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Wind Tre lancia maxi-bond per 7,3 mld

L’emissione rientra nell’ambito di una più ampia operazione di rifinanziamento del debito societario. L’intera operazione è gestita da numerosi istituti bancari e agenzie di rating, fra cui Bnp Paribas, Credit Agricole, Hsbc, Unicredit, Jp Morgan e Goldman Sachs.

Wind Tre ha annunciato l’emissione obbligazionaria di titoli senior secured per un totale di 7,3 miliardi di euro. L’operazione sarà portata avanti in cinque tranche tramite una combinazione di titoli in euro a tasso fisso e variabile e titoli in dollari statunitensi a tasso fisso e variabile.

La società di telecomunicazioni utilizzerà il ricavato dell’offerta, insieme ai proventi derivanti da un nuovo contratto di finanziamento di 3,4 miliardi di euro per rimborsare l’indebitamento finanziario, rimborsare i finanziamenti infra-gruppo erogati alla stessa da parte della controllata Wind Acquisition Finance e permettere a quest’ultima di rimborsare tutti i titoli senior e senior secured emessi dalla stessa Waf. 

L’operazione di rifinanziamento e’ mirata ad ottenere un significativo miglioramento della struttura del capitale riducendo i costi relativi agli interessi ed estendendo le scadenze.

Delle cinque tranche previste, tre saranno a tasso fisso (di cui due in euro a 5 e 7 anni ed una in dollari a 8 anni) e due a tasso variabile (di cui una in euro a 6 anni e una in dollari a 5 anni). 

Il gruppo telefonico italiano – controllato da Veon (ex Vimpelcom) e dalla cinese CK Hutchison – sarà impegnato in un roadshow presso investitori per presentare l‘intera operazione: da mercoledì 18 a venerdì 20 in Europa la prossima settimana negli States.

L‘intera operazione è gestita da Banca Imi, Barclays, Bnp Paribas, Citi, Credit Agricole, Credit Suisse, Goldman Sachs, Ing, JP Morgan, Mediobanca, Mizuho, Mufg, Natixis, Nomura, Smbc, SocGen e UniCredit. Hsbc ricopre il ruolo di Joint Global Coordinator e bookrunner nell’operazione.

 

Al 30 giugno scorso, la struttura di debito di Wind Tre comprendeva bond per oltre 10 miliardi di euro complessivi (sia in euro sia in dollari), su varie scadenze tra il 2019 e il 2021; tra le altre poste più significative c’è un ‘term loan’ bancario da 690 milioni e prestiti dagli azionisti per 1,74 miliardi.

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