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Giornate Fai di Primavera: il giro d’Italia dei luoghi segreti

Su FIRST Arte tutte le informazioni sulla 27° edizione delle Giornate Fai di Primavera., il 23 e 24 marzo. Saranno 1.100 i luoghi aperti in 430 località. Il progetto intitolato “Fai ponte tra le culture” contribuirà a unire le influenze culturali europee e non. I volontari e gli “Apprendisti Ciceroni” racconteranno le storie dei siti

Giornate Fai di Primavera: il giro d’Italia dei luoghi segreti

“In occasione della 27° edizione delle Giornate Fai di Primavera, – si legge su FIRST Arte – saranno circa 1.100 i luoghi aperti in 430 località di tutta Italia. 296 luoghi di culto, 227 palazzi e ville, 30 castelli e 50 borghi tra cui il Castello cinquecentesco di Melegnano, vicino a Milano, rimasto nelle mani dei Medici di Marignano fino al 1981, il Palazzo della Consulta, a Roma, con l’impronta settecentesca di Ferdinando Fuga, oggi sede della Corte Costituzionale e a Napoli villa Doria d’Angri, costruita nel 1831 per volere di Marcantonio VII Doria principe d’Angri.

Il progetto “Fai ponte tra le culture” testimonierà le varie influenze culturali sparse nei beni aperti. Il tema dell’immigrazione e del confronto tra religioni e culture è ormai un argomento clou al giorno d’oggi.”

Luoghi come il Gabinetto Cinese di Palazzo Reale a Torino e la Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone a Venezia testimonieranno l’arricchimento nato attraverso la fusione tra il nostro bagaglio culturale e quello degli altri Paesi europei e non. In alcuni di questi luoghi le visite saranno curate da un centinaio di volontari di origine straniera.

Le restanti visite saranno condotte dagli appassionati volontari Fai che spiegheranno gli aspetti storici, artistici e architettonici dei siti. Daranno il loro contributo anche i 40.000 “Apprendisti Ciceroni” che hanno studiato e racconteranno le storie dei luoghi.

Lo scopo del Fondo Ambiente Italiano è di aumentare di anno in anno il numero degli iscritti. Grazie alle quote di iscrizione contribuiranno alla conservazione e tutela del nostro patrimonio. L’archeologo Andrea Carandini, presidente del Fai spiega: “Siamo ormai 200.000 iscritti ed entro l’anno prossimo vorremmo essere 250.000, siamo tanti ma vogliamo essere di più, per attuare nel modo più completo la nostra missione che sta nel proteggere, conoscere, promuovere e far godere e amare quel patrimonio naturale, storico e artistico che è il volto della nostra Italia e che solo il concorso dell’intera Repubblica, dall’alto e dal basso, dallo Stato e dai comitati spontanei, può salvare”.

 

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