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Imu 2020, scadenza e non solo: guida in 5 punti

Il 16 giugno è l’ultimo giorno utile per pagare la prima rata dell’Imu, che da quest’anno comprende anche la vecchia Tasi – Bisogna però fare attenzione alle delibere comunali: scadenza e aliquote possono cambiare

Imu 2020: scadenza in arrivo. Come ogni anno, torna l’appuntamento con le tasse sulla casa, ma stavolta qualcosa è cambiato. Se fino al 2019 i possessori di seconde abitazioni dovevano pagare sia l’Imu che la Tasi, da quest’anno il secondo tributo è stato abolito. La semplificazione burocratica è notevole, in quanto gli adempimenti e i calcoli si dimezzano (in effetti, la Tasi è sempre stata un doppione dell’Imu). Tuttavia, il peso sulle tasche dei contribuenti rischia di rimanere lo stesso, perché i Comuni potranno alzare le aliquote Imu fino a recuperare il gettito della Tasi.

1) IMU 2020: SCADENZA DI GIUGNO E POSSIBILE PROROGA

Come sempre, il pagamento è diviso in due rate:

  • acconto Imu 2020: scadenza 16 giugno;
  • saldo Imu 2020: scadenza 16 dicembre.

C’è però una novità: con il decreto Rilancio varato a maggio, il Governo permette ai Comuni di rinviare la scadenza della prima rata Imu a causa dell’epidemia di coronavirus. Per verificare se la proroga c’è stata o meno, quindi, è necessario consultare il sito del proprio Comune.

2) ABITAZIONE PRINCIPALE

Come nel 2019, l’Imu non si paga sull’abitazione principale (cioè l’immobile in cui si ha la residenza anagrafica e si risiede abitualmente), a meno che non sia di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9). L’esenzione interessa anche le pertinenze dell’immobile, ma solo una per categoria catastale (C/2 – cantine e magazzini; C/6 – box e garage; C/7 – tettoie).

Sulle abitazioni principali di lusso (e relative pertinenze) l’Imu si paga con l’aliquota base del 5 per mille, che il Comune può decidere di azzerare o alzare fino a un massimo del 6 per mille. Su questi immobili è riconosciuta anche una detrazione fiscale di 200 euro.

3) ALIQUOTE

Per tutte le altre abitazioni, l’aliquota base è pari all’8,6 per mille, ma anche in questo caso la decisione finale spetta al Comune, che può azzerare il valore o alzarlo fino al 10,6 per mille. La decisione sulle aliquote 2020 è contenuta nel regolamento Imu che ogni Comune deve approvare entro il 31 luglio. Il documento (che contiene anche eventuali riduzioni, agevolazioni o esenzioni) è consultabile attraverso il servizio di ricerca messo a disposizione dal ministero dell’Economia, oltre che dal sito del Comune. In assenza della delibera 2020, rimangono in vigore le aliquote del 2019.

4) ACCONTO IMU 2020: COME SI CALCOLA

L’acconto Imu 2020 va pagato anche se il Comune non ha ancora pubblicato le nuove aliquote. In questi casi, la somma dovuta è pari alla metà dell’importo versato nel 2019 per la somma di Imu e Tasi.  

Chi l’anno scorso non aveva un immobile soggetto a Imu, ma l’ha acquistato in questa prima metà di 2020, pagherà l’imposta per intero al saldo del 16 dicembre, saltando l’acconto.

5) ESENZIONI PER IL TURISMO

Sempre con il decreto Rilancio, il governo ha stabilito che alberghi e stabilimenti balneari non dovranno pagare la prima rata dell’Imu 2020.

Ecco, nel dettaglio, l’elenco dei beni esentati:

a) immobili adibiti a stabilimenti balneari (non fa differenza che siano su mare, laghi o fiumi) e termali.

b) alberghi e pensioni (categoria catastale D/2), bed & breakfast, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere, case ed appartamenti per vacanze, residence e campeggi. L’unica condizione è che i proprietari dell’immobile siano anche gestori dell’attività.

Per altri chiarimenti, consulta la Circolare del Ministero dell’Economia del 18 marzo 2020.

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