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WIMUN 2014 – Mille ragazzi a Roma per la più grande simulazione mondiale di Onu Giovani

Si sono chiusi oggi i lavori di Wimun 2014, la più grande simulazione giovanile internazionale delle Nazioni Unite organizzata in esclusiva mondiale a Roma – Sono stati mille i ragazzi provenienti da tutto il mondo coinvolti nell’evento promosso dalla Federazione Mondiale delle Associazioni delle Nazioni Unite (WFUNA) in collaborazione con la Sioi.

WIMUN 2014 – Mille ragazzi a Roma per la più grande simulazione mondiale di Onu Giovani

Si sono chiusi oggi i lavori di WIMUN 2014, la più grande simulazione giovanile internazionale delle Nazioni Unite organizzata in esclusiva mondiale a Roma, nella Plenary Hall della FAO. Sono stati mille i ragazzi provenienti da tutto il mondo coinvolti nell’evento promosso dalla Federazione Mondiale delle Associazioni delle Nazioni Unite (WFUNA), in collaborazione con la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI – UNA Italy).    

Le più piccole, ma non certo nei nomi con cui si presentano, sono Graziana Italia e Sonia Garibaldi, 14 e 15 anni. Vengono da Modica. I loro compagni di scuola hanno scelto un’altra meta per queste vacanze, mentre loro hanno chiesto ai genitori di poter andare a Roma – la prima trasferta da sole – per discutere di “paesi industrializzati” e “sfide del futuro” con ragazzi molto più grandi.   

I senior, invece, sono arrivati per la maggior parte dagli Stati Uniti e dall’Africa che – grazie al Ghana – si è presentata alla simulazione con il titolo di delegazione più corposa. Non da meno gli indiani arrivati in 23 dal liceo Step-by-Step International School di Jaipur. Così come gli afghani, cinesi e nigeriani. Paesi non solo lontani, e che quindi hanno comportato esose spese di viaggio a carico dei ragazzi. Ma che hanno comportato anche complicate e lunghe procedure burocratiche per l’ottenimento dei visti. Eppure loro non hanno mollato. Hanno resistito fino alla fine per staccare un biglietto per la Capitale italiana.   

Fadwa Ouni viene dalla Tunisia, ha 23 anni. Ann-Kristin Matthe arriva dalla Germania. Si sono conosciute a Roma tre giorni fa e nonostante siano nate e cresciute a migliaia di chilometri di distanza hanno scoperto di avere molto in comune: la passione per le relazioni internazionali, il desiderio di intraprendere la carriera diplomatica, ma soprattutto la certezza che per costruire un mondo migliore si debba partire dal dialogo e dalla comprensione dell’altro. Le due ragazze guidano la commissione di Economia e Finanza. E domani (venerdì)  presenteranno all’Assemblea Generale (momento conclusivo della simulazione iniziata lunedì) la proposta di risoluzione condivisa dal gruppo. Insieme a loro lavorano altri tre commissioni: una dedicata alla parità di genere e tolleranza religiosa, una al disarmo e alla sicurezza internazionale e l’ultima – l’unica formata da liceali – alla sicurezza alimentare.

“La cosa più bella” – fanno notare tutti i ragazzi – “è la possibilità di parlare con persone che vengono da ogni angolo della Terra, provare a capire i loro Paesi, guardare oltre all’immagine della bandierina che li rappresenta”.   

Il primo giorno di lavori gli aspiranti diplomatici sono arrivati alla sede della FAO “armati” di cartelli con la scritta “bring back our girls”, e hanno chiesto di poter scattare una foto di gruppo in modo da lanciare, anche attraverso questa simulazione, un messaggio molto forte al mondo per tentare ogni strada per riportare a casa le giovani studentesse rapite in Nigeria da Boko Haram.   

Questa la tabella di marcia. Otto ore di lavoro. Si iniziava al mattino alle 09.30 e si chiudeva con un briefing alle 17.30 che assegnava i lavori e l’agenda per il giorno dopo. Due plenarie, all’inizio ed in chiusura di lavori dove venivano approvate le risoluzioni tematiche che saranno poi consegnate all’attenzione del Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ed inserite come materiale di background nella documentazione della prossima Assemblea Generale – quella “vera” – che inizierà a settembre a new York. 

“L’ONU chiede alla nostra generazione di impegnarci per l’agenda del post 2015. Dunque, siate originali! Proponete qualcosa di nuovo per il nostro futuro”, è l’esortazione di Hillary Saviello che per una settimana ha dovuto interpretare il difficile ed equilibrato ruolo di Segretario Generale.  Un messaggio critico, ma anche di speranza verso il futuro dell’ONU è arrivato dal Presidente della SIOI Franco Frattini che lunedì mattina ha aperto i lavori della settimana alla FAO. “Diciamo la verità: le Nazioni Unite non hanno fatto tutto quello che potevano per evitare di meritarsi una fama spesso poco clemente. Tuttavia, pensare che il mondo di oggi possa fare a meno dell’Onu equivale a ritenere che si potrebbero abolire il motore a scoppio o la penicillina”, ha detto l’ex ministro degli Esteri.  

A dare il benvenuto a questa particolare Assemblea generale è arrivato anche il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha evidenziato l’importanza del lavoro congiunto della comunità internazionale nella “costruzione di un mondo più equo, coeso e dialogante”.      

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