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WEEKEND CON DOPPIA FINALE – Oggi Bayern-Borussia in Champions, domani Roma-Lazio in Coppa Italia

Stasera finalissima tutta tedesca in Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund: i primi sono i favoriti ma hanno già perso le ultime due finali e il Borussia di Lewandowski è la rivelazione del torneo – Domani invece il superderby tra Lazio e Roma che vale quattro: la stracittadina, la Coppa Italia, l’accesso all’Europa e la Supercoppa italiana.

WEEKEND CON DOPPIA FINALE – Oggi Bayern-Borussia in Champions, domani Roma-Lazio in Coppa Italia

Comunque vada, sarà una festa. La Germania è pronta ad alzare al cielo la settima Champions League della sua storia, che sia del Bayern o del Borussia poco importa. Il calcio tedesco si gode il suo momento di gloria, il massimo perlomeno per quanto riguarda le squadre di club. Il discorso vale ovviamente solo a livello generale, perché nello specifico entrambe tenteranno di conquistare il prestigioso trofeo. E’ un derby inedito quello che andrà in scena a Londra (Wembley, ore 20.45), perlomeno a livello europeo, eppure le due squadre si conoscono bene, anzi benissimo. Quest’anno per esempio si sono affrontate tre volte, due in campionato e una nei quarti di finale della Coppa di Germania, e non si è affatto vista differenza, nonostante la classifica della Bundesliga dica altro (Bayern campione con 91 punti, Dortmund secondo a 66). 

E se in Coppa hanno prevalso i bavaresi (1-0, gol di Robben), in campionato entrambe le sfide si sono concluse sul punteggio di 1-1. Fatto salvo che ogni partita è a sé, il dato è comunque indicativo di un certo equilibrio, perlomeno negli scontri diretti. I bookmakers non hanno dubbi e danno il Bayern come grande favorito, ma chi si aspetta una partita scontata potrebbe davvero restare deluso. I gialloneri hanno sofferto il doppio impegno e a un certo punto della stagione sono stati quasi costretti a puntare sulla Champions League, che li ha visti però grandi protagonisti. 

A partire dal girone (insidiosissimo, con Real Madrid, Manchester City e Ajax) dominato, passando dagli ottavi (grande prova contro il temibile Shakhtar di Lucescu) fino alle semifinali col Real di Mourinho, il Borussia Dortmund ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, anzi, di essere superiore a chiunque. Solo il Malaga l’ha messo in enorme difficoltà, ma proprio la partita con gli spagnoli (3-2 in rimonta, con due gol nei minuti di recupero) fa pensare che questo possa essere il suo anno. Sia chiaro, non è solo questione di cabala. Il Dortmund ha tanta qualità, a cominciare dal suo allenatore, quel Jurgen Klopp corteggiato da mezza Europa. Ma sceicchi e magnati resteranno a bocca asciutta, perché il Mago (o Kloppo, come lo chiamano gli amici) ha già fatto sapere che non se ne parla, almeno fino al 2016. 

Funziona così da quelle parti: i contratti si rispettano e pazienza se poi qualcuno se ne va, magari proprio al Bayern. E’ il rischio delle clausole rescissorie, che in Baviera possono pagare senza problemi, come con Mario Goetze, già acquistato ufficialmente per 37 milioni. Perfino nell’algida Germania l’affare ha suscitato qualche polemica (ma nulla rispetto a quanto sarebbe accaduto da noi), tanto che in molti considerano provvidenziale l’infortunio muscolare che lo costringerà a guardare la finale dalla tribuna. Ci saranno invece Hummels e Lewandowski, altri due papabili per il super Bayern di Guardiola. Ora però c’è ancora Jupp Heynckes, che potrebbe lasciare la Baviera con uno scintillante triplette. 

Dipenderà dalla Coppa di Germania (finale l’1 giugno contro lo Stoccarda), ma soprattutto da questa sera. Inutile nascondersi, a Monaco non prendono neanche in considerazione l’ipotesi di perdere la Champions. Sarebbe troppo dopo quanto accaduto l’anno scorso, quando all’Allianz Arena (!), in vantaggio fino all’89° (!), i rossi furono poi sconfitti dal Chelsea ai calci di rigore (!). Un’onta da cancellare al più presto, il coronamento perfetto di una stagione trionfale. Il problema è che il concetto vale per entrambe, tanto che diventa difficile scegliere per chi fare il tifo. Da una parte il Bayern Monaco, simbolo del potere teutonico, dall’altra il Borussia Dortmund, emblema di lavoro e organizzazione. In mezzo la Germania, che si godrà dalla tv la grande finale tutta tedesca. Che potrebbe essere la prima di una lunga serie.

Ma il weekend calcistico non vivrà di sola Champions. Domani (stadio Olimpico, ore 18) andrà in scena la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio. Un derby al cardiopalma, il più teso di sempre della storia della capitale. Rispetto a Londra, purtroppo, il clima è molto diverso. Lo testimonia l’orario, davvero insolito per una finale, scelto proprio per scongiurare (o perlomeno per complicare) incidenti tra le tifoserie. La vigilia è stata tutta all’insegna dei proclami anti violenza, culminati con la visita di giallorossi e biancocelesti al Quirinale. Dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono arrivate indicazioni precise: “Abbiamo parlato delle responsabilità che abbiamo noi giocatori – ha raccontato De Rossi. – Dobbiamo evitare gesti eccessivi e dare l’esempio, senza dare eccessi di tensione all’ambiente. Io però sono fiducioso che questo derby possa essere solo una festa”. 

Per la Lazio presenti solo Lotito e Saha, unico giocatore (infortunato) presente in città, visto che il resto della squadra è in ritiro a Norcia per prepararsi lontano dalla pressione. La stessa che stanno vivendo i giocatori giallorossi: “Vincete o scappate” hanno scritto in Curva Sud domenica scorsa, nulla in quanto apparso sui muri di Trigoria (“Coppa o morto”). Insomma, il clima è infuocato, ai limiti della normalità. Speriamo che il campo ci regali una bella finale, ricca di gol e spettacolo. La posta in palio è altissima e va ben oltre la supremazia cittadina. C’è in gioco la partecipazione all’Europa League, che per Roma (intesa come città) vale davvero tanto. Soprattutto perché sarebbe a discapito dell’altra squadra, quella che perderà la finale. 

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