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Wall Street spinge le Borse al rimbalzo ma Piazza Affari fatica

Il recupero degli indici borsistici di Wall Street contamina anche le Borse europee: solo Milano – che in una settimana ha perso il 3% – fallisce il rimbalzo anche se chiude sulla parità. Diasorin e Amplifon tra i titoli migliori mentre Moncler soffre ancora

Wall Street spinge le Borse al rimbalzo ma Piazza Affari fatica

I listini europei recuperano le perdite della mattinata e trovano nel finale di seduta la via di un moderato rialzo al traino di Wall Street. Piazza Affari rimane leggermente indietro e chiude con una perdita minima dello 0,04%, a 25.918 punti base, archiviando la settimana con un bilancio negativo vicino al 3%, dopo l’esuberanza di Ferragosto. 

Il consuntivo settimanale è pesante anche per Parigi (che lascia sul campo circa il 4,5%) a causa della vendite sui titoli del lusso, con le ombre cinesi che si allungano sui grandi patrimoni, sui titoli tecnologici, ma anche su liquori,  farmacie online e cosmetici. Il Celeste impero ha inoltre approvato una nuova legge sulla privacy – simile a quella dell’Unione europea – che mira a limitare l’uso dei dati da parte delle aziende tecnologiche, misura che ha già fatto scattare le vendite su molti titoli tech cinesi. In questo contesto il Cac 40 di Parigi oggi recupera un modesto 0,31%; Francoforte +0,25%; Madrid +0,18%; Amsterdam +0,73%; Londra +0,42%.

Wall Street, dopo un avvio incolore, ha preso la strada dei rialzi, trascinata soprattutto dal Nasdaq e dai titoli tecnologici, con Microsoft in volata, che per la prima volta supera i 300 dollari per azione, per una capitalizzazione di circa 2.300 miliardi di dollari. La piazza di New York cerca di recuperare lo sbandamento delle scorse sedute e di bilanciarsi rispetto alla prospettiva che la Fed avvii un ritiro degli stimoli entro la fine dell’anno.

Il dollaro si conferma ben intonato, sorretto dai timori che la variante Delta del coronavirus possa ostacolare la ripresa mentre le banche centrali cominciano a parlare di tapering. L’euro scambia sui livelli della vigilia contro il biglietto verde intorno a 1,168. 

Il dollaro australiano scende a un nuovo minimo di nove mesi e mezzo a 0,7115, avviandosi ad archiviare la peggior performance settimanale da settembre 2020, mentre a Sydney il lockdown è stato prolungato di un mese. Stesso copione in Nuova Zelanda, dove la valuta è a un nuovo minimo di nove mesi a 0,6808 e il governo ha prolungato il lockdown.

È poco mosso l’oro spot, +0,16% a 1783,35 dollari l’oncia. Il petrolio è in ribasso per la settima seduta consecutiva, penalizzato dal fatto che la pandemia non appare così facile da debellare e che in molti paesi, come abbiamo visto, sono di nuovo in atto limitazioni alla circolazione. Il Brent cede circa l’1,35% e tratta intorno a 65,55 dollari al barile.

In Piazza Affari le conseguenze si vedono sui titoli del settore energetico, anche oggi in calo. Le vendite sono però ancora una volta più consistenti su Moncler, -1,78%, che in una settimana ha lasciato sul tappeto oltre il 13%. Il segno meno affligge ancora il settore auto, dopo che Toyota, ha confermato le indiscrezioni stampa su una riduzione della produzione a settembre di quasi il 40% (da 900mila a 500mila vetture) e anche Volkswagen ha annunciato un rallentamento a causa della mancanza dei semiconduttori. 

Sul Ftse Mib i titoli peggiori del settore sono Pirelli -0,95% e Stellantis -1,15%. Vendite su Nexi -1,62% e A2a -1,31%. Campari -0,94% si unisce al gruppo dei titoli colpiti dalla nuovo politica cinese. Nella parte alta del listino: Diasorin +1,68%; Stm +1,52%; Amplifon +1,25%; Enel +1%; Recordati +0,67%. Registrano un progresso frazionale le banche: Intesa +0,53%; Unicredit +0,4%; Banco Bpm +0,42%. Sul secondario migliora lo spread tra decennale italiano e tedesco, che scende a 104 punti base (-1,74%), con un tasso del Btp a +0,54%.

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