorni su 5. Inoltre, questa flessibilità è richiesta non solo rispetto al luogo da cui si lavora, ma anche riguardo agli orari e i giorni lavorativi. Le aziende che si dimostrano flessibili sul quando, dove e come viene svolto il lavoro, dichiarano che il 55% dei profili è “ad alte prestazioni” rispetto al 36% delle organizzazioni che hanno una settimana lavorativa standard da 40 ore.

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